MILANO.REPUBBLICA DEL 22 AGOSTO 2021
Milano in coda per salutare Gino Strada. Fabio Fazio: “Con Emergency curava tutti, la sua morte lascia un grande vuoto”
di Zita Dazzi
Secondo giorno di apertura della camera ardente per salutare il medico morto improvvisamente il 13 agosto. Volontari e sostenitori da tutta Italia
Alle 9 del mattino c’è già gente in coda a Milano, fuori dalla sede di Emergency, dove ha riaperto alle 10 la camera ardente con l’urna delle ceneri di Gino Strada. Il colpo d’occhio è impressionante perché c’è ancora più folla di ieri, primo giorno dei tre durante i quali si può dare l’ultimo saluto al fondatore dell’Ong che ha curato 11,5 milioni di persone nel mondo dal 1994.Il popolo di Emergency sta in fila sotto al sole in via Santa Croce e la coda si allunga dentro al parco delle Basiliche, lo attraversa tutto fino all’altro ingresso, sulla Cerchia dei Navigli.
L’ultimo saluto a Gino Strada: da Massimo Moratti a don Ciotti, gli amici di una vita sfilano nella sede di Emergency
20 FOTO NEL LINK DEL GIORNALE CHE PER COMODITA’ RIPETIAMO:
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Amici di una vita, compagni di strada, sostenitori, volontari: da sabato pomeriggio Milano si ritrova nella sede di Emergency di via Santa Croce per l’ultimo saluto a Gino Strada. Massimo e Milly Moratti, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Nico Colonna, il sindaco Beppe Sala, Frankie hi-nrg tra i primi volti noti a salutare le sue ceneri, nella mattinata di oggi sono già arrivati Fabio Fazio e don Antonio Mazzi, mentre è atteso anche Renzo Piano
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Ieri sera alle 22 erano quattromila le persone entrate, oggi alle 10 ce n’erano altre duemila già in coda.
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Oggi ci sono molte persone con i fazzoletti dell’Anpi al collo, oltre ai molti volontari e sostenitori che indossano la maglietta rossa di Emergency. C’è chi è venuto da fuori Milano facendo ore di pullman, come Caterina Cardiani, 65 anni, arrivata da Roma: “Non lo conoscevo ma da sempre verso quello che posso all’associazione che cura i malati e i feriti di guerra senza chiedere i documenti, vedendo solo l’uomo che ha bisogno, l’essere umano. Gino era un santo, come lui non ce ne sono più”.
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Gino Strada, il saluto di Don Ciotti: “Per ricordarlo dobbiamo tutti darci una mossa”
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Fra i primi ad entrare alla camera ardente c’è il conduttore televisivo Fabio Fazio, grande amico di Gino Strada da molti anni. Si ferma a lungo a parlare con Simonetta Gola, la seconda moglie del chirurgo sposata a giugno, che era con lui in Normandia, dove il medico è morto il 13 agosto scorso, improvvisamente mentre era in vacanza. “Ho avuto il privilegio di conoscerlo ed essere suo amico – dice Fabio Fazio, uscendo con gli occhi umidi di pianto – Era una di quelle persone capaci di dire parole esperienziali, parlava di cose concrete, curava le vite di tutti, senza fare distinzioni. Lascia un grande vuoto, ma questo è il momento di stare vicini ad Emergency, alla figlia Cecilia Strada, alla moglie Simonetta. Io lo farò con gratitudine per tutto quello che mi ha insegnato”.
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Entra anche don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus: “Questa morte ha un valore profetico e ci dice che dobbiamo essere uniti noi che facciamo parte del terzo settore, andare oltre alle parrocchiette e lottare per i diritti delle persone, di tutti gli uomini senza distinzioni”.
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