WILLIAM KENTRIDGE  ( Johannesburg, 1955 ) E’ UN ARTISTA TRA I PIU’ NOTI INTERNAZIONALMENTE NEGLI ULTIMI DECENNI

 

 

 

AVEVAMO INCONTRATO QUEST’ARTISTA NEI LINK :

 

+++ UN GRANDISSIMO :: WILLIAM KENTRIDGE ( JOHANNESBURG, 1955 ) -wikipedia ++ RICCARDA MANDRINI–William Kentridge, Le strade della Città – IL SOLE 24 ORE — 10 DICEMBRE 2009-

 

E QUI:

FABRIZIO SCIARRETTA :: Lo straordinario mosaico “romano” di William Kentridge a Napoli alla stazione della MM TOLEDO — ARTEPIU’, 11 MARZO 2018

 

 

 

 

dettaglio

 

 

 

William Kentridge, North Pole Map, 2003

Maxxi L'Aquila, William KentridgeMAXXI L’AQUILA

 

 

 

 

William Kentridge - Strade della città (ed altri arazzi) - exibart.com

 

https://www.exibart.com/

 

 

 

 

 

 

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IMMAGINI SOPRA:

https://news-art.it/news/william-kentridge–sketches-for-a-neapolitan-mosaic.htm

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

William Kentridge a Roma. L'intervista | Artribune

 

 

 

Online una visita speciale nello studio di William Kentridge

 

William Kentridge Museo di Capodimonte Napoli

UNDO. NET

 

 

William Kentridge

KARMANEWS

 

 

 

 

 

William Kentridge (Johannesburg, 1955) è tra gli artisti che, negli ultimi decenni a livello internazionale, ha sviluppato con più coerenza una pratica artistica che unisca la riflessione politica alla dimensione poetica ed estetica, producendo film, installazioni, disegni, sculture, arazzi, spettacoli e scenografie teatrali in cui la memoria storica si fonde a una moltitudine di riferimenti alla musica, alla letteratura e al teatro.Cresciuto a Johannesburg, Kentridge studia prima arte, per poi diplomarsi alla scuola di mimo di Jacques Lecoq dopo essersi trasferito a Parigi, dove inizia a lavorare anche nel campo della recitazione e della regia teatrali. Questa fusione di arti sceniche e di arte visiva diventerà, sin dagli anni Settanta, una caratteristica fondante e distintiva della sua ricerca. Nonostante la fascinazione per materiali e linguaggi diversi, il disegno costituisce il punto di partenza fondamentale per la realizzazione dei lavori di Kentridge, come testimoniamo i numerosi video d’animazione come quelli della serie inaugurata nel 1989 dal video Johannesburg, 2nd Greatest City After Paris, in cui l’artista introduce Soho Eckstein e Felix Teitlebaum, due personaggi che saranno poi ricorrenti nella sua produzione. In questa serie di film d’animazione l’artista racconta il Sudafrica prima e dopo l’apartheid, mettendone in scena sofferenze e contraddizioni attraverso i caratteri simbolici di Eckstein e Teitlebaum: se il primo incarna la dominazione della società bianca e del capitalismo senza scrupoli, il secondo rappresenta il senso di colpa di chi, come l’artista stesso, è stato testimone critico ma impotente degli eventi.Nonostante la storia del Sudafrica sia il soggetto centrale di molti dei lavori prodotti da Kentridge nel corso degli anni Novanta, la sua analisi critica e poetica delle dinamiche di potere trascende la specificità degli avvenimenti del suo paese per diventare un più ampio racconto sulla dimensione universale del sopruso e dell’emancipazione. Non a caso lo stile dei disegni di Kentridge ricorda il disegno satirico di Georg Grosz o i disegni di critica sociale di William Hogarth, Francisco Goya e Honoré Daumier. In modo analogo alle opere di animazione – in cui al disegno si uniscono il collage e la tecnica delle ombre cinesi – anche l’arazzo appare come un palinsesto di tecniche diverse, al centro del quale campeggia la silhouette scura circondata da un paesaggio compendiario.

Gli arazzi esposti per la prima volta al Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli nel 2009, in occasione della mostra Strade della città, si legano tematicamente a due serie presedenti, Nose Tapestries e Porter Series, da cui proviene la versione in collezione, per le quali l’artista si era ispirato al racconto di Nikolaj Gogol’ Il Naso e al romanzo Don Chisciotte di Miguel de Cervantes. Negli arazzi di Kentridge le figure hanno spesso le fattezze di naso e sono ritratti in viaggio, come simboli della ricerca di una “terra santa” che non è certo se mai troveranno, mentre lo sfondo del loro viaggio immaginario è costituito da carte geografiche dell’Egitto, della Palestina o di Napoli. Queste serie di arazzi si collegano tematicamente a Il cavaliere di Toledo, la statua realizzata dall’artista nel 2012 per la stazione della metropolitana Toledo, in cui un tragicomico cavaliere-naso rivoluziona la tradizione delle statue equestri. Anche i mosaici che Kentridge ha disegnato per la stessa stazione della metropolitana riprendono una struttura simile a quella degli arazzi, in cui tecniche diverse come il collage, la silhouette e il disegno sono composte insieme, mentre carte geografiche della città fanno da sfondo ad una narrazione tanto locale quanto universale, tanto intima quanto collettiva.

