LA STAMPA.IT / ESTERI — 3 SETTEMBRE 2021
Afghanistan, i taleban: “Siamo entrati nel Panshir”, ma la resistenza nega.
Scontri già dalle prime ore del mattino, panico tra i civili che abitano nella valle. Le incognite del nuovo governo
GIULIA D’ALEO
Continuano i combattimenti nella valle del Panshir, dove i taleban hanno intensificato i bombardamenti contro le forze della resistenza, guidate da Ahmad Massoud. Secondo quanto riporta un giornalista di Al Jazeera, gli attacchi sono diventati sempre più violenti nel corso delle prime ore di questa mattina, scatenando il panico tra i civili che vivono nelle vicinanze. Nelle ultime ore fonti dei taleban, citate da Trt World, hanno rivendicato di essere entrati nella valle del Panshir, ultima sacca di resistenza in Afghanistan, sostenendo che i leader dei ribelli, Ahmed Massoud e l’ex vicepresidente Amrullah Saleh, sarebbero fuggiti, forse in Tagikistan.
Il Fronte nazionale della resistenza, citato da media regionali, smentisce invece la resa. Lo stesso Saleh, che aveva parlato poche ore fa di un isolamento di fatto della provincia con un taglio delle linee di comunicazione, ha negato la fuga in un messaggio audio alla Bbc.
Secondo alcune fonti del movimento degli studenti coranici citate da Reuters, sarebbero già stati rivelati i nuovi nomi del governo. Alla guida del nuovo governo afghano si insedierebbe il Mullah Abdul Ghani Baradar, capo dell’ufficio politico dei taleban, mentre il mullah Mohammad Yaqoob, figlio del Mullah Omar, e Sher Mohammad Abbas Stanekzai avrebbero posizioni di rilievo nell’esecutivo.
Uno dei portavoci dei taleban, Bilal Karimi, citato dall’agenzia russa Sputnik, ha però parlato di un ritardo nel varo del nuovo esecutivo per problemi tecnici, smentendo le notizie secondo le quali l’annuncio ufficiale sarebbe avvenuto oggi dopo le preghiere del venerdì. La data dell’annuncio ufficiale rimane quindi ancora incerta, ma, dice il portavoce, «il nuovo gabinetto dei ministri sara’ presentato nel prossimo futuro».
LA CITTA’ DI PARVAN ( PARWAN ) ALL’ENTRATA DELLA VALLE DEL PANSHIR
Jospeph Borrell: «l’Afghanistan non diventi base per il terrorismo»
«L’Afghanistan non deve servire come base per esportare il terrorismo ad altri Paesi», ha detto al termine del Consiglio informale dei ministri degli Esteri Joseph Borrell, l’Alto commissario dell’Ue per la Politica estera. «Restiamo impegnati nel sostegno della popolazione afghana e per sostenerla ci dovremo impegnare con il nuovo governo in Afghanistan, questo non significa riconoscimento», ha aggiunto.
Ma l’impegno, dice Borrell, dipenderà dal rispetto di alcuni elementi: «Giudicheremo il comportamento in base a cinque condizioni: non deve servire come base per esportare il terrorismo ad altri Paesi; seconda il rispetto dei diritti umani, in particolare i diritti delle donne, lo stato diritto e liberta’ stampa; terza l’esistenza di governo di transizione rappresentativo e inclusivo; quarta condizione favorire l’accesso libero ad aiuti umanitari, nel rispetto delle nostre procedure e condizioni e quinta il pieno impegno dei taleban per favorire le partenze dei cittadini stranieri e afghani che vogliono lasciare il Paese».
Regno Unito: canali aperti ma nessun riconoscimento dei taleban
LA VALLE DEL PANSHIR
Anche il Regno Unito esprime la necessità di tenere aperti i canali di comunicazione per aiutare gli afghani in difficoltà, ma non intende riconoscere i taleban al potere. Lo ha ribadito dal Pakistan il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, che ha assicurato che Londra «si prenderà le sue responsabilità umanitarie e sosterrà anche quei Paesi che devono far fronte alle maggiori richieste da parte di coloro che potrebbero essere sfollati nelle prossime settimane».
