LA CATTEDRALE DI GERONA, IN CATALOGNA, DOVE E’ CUSTODITO IL MANOSCRITTO DEL ” BEATO DI GIRONA “
LA CATTEDRALE DI GERONA IN CATALOGNA
CATTEDRALE DI GERONA –vista da Montjuïc
Mikołaj Kirschke – Opera propria
L’interno della cattedrale
Josep Renalias – Opera propria
DA:
https://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_Gerona
SEGUE DA :
10 maggio 2018
https://caffebook.it/2018/05/10/ende-mistero-della-donna-miniaturista/
Ende il mistero della prima donna miniaturista
Rachele Agostino
Beato di Girona
Nell’Archivio della Cattedrale di Gerona è conservato uno dei più famosi codici pre-romanici, chiamato Beato di Girona ed è firmato da una donna Ende, probabilmente la prima donna miniaturista e certamente l’unica conosciuta.
Ende miniatura dal Beato di Girona
Come tutti i beati, è una copia miniata dei commentari dell’Apocalisse che furono redatti nell’ottavo secolo dal monaco asturiano noto come Beato de Liébana. Di questa opera sono conservate diverse copie di manoscritti fatti tra il decimo e il sedicesimo secolo.
Archivio storico nazionale di Madrid
I beati miniati nella penisola iberica risentivano dell’occupazione degli arabi.
In sostanza questi libri mozarabici (mozárabes cioè fatti da cristiani sotto la dominazione araba) da un lato lanciavano un messaggio ai cristiani (quelli più eruditi, certamente) sulla speranza della Reconquista della penisola e dall’altro finirono col risentire delle influenze artistiche dei musulmani.
da:
https://www.moleiro.com/it/miniature-di-beato-di-liebana/beato-di-girona-mappamondo.html#&gid=1&pid=
Gli esperti le distinguono in famiglie diverse, per le somiglianze e le differenze presenti nelle loro illustrazioni, dalle quali emergono l’influenza classica, paleocristiana, musulmana, nordica… Particolari che mostrano che traevano ispirazione da diversi modelli.
Il cavaliere che sconfigge il serpente
Ende, Magius e Emeterius
Nel X secolo, Magius, era un noto monaco che aveva lavorato nello scriptorium del monastero di San Miguel de Escalada (León), dando origine a una famiglia di codici con un nuovo stile di illustrazione in cui si riunivano il patrimonio carolingio e l’influenza dell’Islam attraverso la cultura mozarabica.
da : moleiro.com — link sopra
Magius era un grande e innovatore miniaturista tanto che il suo discepolo Emeterius lo descrisse come archipictor.
Negli ultimi fogli del cosiddetto Beatus di Tábara, perché elaborato nel monastero di San Salvador de Tábara (o Távara) e datato 970, (oggi nell’Archivio storico nazionale di Madrid), c’è il passaggio dal maestro Magius, quando questo morì, al discepolo Emeterius (Emeterio) che lo proseguì con l’aiuto di un misterioso Ende.
MONASTERO DI TABARA- ZAMORA
TABARA — CAMINO SANABRES -CAMINO DE SANTIAGO
TABARA — E’ SULLA SINISTRA DELLA PIANTA
Ende depintrix e il Beato di Girona
Solo cinque anni dopo veniva completato anche il Beato di Girona (Beatus di Girona) composto da ben 284 grandi fogli e firmato da Emeterius, Senior e da “Ende” (o En, come si dedurrà in seguito) che si definiva come “depintrix” e “Dei aiutrix“, cioè, una pittrice e aiutante di Dio.
entrambe le immagini
da : moleiro.com– link sopra
Però in questa occasione, il nome di Ende precede quello di Emeterius e tutto sembra indicare che fosse lei la responsabile principale dell’opera.
il Cielo
da:
moleiro.com
moleiro.com
moleiro.com
moleiro.com
quattro immagini sopra sono
da :
https://www.moleiro.com/it/miniature-di-beato-di-liebana/beato-di-girona-17.html
Il fatto che poco prima avesse finito il manoscritto avviato da Magius, nonché la qualità del lavoro svolto da entrambi nel Beato di Girona fa pensare che facessero parte del monastero di Tábara, uno dei più importante del regno di León.
alcune immagini sono da wikipedia
https://it.qiq.wiki/wiki/Gerona_Beatus
immagine da Alamy
Il monastero era fornito di scriptorium e biblioteca e vi risiedevano, nel momento di maggior splendore, quasi trecento monaci e altrettante monache.
