ANSA.IT — 17 AGOSTO 2021 –10.23
Haiti, case sventrate e voragini nelle strade: la devastazione del terremoto.
Morte oltre 1400 persone. Gli sfollati costruiscono alloggi di fortuna
VIDEO, 1.35
IL MANIFESTO DEL 17 AGOSTO 2021
https://ilmanifesto.it/haiti-senza-tregua-gia-1-300-le-vittime-del-terremoto/
Haiti senza tregua, già 1.300 le vittime del terremoto.
Caraibi. Bilancio destinato a salire: migliaia i dispersi. Gravi danni a ospedali e infrastrutture. Il nuovo premier Henry alle prese con l’ennesima crisi dopo decenni di golpe e sciagure
Una casa di Les Cayes distrutta dal terremoto che ha colpito Haiti
© Ap
Claudia Fanti
EDIZIONE DEL 17.08.2021
PUBBLICATO 16.8.2021, 23:57
SAINT-LOUIS-DU SUD
via Michelin
Sono arrivate a quasi 1.300 le vittime del terremoto di magnitudo 7.2 che si è registrato sabato ad Haiti, a circa 12 chilometri a nord-est di Saint-Louis du Sud. Un bilancio destinato ad aumentare: ancora migliaia i dispersi, mentre le operazioni di soccorso proseguono in tutto il territorio.
Molto gravi anche i danni alle infrastrutture, compresi gli ospedali delle località di Jérémie e Les Cayes, nella zona sudoccidentale del paese, quella più devastata.
MA LA SITUAZIONE potrebbe ulteriormente aggravarsi con l’arrivo del ciclone Grace, per fortuna declassato dal Centro nazionale degli uragani della Florida da tempesta a depressione tropicale, con venti fino a 55 km/h e forti piogge.
«Vicinanza» alle popolazioni colpite è stata espressa domenica da papa Francesco, che ha auspicato che «si muova l’interesse partecipe della comunità internazionale», affinché «la solidarietà di tutti possa lenire le conseguenze della tragedia».
Solidarietà che, attraverso l’invio di esperti e di beni di prima necessità, al momento non manca da parte di organismi internazionali, ong e governi, a cominciare da quelli messicano e venezuelano (oltre alla Brigata medica cubana già attiva nel paese).
ARIEL HENRY
GIÀ SABATO il primo ministro di Haiti, Ariel Henry, ha proclamato lo stato d’emergenza per 30 giorni, invitando la popolazione a non cedere al panico e a dar prova di solidarietà. In carica da meno di un mese e già alle prese con la difficile congiuntura politica successiva all’assassinio, il 7 luglio, del presidente Jovenel Moïse, il neo premier si trova a far fronte a una nuova e drammatica crisi umanitaria.
JOVENEL MOISE
FOTO DA :
Chi era (e perché è stato ucciso) Jovenel Moise, il presidente di Haiti
MORTI ENTRAMBI NELL’AGGUATO
TERREMOTO DEL 2010 ::
Un altro colpo durissimo per un paese che non si è mai del tutto ripreso dal catastrofico terremoto del 2010, in realtà meno violento di quello di sabato, ma più devastante in termini di vittime (oltre 200mila) e di danni.
12 GENNAIO 2010
FOTO CORRIERE
URAGANO MATTHEW::
URAGANO MATTHEW, 2016
COLERA DEL 2010
UNICEF — COLERA
INTERNAZIONALE – 2017
Prenille Nord con i figli Darline e Kervins accanto alla loro casa distrutta dall’uragano Matthew a Jérémie, Haiti, il 17 ottobre 2016. (Carlos Garcia Rawlins, Reuters/Contrasto)
HAITI
Per le vittime del colera ad Haiti le scuse dell’Onu non bastano
Marina Forti, giornalista
5 gennaio 2017
VEDI NEL LINK DI INTERNAZIONALE
https://www.internazionale.it/opinione/marina-forti/2017/01/05/onu-ban-ki-moon-haiti-colera
COVID – 19 :::
HAITI NON HA ABBASTANZA DOSI DEL VACCINO CONTRO COVID-19
COVID + VIOLENZA E SCONTRI POLITICI:::
Periferie. Le pallottole uccidono più del Covid mentre Haiti aspetta i vaccini
Lucia Capuzzi lunedì 12 aprile 2021
Nello scontro tra gli oppositori e il presidente Moïse, il Paese affonda nel caos. Il governo blocca 756mila dosi. Ma sono violenza e sequestri la vera pandemia. Allarme di Caritas e Msf
NEL LINK DI AVVENIRE
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/haiti-covid-vaccini
UN PAESE CONTRO cui sembra essersi abbattuta una maledizione, tenendo conto anche dei danni provocati dall’uragano Matthew del 2016, dall’epidemia di colera causata dalla negligenza delle truppe Onu (oltre 800mila contagi e circa 10mila morti) e – benché in compagnia di tutto il pianeta – dal Covid-19.