 

 

DA :

William Kentridge

 

 

ART-PRESENTATION: William Kentridge-That Which We Do Not Remember

 

 

William Kentridge | Wall Street International Magazine

 

 

William Kentridge | Mount Holyoke College Art Museum

 

 

 

Tango for Page Turning | Mount Holyoke College Art Museum

 

 

 

New Media Arts Consortium acquires William Kentridge's “Tango for Page Turning” | Bowdoin News Archive

Video still from “Tango for Page Turning”, 2012-2013, single channel HD video, by William Kentridge.

 

 

 

 

Video still from "Tango for Page Turning", 2012-2013, single channel HD video, by William Kentridge.

Video still from “Tango for Page Turning”, 2012-2013, single channel HD video, by William Kentridge.

 

SOPRA DA:

http://community.bowdoin.edu/

 

 

 

 

 

William Kentridge, Partie du Royaume de Naples contenant la Basilicate et la Calabre (2009) | Arazzi, Pastelli, Disegni

PINTEREST

 

 

 

 

https://barbarapicci.com/

 

 

 

 

 

The nose di William Kentridge. – Digital Performance

 

https://www.annamonteverdi.it/

 

 

 

 

 

 

Eventi | Milano celebra l'arte sudafricana contemporanea con William Kentridge - ViaggiNews.com

https://www.viagginews.com/

 

 

 

Streets of the city (and other tapestries) - Lia Rumma

William Kentridge

STREETS OF THE CITY(AND OTHER TAPESTRIES)

https://liarumma.it/progetti/streets-of-the-city-and-other-tapestries

 

 

 

William Kentridge

 

William Kentridge (nato a Johannesburg, Sudafrica, 1955) è un artista acclamato a livello internazionale per i suoi disegni, i suoi film, le sue produzioni teatrali e liriche.

Il suo metodo combina disegno, scrittura, film, performance, musica, teatro e pratiche collaborative per creare opere d’arte che hanno fondamenta nella politica, nella scienza, nella letteratura e nella storia, pur mantenendo uno spazio di contraddizione e incertezza. La sua estetica è tratta dal mezzo della storia del cinema, dall’animazione in stop-motion ai primi effetti speciali. Il disegno di Kentridge, in particolare il dinamismo di un segno cancellato e ridisegnato, è parte integrante della sua estesa pratica di animazione e di regia, dove i significati dei suoi film si sviluppano durante il processo di realizzazione.

Le opere di William Kentridge sono state protagoniste della scena internazionale per la prima volta nel 1997, quando ha partecipato a Documenta X a Kassel. Da allora il suo lavoro è stato visto in musei e gallerie di tutto il mondo, tra cui il Museum of Modern Art di New York, l’Albertina Museum di Vienna, il Musée du Louvre di Parigi, la Whitechapel Gallery di Londra, il Louisiana Museum di Copenhagen, il museo Reina Sofia di Madrid e il Kunstmuseum di Basilea. Il 2009 ha segnato l’inizio di 5 Temi, una grande mostra che ha aperto al SFMoMA di San Francisco per poi passare al MoMA di New York, al Jeu de Paume di Parigi e all’Albertina di Vienna, tra gli altri.

 

Visita il sito dell’artistahttps://www.kentridge.studio/

 

 

 

Le produzioni liriche includono Il flauto magico di Mozart, Il naso di Shostakovich e Leopere di Lulu e Wozzeck di Alban Berg, e sono state viste in teatri come il MetropolitanOpera di New York, il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro San Carlo di Napoli, l’Operanazionale inglese di Londra, Opera de Lyon, Opera di Amsterdam e il Festival di Salisburgo.

The Head & the Load, con musiche del compositore Philip Miller e Thuthuka Sibisi e coreografie di Gregory Maqoma, intreccia musica, danza, proiezione, giochi d’ombra e scultura. È stato presentato per la prima volta alla Tate Turbine Hall a luglio 2018 e ha continuato alla Park Avenue Amory a New York e all’Olanda Festival di Amsterdam. Mostre personali del suo lavoro si sono susseguite una dopo l’altra in musei e gallerie di tutto il mondo. Tra i progetti italiani, ricordiamo: l’opera teatrale e il video Zeno Writing nel 2002 ,da una reinterpretazione del romanzo Confessioni di Zenone di Italo Svevo (1923); la retrospettiva al Castello di Rivoli a cura di Carolyn Christov-Bakargiev, nel 2004; il progetto(REPEAT) From the Beginning / Da Capo presentato alla Fondazione Bevilacqua La Masa e al Teatro la Fenice di Venezia e a cura di Francesca Pasini, nel 2008; Streets of the city e altri arazzi, mostra personale Museo di Capodimonte nel 2009; i grandi mosaici e la scultura Il Cavaliere di Toledo, installazioni permanenti presso la stazione della metropolitana di Napoli; la mostra personale Vertical Thinking al MAXXI di Roma nel 2013; nel 2014, PaperMusic: un concerto di Cinè, con musiche di Philip Miller, presentato al Museo Bargello di Firenze; infine, l’opera monumentale ed effimera Triumph and Laments, presentata nel 2016 sul Lungotevere di Roma.

 

LIA RUMMA.IT

https://liarumma.it/artisti/william-kentridge

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1 risposta a WILLIAM KENTRIDGE  ( Johannesburg, 1955 ) E’ UN ARTISTA TRA I PIU’ NOTI INTERNAZIONALMENTE NEGLI ULTIMI DECENNI

  1. ueue scrive:

    Molto belle queste opere, piene di movimento e sorridenti.

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