SAKURA- Musica tradizionale Giapponese — 4.23 minuti
n. 3
Dormirò, dunque, solo
in questa notte lunga, lunga
come la coda perdente
del fagiano dorato
che trascina i suoi passi ?
( VII-VIII secolo )
n. 9
Il colore dei fiori
ahimè è svanito;
mentre senza scopo
io ho contemplato
il mio passaggio nel mondo.
( IX secolo )
n. 12
O vento del cielo,
ferma col tuo soffio
le nuvole in cammino !
la loro forma verginale
per un instante arrestar vorrei.
( IX secolo )
n. 13
Come il fiume Minano
che cade dalla vetta
del monte Tsukuba, ( così )
il mio amore, accumulandosi,
è divenuto acqua profonda.
(IX secolo )
n. 15
E’ per te che vado
per i campi di primavera
a coglier piante tenere,
mentre sulle maniche del mio vestito
la neve cade, cade, cade.
(IX secolo)
n. 16
Separati come siamo, sol
ch’io senta (il fruscio) dei pini
che crescono sulla vetta
del monte Inaba, io
verrò subito da te .
(IX secolo )
n. 21
Sol perché ella m’aveva detto:
” torno subito “,
io l’ho attesa, ahimè, fino
all’apparir della luna dell’alba
del mese dalle lunghe notti.
( IX secolo )
n. 22
E’ perché soffia
che erbe e alberi d’autunno
appassiscono; a ragione,
dunque, il vento di montagna
lo chiamano arashi ( violento ).
IX secolo
n. 23
Quando contemplo la luna,
mille e mille pensieri tristi
m’opprimono;
eppure l’autunno
non appartiene a me solo.
IX secolo
n. 28
Oh quanto più
triste è l’inverno
nei villaggi di montagna,
se penso che sguardi umani
ed erbe sono scomparsi !
X secolo
n. 29
Se dovessi proprio coglierli,
è affidandomi al cuore che li coglierei,
i fiori di crisantemo bianco
coperti dalla ingannevole coltre
della prima brina.
(IX- X secolo )
n. 33
Nei giorni di primavera
sereni e luminosi
di luce eterna
i fiori di ciliegio sembrano cadere
come oppressi da un’ansia.
IX-X secolo
n. 36
Nelle notti d’estate
ecco apparir l’alba, quando
ancor sembra sera;
e la luna ? la luna in quale angolo
di nuvole sarà a riposare ?
L’AUTORE DELLA RACCOLTA
Ritratto di Fujiwara no Teika.
Fujiwara no Sadaie (藤原定家) , meglio conosciuto come Fujiwara no Teika (1162 – 26 settembre 1241 ), è stato un antologo, calligrafo, critico letterario, romanziere, poeta giapponese e scriba del tardo periodo Heian e del primo periodo Kamakura . La sua influenza fu enorme, ed è annoverato tra i più grandi dei poeti giapponesi , e forse il più grande maestro della forma waka, un’antica forma poetica composta da cinque versi con un totale di 31 sillabe
continua nel link :
https://en.wikipedia.org/wiki/Fujiwara_no_Teika
RIPUBBLICATO DA SE NEL 2010
“La poesia giapponese è l’espressione di una ispirazione improvvisa, di un’emozione istantanea, accennata con pochi, rapidi tratti. È un’arte essenzialmente basata sull’accenno, spesso appena adombrato, e sulla metafora, a cui l’abilità del poeta conferisce la facoltà di evocare nell’animo del lettore tutto un mondo di immagini. È stato detto più volte, e giustamente, che mentre il poeta occidentale descrive, quello giapponese suggerisce, accenna. […]
Lo Hyaku-nin Is-shù, letteralmente “Una poesia (per ognuno) di cento poeti”, reso da noi con “La centuria poetica”, è un’antologia (Shisen-shù) attribuita a Fujiwara-no-Sadaie, più comunemente noto, leggendo il suo nome alla cinese, come Fujiwara Teika.
Questa raccolta riflette i gusti e le tendenze artistiche dell’epoca più splendida della poesia giapponese.”
(dall’Introduzione di Marcello Muccioli)
Edizione di Sansoni
Bellissime queste poesie, espressione di un momento intenso di comunità con la natura. Bellissime anche le pitture, delicate, amorevoli, attente con gioia e precisione al mondo esterno che sembra coincidere con un’armonia interiore. La visione del vulcano, invece che essere angosciante, è serena, come riconoscere un fratello maggiore protettivo. Ho avuto la stessa sensazione vedendo il Vesuvio stagliarsi sull’orizzonte di Napoli: stranamente sembra un gigante buono che veglia sulla città, dà un senso di identità e quasi di protezione. E’ testimone di quanto l’apparenza possa ingannare: orco benevolo o mostro le cui intenzioni sono insondabili?