Presepe in attesa di Magi
Emergency
Con Emergency, sempre. E con Cecilia, l’umanità senza simboli.
Cecilia Strada: “Potrebbe essere il peggior attacco a Kabul dal 2011″.La vignetta per il manifesto.
Fabrizio è guarito. Niente altro da aggiungere.
Ebola, l’amore, Emergency
Emergency, ebola. Contrordine
Scrive Cecilia Strada: “Certo che è triste avere un collega in ospedale e sentire in giro commenti tipo “se stavate a casa vostra non succedeva niente”. fregatene e vivi felice, insomma. E’ vero: se stavamo a casa, non succedeva niente. niente: non ci si sfiniva a lavorare in una tuta di protezione dentro la zona rossa. non si curava nessuno. non ci si sbatteva come matti per cercare di contenere la più grave epidemia di ebola della storia. non ci si dava da fare per evitare che il virus passi di paese in paese, vicini o lontani. e sicuramente nessuno rischiava il contagio. Se stavamo a casa nostra, potevamo stare sereni, tranquilli in poltrona davanti alla televisione, magari commentando con grande sicurezza quel che di brutto succede nel mondo. che succede anche perché troppe persone se ne fregano e “stanno a casa loro”. Ma noi non siamo fatti così.”
Niente altro da aggiungere.
Emergency, vent’anni
Missione
“Un’altra giornata di guerra a Kabul. morti, feriti gravi, e si sta ancora sparando. attendo con ansia di vedere la faccia con cui diranno – e lo diranno, fra poco – “possiamo ritirare le truppe, missione compiuta, il paese è in pace!”. chissà se assomiglierà alla faccia con cui lo hanno detto dell’Iraq, un altro paese in cui, ancora oggi, non passa giorno senza che ci siano morti e feriti. intanto ad andarci di mezzo sono quasi sempre i civili. e stasera il mio pensiero è per loro, e per la donna italiana, funzionaria ONU, che oggi è stata portata nel nostro ospedale.” Cecilia Strada
Con cura
“Da dieci anni, a Kabul, curiamo persone. Ne son passate centomila, in quell’ospedale, uno su tre era un bambino. Da dieci anni diamo lavoro e formazione ai cittadini afgani, con particolare attenzione al lavoro delle donne, delle vedove, dei diversamente abili. Da dieci anni, a Kabul, in questo modo coltiviamo i diritti umani. Un po’ come far crescere dei fiori in un elmetto. Con cura. Grazie: so che ci aiuterete a non smettere. E grazie a Mauro Biani, che pure ci aiuta, e lo fa con cura.” Cecilia Strada
Un’altra liberazione in edicola
Segnalazione. Nel mese di gennaio in contropertina di “E” la rivista di Emergency (ora già in edicola) c’è la mia vigna sulla liberazione di Francesco Azzarà.
LE VIGNETTE DI MAURO BIANI SU EMERGENCY CONTINUANO NEL LINK:
https://maurobiani.it/tag/emergency/page/3/