VARI COLPI DI STATO, TRA CUI QUELLO DEL 1991 CONTRO ARISTIDE CON APPOGGIO DEGLI USA:::
JEAN-BERTRAND ARISTIDE
Il tutto è reso più drammatico dalla permanente instabilità politica e sociale legata a un succedersi di dittature, colpi di Stato (tristemente celebre quello nel 1991, con la benedizione Usa, contro Aristide, ex sacerdote salesiano schierato su posizioni anti-oligarchiche e anti-imperialiste) e governi corrotti.
INTERVENTI INTERNAZIONALI AD HAITI :
1. ONU
MINUSTAH (Photo: Patrick-André Perron)-
La Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite ad Haiti (MINUSTAH dal francese Mission des Nations Unies pour la Stabilisation en Haïti) è stata una missione di peacekeeping dell’ONU stabilita dal Consiglio di Sicurezza il 30 aprile 2004 con la risoluzione 1542.
La missione, operativa a partire da maggio 2004 per concludersi nell’ottobre 2018, si rese necessaria dopo la destituzione del presidente Jean-Bertrand Aristide, da parte di truppe di ribelli, per garantire al paese una transizione democratica del paese.
CONTINUA:
https://it.wikipedia.org/wiki/MINUSTAH
2. CORE GROUP
3. FMI
Ma, ancor di più, a una serie nefasta di interventi internazionali, che si tratti delle truppe Onu, del Core Group (il gruppo degli «amici di Haiti» di cui Usa e Ue fanno parte insieme ad altri paesi) o del Fondo monetario internazionale, colpevole, tra molte altre cose, di aver distrutto la sovranità alimentare del paese.
ED È ANCORA TALE intervento internazionale a caratterizzare ::
il prima, il durante e il dopo omicidio Moïse.
Prima, con il sostegno del Core Group al presidente de facto inviso alla popolazione.
Durante, con il coinvolgimento nell’assassinio di cittadini e realtà di diversi paesi: i mercenari implicati nell’omicidio sono in maggioranza ex militari colombiani che sarebbero stati assunti da una compagnia statunitense con sede a Miami, la CTU Services, di proprietà dell’oppositore venezuelano Antonio Intriago (ma nella partita entrano anche Repubblica Dominicana, come paese di transito di persone e armi, e Taiwan, nella cui ambasciata si erano rifugiati 11 dei mercenari arrestati).
E infine, dopo il crimine, con l’appoggio prima al premier uscente Claude Joseph e poi, di fronte ai sospetti di una sua partecipazione all’omicidio, ad Ariel Henry, espressione, anche lui, di quell’establishment che domina il paese dal secondo golpe contro Aristide nel 2004, di cui lui stesso è stato tra i protagonisti.
NOTA SULLA STORIA DI HAITI :
I.
JEAN-CLAUDE DUVALIER
Il 7 febbraio è una data importante per le vicende politiche haitiane, perché in questo stesso giorno, pur a distanza di 5 anni fra loro, sono capitati due eventi molto significativi. Il 7 febbraio del 1986, il Presidente a vita (e dittatore) Jean-Claude Duvalier, soprannominato ‘Baby Doc’, scappò dal suo Paese per sfuggire alle agitazioni che imperversavano, scoppiate in risposta ai quindici anni di governo dittatoriale che avevano sommerso Haiti fra corruzione e malversazioni. ‘Baby Doc’ era figlio di ‘Papa Doc’, al secolo François Duvalier, anch’egli dittatore di Haiti, da quando, nel 1964, dopo sette anni di presidenza parecchio contestata (si dice che l’esercito manipolò le elezioni del 1957), si dichiarò Presidente a vita, governando con la sua Polizia segreta, i Tonton Macoutes.
Alla fuga di ‘Baby Doc’ seguirono anni di proteste, che si conclusero con le elezioni del nuovo Presidente, il primo democraticamente eletto dopo decenni di dittatura: il 7 febbraio 1991 Jean-Bertrand Aristide, ex presbitero e leader carismatico, venne eletto Presidente di Haiti. Il giorno della fine simbolica della dittatura è lo stesso dell’inizio dell’era democratica: tuttavia, un colpo di Stato organizzato dai militari costrinse il nuovo Presidente ad abbandonare l’isola, salvo poi tornarci tre anni dopo, nel 1994, riprendendo il potere e sciogliendo l’esercito. Gli anni della dittatura militare sottoposero la popolazione di Haiti a pesanti sofferenze: l’intervento americano permise a Aristide di tornare, sebbene sia molto probabile il coinvolgimento statunitense anche nell’organizzazione del colpo di Stato del 1991.