Ahmad Shah Massoud nasce il 2 settembre 1953 a Bazarak, nella Valle del Panshir, situata nella parte nordorientale dell’Afghanistan. È figlio di un Colonnello dell’Esercito Reale Afgano, di etnia tagica e religione musulmana sunnita. Trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Kabul, dove frequenta il Liceo francese e studia ingegneria all’Università. Dal 1979 è fortemente impegnato nel Panshir per combattere l’invasore Sovietico. Massoud rimane imbattuto per ben 10 anni, sino al ritiro delle truppe sovietiche dal paese. Tutto ciò è anche dovuto all’incredibile sostegno della popolazione verso questo eroe nazionale.
Afghanistan, 10 settembre 2001. Gli afgani hanno un brusco risveglio: due tunisini, che si fingono giornalisti di un’emittente marocchina, fanno esplodere una bomba nascosta nella loro telecamera uccidendo Ahmad Shah Massoud.
Un assassinio architettato da Al Qaeda (secondo qualcuno da Ansar Al-Sharia), volto ad eliminare l’unica minaccia seria per il loro potere in Afghanistan. Il paese perde così in un solo colpo un grande uomo e l’unica speranza di formare un grande Afghanistan libero e unito.
Articolo di U.R.
Photo source: web e Luigi Baldelli (ParalleloZero)
QUESTA PARTE SU MASSUD E’ DEL LINK SOPRA
Negoziati complicati con i talebani secondo l’Alto rappresentante della Nato in Afghanistan
Negoziare con i talebani è un compito difficile. Ne è convinto l’Alto rappresentante della Nato in Afghanistan Stefano Pontecorvoche al workshop Ambrosetti di Cernobbio spiega che «bisogna tenere a mente due cose sui taleban, la prima che stanno mediando tra loro per mantenere unito il movimento, che non è una cosa facile per le loro stesse dinamiche interne». «La seconda cosa – aggiunge – è che a nessun talebano fa piacere vedere che loro arrivano al potere e metà del Paese vuole partire». «Quindi – conclude – se avremo una collaborazione coi talebani da questo punto di vista dovrà essere molto molto ben negoziata».
Afghanistan, l’ambasciatore Pontecorvo: “Isis minaccia a riapertura ambasciata ma sì a dialogo con talebani”
VALLE DEL PANSHIR
Master Sgt. Michael O’Connor (U.S. armed forces)
Di Maio: necessario garantire la libertà di uscita dal Paese
«La difficoltà di prevedere la linea di condotta dei taleban conferma la necessità di giudicare le nuove autorità di fatto sulla base dei loro comportamenti e non delle loro parole. Per noi è fondamentale che sia garantito il passaggio sicuro e la libertà di uscita dal Paese e che ci sia una presa di distanza da tutti i gruppi terroristici; importante che sia inoltre garantito il pieno accesso umanitario e il rispetto dei diritti umani, in particolare quelli delle donne; tra le priorità anche la formazione di un governo inclusivo». Lo afferma Luigi Di Maio, a quanto si apprende, alla riunione dei ministri degli Esteri Ue in Slovenia. «Riconoscimento internazionale e prosecuzione dell’assistenza umanitaria sono le leve di cui disponiamo nei loro confronti. Il rischio che corriamo è che queste leve si indeboliscano se altri attori agiscono in maniera differente. Non dobbiamo però sottovalutare che l’Ue ha un peso maggiore di tutti gli altri attori internazionali, essendo il primo erogatore di aiuti allo sviluppo. Questo lo sanno anche i taleban», aggiunge il titolare della Farnesina.
LA VALLE DEL PANSHIR NEL TERRITORIO AFGHANO
TUBS – Own work
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Il principe William fa evacuare un militare conosciuto personalmente all’accademia
Il principe William e’ intervenuto perche’ un militare afghano, conosciuto ai tempi dell’accademia militare britannica di Sandhurst, venisse evacuato dal Paese insieme alla famiglia dopo la presa del potere da parte dei taleban. Come riferisce la stampa britannica, il duca di Cambridge ha deciso di intervenire dopo aver saputo che l’ufficiale era bloccato a Kabul tra le migliaia di afghani a rischio che volevano lasciare il Paese. La sua collaborazione con le truppe britanniche e il suo ruolo militare lo mettevano a rischio di rappresaglie.
UNA COSTRUZIONE NELLA VALLE DI FRONTE AL FIUME PANJSHIR
Teddy Wade, U.S. Army
Bellissima quest’ultima foto: evoca paesaggi antichi.