MONTE CASTELLO DI VIBIO – PERUGIA
Monte Castello di Vibio è un comune italiano di 1 507 ( nov. 2019 ) abitanti della provincia di Perugia in Umbria.
Il territorio comunale è bagnato dal torrente Faena e dal fiume Tevere. Monte Castello di Vibio fa parte della Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana.
Il paese di Monte Castello di Vibio conta 1.260 residenti distribuiti in una superficie di 22,25 km². La densità è di 56,63 abitanti per km².
L’economia è basata soprattutto sull’agricoltura con la coltivazione di: olivi, cereali e tabacco nelle zone di Madonna del Piano. Inoltre ci sono delle piccole botteghe di artigiani nel paese.
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FOTO DAL FACEBOOK ” MONTE CASTELLO DI VIBIO “
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TEATRO DELLA CONCORDIA COSTRUITO NEL PERIODO NAPOLEONICO
Teatro della Concordia in Monte Castello di Vibio (Italy): Auditorium
Culturawiki – Opera propria
Il Teatro della Concordia
di Monte Castello di Vibio, in provincia di Perugia, è il più piccolo teatro all’italiana e uno dei più piccoli teatri storici. È definito con lo slogan “il più piccolo del mondo” in quanto è la fedele e riuscita riproduzione in miniatura dei grandi teatri italiani ed europei. Sebbene esistano altri teatri o sale private con un minor numero di posti, come ad esempio il teatrino del Castello di Valvasone, il teatro di Monte Castello di Vibio è in effetti “il più piccolo” in quanto è l’unica testimonianza architettonica del teatro settecentesco all’italiana di stile goldoniano. Esso possiede infatti i tre elementi fondamentali che Goldoni reclamava per la costruzione dei teatri: palchi di legno, pianta a campana e plafone costruito con la tecnica del camorcanna. In tal senso, come lasciarono scritto le nove famiglie che lo vollero costruire, “la civiltà non si misura a metri quadri e cubatura”.
L’architettura del Teatro della Concordia è quella d’un teatro all’italiana (definita anche goldoniana) riguardante tutta la sua forma, struttura e acustica, sicché esso si distingue chiaramente da un normale teatro di piccole dimensioni. Grazie al lavoro volontario della Società del Teatro della Concordia, il teatro è aperto al pubblico con spettacoli e visite guidate.
Plafone affrescato del Teatro della Concordia
Concordia 1993 – Opera propria
affrescato da Luigi Agretti di appena 14 anni nel 1891
Il teatro fu costruito all’inizio dell’Ottocento, nel periodo dell’occupazione napoleonica, per volontà di nove benestanti famiglie locali e fu inaugurato nel 1808. Con la parola “concordia” i costruttori desideravano richiamare alla mente gli ideali della rivoluzione francese: libertà, uguaglianza e fratellanza. Il teatro fu affrescato da Luigi Agretti, pittore spezzino in vacanza nel paesino umbro, all’epoca non ancora quindicenne, il cui padre, Cesare, aveva già realizzato le decorazioni, il telone e i fondali del teatro.
Nel 1823 i proprietari del teatro fondarono l’Accademia dei soci del Teatro della Concordia, una società costituita per la gestione del teatro stesso. Nel 1951 il teatro fu chiuso per inagibilità. Trent’anni dopo, nel 1981, fu espropriato dal comune e quindi restaurato, anche grazie a finanziamenti comunitari. Il restauro, che ha consentito di conservare la struttura lignea che sorregge i palchi, è durato sette anni, sotto la direzione dagli architetti Paolo Leonelli e Mario Struzzi, e si è concluso nel 1993. Nello stesso anno, la gestione è stata affidata alla neo-costituita Società del Teatro della Concordia che vi organizza una stagione teatrale annuale. Oltre all’attività scenica, il teatro è utilizzato anche per convegni, riunioni e per matrimoni civili.
PER CONTRASTO SI E’ GEMELLATO CON IL GRANDISSIMO TEATRO FARNESE DI PARMA
TEATRO FARNESE DI PARMA
www.bestofcinqueterre.com – Opera propria
PALCOSCENICO
Stefano Sansavini – Opera propria
La copertura a capriate lignee ricostruita nel secondo dopoguerra
Stefano Sansavini – Opera propria
Dettaglio dei palchi
Stefano Sansavini – Opera propria
Nel 1997 è stato gemellato con il Teatro Farnese di Parma, uno dei più grandi del mondo con i suoi circa 3000 posti.
Il 7 settembre 2002 il teatro è stato celebrato con un francobollo da 0,41 euro emesso dalle poste italiane.
Nel 2008, durante il bicentenario del Teatro della Concordia, è stata inaugurata la sala espositiva intitolata a Nello Latini, il primo presidente onorario della Società del Teatro della Concordia.
Tra gli artisti famosi che danno spettacoli al Teatro della Concordia figurano, per esempio, l’attrice italiana Gina Lollobrigida e la chitarrista austriaca Johanna Beisteiner.
La sala e il palcoscenico
Culturawiki – Opera propria
Le caratteristiche realizzative e gli elementi architettonici del Teatro della Concordia sono: sala con pianta a campana, realizzazione interamente in legno, tipico boccascena, decorazioni ad affresco che interessano l’intera superficie scoperta compreso il plafone, foyer affrescato, un caffè del teatro, dei camerini, graticciata, una sala per le riunioni, scalone d’ingresso esterno, atrio e biglietteria, scala di accesso principale ai due ordini di palchi e una scala secondaria. Solamente 99 sono i posti, suddivisi tra palchi e platea, esattamente 37 in platea e 62 sui 22 palchetti: la sala occupa un’area di 68 m², la scena 50 m² e l’atrio 29 m².
Esistono anche altri teatri con meno di 100 posti, ad esempio i cosiddetti teatri di corte presenti in molte parti d’Europa, ma il Teatro della Concordia si distingue per essere la fedele e riuscita riproduzione in miniatura dei grandi teatri all’italiana e perciò rappresenta una particolarità unica dal punto di vista architettonico, storico e culturale.
I palchetti e parti del plafone affrescato
Culturawiki – Opera propria
Sala con pianta a campana
Culturawiki – Opera propria
Foyer
Culturawiki – Opera propria
Sala espositiva “Nello Latini”
Culturawiki – Opera propria
Francobollo italiano dell’anno 2002 raffigurante il Teatro della Concordia
Culturawiki – Opera propria
VI ABBIAMO GIA’ MOSTRATO UN TEATRO MOLTO PICCOLO, ANCHE LUI CHIAMATO ” IL PIU’ PICCOLO DEL MONDO “– DOVE CE NE DEVONO ESSERE TANTI TUTTI ” PIU’ PICCOLI “—
Questi teatri sono meravigliosi, come costruzione ma anche se si pensa alla loro funzione: divertimento, socialità, bellezza. Direi che sono espressione di una grande civiltà, un modo di stare insieme, di sentire qualcosa di diverso. Il nome “Concordia” rimanda ad un auspicio di benessere morale. Molte cooperative dell’800 e della prima metà del ‘900 hanno questo nome, probabilmente un augurio e una speranza più che una realtà. A Sanremo, come piccolo teatro ( non così bello come quelli nelle foto, ma indice di un certo tipo di civiltà) c’è la federazione Operaia, della metà dell’800, tra i cui soci figura anche Giuseppe Garibaldi.