DA :
https://lindro.it/accadde-oggi-haiti-fine-della-dittatura-inizio-della-democrazia/
II. NOTIZIE DELL’ECONOMIA / SOCIETA’ DA WIKIPEDIA
Haiti è il paese meno sviluppato dell’emisfero settentrionale e uno dei più poveri al mondo. Gli indicatori economici e sociali mostrano come Haiti, a partire dagli anni ’80, abbia accumulato il divario rispetto ad altri paesi in via di sviluppo con livelli di reddito molto bassi.
Haiti occupa la 153ª posizione su 177 paesi classificati in base all’Indice di sviluppo umano. Circa l’80% della popolazione vive in una condizione di povertà degradante, il 54% vive con meno di un dollaro al giorno, posizionando così il paese al penultimo posto nel mondo nella relativa classifica.
Haiti risulta essere in forte ritardo in pressoché tutti gli indicatori di sviluppo anche in confronto ai paesi della zona caraibica e alla Repubblica Dominicana, che divide con Haiti il territorio della stessa isola (Hispaniola). Il reddito medio pro capite dei dominicani è doppio rispetto agli haitiani e la povertà è un fenomeno limitato, con il solo 3% della popolazione che vive con meno di un dollaro al giorno. Anche la mortalità infantile, che nella Repubblica Dominicana colpisce 31 bambini su 1.000 nati vivi, ad Haiti ha una consistenza più che doppia (74 ogni 1.000 bambini nati vivi).
I disoccupati di Haiti rappresentano oltre il 60% della popolazione e sul paese grava un pesante debito.
Haiti ha circa dieci milioni di abitanti. Malgrado una densità molto elevata (360 ab./km²), la distribuzione della popolazione è fortemente eterogenea: gran parte degli haitiani vive nelle città, nelle pianure costiere e nelle valli. Circa il 98% degli abitanti è di origine africana. Il resto della popolazione è formato da mulatti e da sparuti gruppi di europei e levantini (vale a dire libanesi e siriani
La lingua ufficiale è il francese, che però è parlato in modo corrente solo da circa il 10% della popolazione a causa dell’alto tasso di analfabetismo. La quasi totalità degli haitiani si esprime invece nella vita quotidiana attraverso il creolo haitiano (kreyòl ayisyen), l’altra lingua ufficiale, evolutosi a partire dal francese modificato nell’uso dagli schiavi africani.
Il cattolicesimo è la religione di Stato, professata dalla maggioranza della popolazione. Tuttavia si stima che il 20% degli haitiani sia protestante (varie denominazioni fra cui: l’Assemblea di Dio, la Convenzione Battista di Haiti, gli avventisti, la Chiesa di Dio, la Chiesa del Nazareno, gli episcopali, la Missione Evangelica Battista del Sud di Haiti).
Molti haitiani praticano, spesso congiuntamente alla religione cristiana, il vodoun (meglio noto come vudù o voodoo), derivante dalla commistione tra le religioni tradizionali africane e il cattolicesimo.
‘Université d’État d’Haïti, Campus Roi Henri Christophe in Limonade
Awiseman – Own work
LIMONADE VICINO A CAP HAITIEN
cartina : via Michelin
LIMONADE, SEDE DELL’UNIVERSITA’ E CAP HAITIEN — AL NORD DELL’ISOLA
Una delle più antiche e rinomate università di Haiti è l’Université d’État d’Haïti, fondata nel 1820.
Tra i poeti e scrittori haitiani bisogna ricordare la figura del poeta Antoine Dupré, nel XIX secolo, e, tra il XX e il XXI secolo, degli scrittori Jacques Roumain (1907-1944) e Louis-Philippe Dalembert (1962-).
TRE SITI UNESCO AD HAITI IN LOCALITA’ MILOT::
MILOT –
CARTA VIA MICHELIN
1. CITTADELLA — 2. SANS-SOUCI —3. RAMIERS
Haiti può vantare la presenza di alcuni suoi siti nella Lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO:
CITTADELLA DI MONTAGNA LA FERRIERE
VEDI NEL LINK :
https://it.wikipedia.org/wiki/Citadelle_Laferri%C3%A8re
PALAZZO SANS-SOUCI A MILOT-HAITI
Rémi Kaupp – Fotografia autoprodotta
VISTA FRONTALE DEL PALAZZO
VEDI IN ::
https://it.wikipedia.org/wiki/Sans_Souci_(Haiti)
RAMIERS
Haiti si svolge anche a Milot nella regione Nord e nel 1982 dall’UNESCO “Parco Storico Nazionale, Castello, Sans Souci e Ramiers” sono stati dichiarati con il nome di Patrimonio dell’Umanità
RAMIERS — PINTEREST
RAMIERS- BEACH RESORT
Milot, in creolo haitiano Milo, è un comune di Haiti facente parte dell’arrondissement di Acul-du-Nord nel dipartimento del Nord.
Tour difensivo aux environs de la citadelle du roi Henri Christophe
Iconem – Il lavoro di Uploader
il tutto da :
https://it.wikipedia.org/wiki/Haiti
E’ terribile anche solo a pensarci.