L’arca di Noè e gli effetti dei diluvio (f. 102v-103r)
da:
Visioni dell’Aldilà
Ende fu l’unica donna collegata ad un lavoro su un qualsiasi libro miniato del suo tempo e il Beato di Girona è l’unico che conserva la firma della prima pittrice dell’Europa occidentale.
La discesa di Cristo agli inferi (f. 17v)
link sopra : Visioni dell’aldilà
Ende pittrice di Dio, Dei aiutrix
La tua auto-definizione come Dei aiutrix invita a pensare che fosse una suora, però alcuni studiosi ritengono che potesse essere un titolo onorifico concesso ad una donna di alto rango.
Quindi Ende poteva essere una nobildonna che viveva nel monastero da sola o perché vedova.
alamy
Questa però è un’ipotesi che nasce dalla difficoltà nell’immaginare una suora con tali responsabilità su un’opera di tale portata.
alamy
Non si sa nulla di questa monaca, se non che fosse vissuta in Hispania nel X secolo, che era un’abile miniaturista.
Le due bestie (f. 176v)
link sopra : Visioni dell’aldilà
È conosciuta come Ende, sebbene la storica María Rosa Ferrer Dalgá ha dimostrato che c’era un errore di lettura della firma del Beato di Girona e che il nome della miniaturista era En.
La donna e il drago (f. 171v-172r)
link sopra – Voci dell’aldilà
alamy
Ende lavorava in modo molto diverso da Magius e dagli altri miniaturisti.
Si esprimeva con policromia esuberante, con forme vigorose e aveva una ferma volontà di donare profondità ai disegni per superare l’aspetto piatto delle miniature.
Aveva modificato lo schematismo tradizionale e vi aveva aggiunto l’astrazione abituale nelle immagini mozarabiche.
Nel Beato di Girona, ci sono immagini fino ad allora inesistenti in altre opere simili e questo fa pensare che Ende ed Emeterius avevano trovato ispirazione in fonti mai usate in un altro Beato.
alamy
Un esempio è la Crocifissione (Crucifixión) che offre elementi che appariranno più tardi nell’arte romanica.
Ende (o En) seppe realizzare un’opera incredibile di 284 fogli di pergamena con più di cento immagini, molte delle quali a piena pagina, dipingendo con una sensibilità unica e una grande originalità di temi.
Avvolti nel mistero del tempo resteranno tutti i particolari sulla vita di questa donna dalle doti eccezionali.
BEATO DI LIEBANA DA CUI GLI ALTRI ” BEATI ” SONO COPIE,
COME QUELLO DI GIRONA ILLUSTRATO IN PARTE SOPRA
Magnifici questi antenati dei fumetti.
Fra le immagini di questo commento all’Apocalisse ho trovato un’immagine dell’arca di Noè in cui una coppia di uccelli è rappresentata con i colli intrecciati. Mi piacerebbe conoscere il significato di questa immagine, che ho ritrovato in varie sculture del periodo romanico. Grazie
Carissima Maria Airoldi, ho guardato e riguardato con molta attenzione le diverse immagini, ma non sono riuscita a vedere ” nell’arca di Noe’ una coppia di uccelli con i corpi intrecciati “– per la verità, anche li avessi visti, non avrei saputo decifrare nessun signifcato che potesse interessarti; purtroppo ” la nostra persona colta ” è Donatella D’Imporzano, momentaneamente assente dal blog perché il marito è malato, si trova addirittura in ospedale,e lei oltre alla preccupazione, è molto presa ad andare su e giù. Ho rivisto questo post che ha attirato la tua attenzione, forse oggi potrei rifarlo più chiaro perché ho trovato altre cose da leggere. Ti ringrazio molto di esserti interessata, purtroppo il problema critico che hai posto, attualmente non siamo in grado di risolverlo, né so se mai ne saremmo capaci. Grazie ancorA, BUONE FESTE E SOPRATTUTTO BUON ANNO PROSSIMO, A TE E A TUTTI NOI, ciao chiara