NAPOLI. REPUBBLICA — 18 OTTOBRE 2021
Ercolano, muore medico vaccinato con doppia dose: si prendeva cura dei senzatetto alla Stazione
di Mariella Parmendola
La Federazione nazionale dell’Ordine dei medici: “E’ il 356esimo collega che il Covid si è portato via…”. E’ come se il virus avesse ucciso un medico al giorno nel corso di un anno
In strada per salvare chi vive senza una casa e l’aiuto di nessuno. Il medico dei senzatetto c’era, li curava. Tanti oggi lo ricordano nella stazione di Piazza Garibaldi a Napoli, chinato a visitare persone avvolte da coperte o solo a dare conforto.
Fino a quando Bernardo Cozzolino non ha preso il Covid. Le due dosi di vaccino fatte a febbraio scorso, come i suoi colleghi in prima linea, non sono riuscite a salvarlo. È morto, ieri mattina, a 63 anni nel reparto di terapia intensiva al Cotugno, dove era ricoverato da giorni. Una delle poche battaglie perse dal medico di famiglia di Ercolano, quella decisiva.
Non è riuscito a superare la crisi provocata da una polmonite bilaterale interstiziale. I funerali si terranno oggi pomeriggio nella Chiesa del Santissimo Salvatore, in Via Panoramica, alle ore 16. “Era troppo esposto” dice amareggiato un collega. Il presidente della Medi Coop Vesevo, Paolo de Liguoro, associazione di cui la vittima faceva parte aggiunge: “Ancora un medico morto per curare le persone. Bernardo, caro amico e medico indefesso, era vaccinato e per noi è una tragedia inspiegabile. Purtroppo, ci troviamo ancora circondati da tanti sconsiderati che protestano, che rifiutano i vaccini, che negano l’esistenza della morte da Covid. Questo è l’ennesimo sacrificio di un medico morto per la passione per il suo lavoro. Non bisogna abbassare la guardia, la guerra contro il Covid non è ancora persa”.
“Una terribile notizia – commenta l’ex sindaco di Ercolano Nino Daniele, ex assessore alla Cultura di Napoli. Angelo Disanto, carabiniere, eccellenza del nucleo investigativo che ha smantellato i clan camorristici di Ercolano e che era ricoverato con lui al Cotugno, ha scritto un bellissimo e straziante post. Ercolano deve commemorare degnamente un suo grande figlio. Ho scritto della meravigliosa opera dell’associazione da lui fondata nel libro: ‘Ercolano. Una storia antiracket’. Curava con i suoi volontari ogni notte “i barboni” alle stazioni di Napoli. Non volle che lo citassi per nome. Una storia di sorprendente umanità e religiosità. Ora è con Dio. Facciamoci parte attiva di una commemorazione che veda tutta la città ritrovarsi”.
Ercolano oggi si ferma per il lutto, tanti gli amici che lo descrivono al fianco degli ultimi anche durante i giorni più bui dell’epidemia: “Dedito ai suoi assistiti come i veri Medici di una volta. E di notte in missione in aiuto dei più bisognosi, per curarli, vestirli, sfamarli, restituire loro dignità”. E oggi tutti i suoi pazienti e le persone a cui ha salvato la vita ne piangono la scomparsa.
Cozzolino è il 365esimo camice bianco portato via dalla pandemia di Covid-19 spiega il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli: “Condoglianze alla famiglia. E condoglianze all’Ordine dei medici di Napoli per la perdita di un collega, di un medico di medicina generale, che svolgeva un ruolo insostituibile e preziosissimo. Condoglianze a tutti i suoi assistiti, a tutte le persone a cui è stato vicino senza risparmiarsi, incarnando i principi del Codice deontologico”, scrive Anelli in una nota.
“Il Covid si è portato via il medico degli ultimi, dei più fragili”, sottolinea. “E’ un giorno triste – commenta – l’auspicio è che il suo esempio sia seguito da tanti colleghi, per non lasciare senza assistenza coloro che ne hanno più bisogno. La tutela della salute è un diritto di ogni persona. Per molti è l’unica maniera di vedersi riconosciuta la dignità che spetta a ciascuno di noi, per il solo fatto di essere al mondo”.
La figura di questo medico andrebbe messa di più in evidenza anche a livello nazionale.