ANSA.IT — 12 LUGLIO 2021 –11.51
Cuba: scontri e arresti, protesta come negli anni ’90.
Un agente colpito alla testa, jeep con mitragliatrici in strada
ANSA) – ROMA, 12 LUG – Scontri, centinaia di arresti e almeno un agente ferito: è il bilancio delle nuove violenze di ieri a Cuba, dove migliaia di dimostranti sono scesi in strada nella più grande protesta di massa mai vista sull’isola negli ultimi 30 anni: nel mirino c’e’ sempre il presidente della repubblica Miguel Díaz-Canel, la dittatura comunista ed una situazione economica che continua a peggiorare, stretta nella morsa delle sanzioni americane. Il Miami Herald cita il sito web Inventario, che monitora la situazione nel Paese, secondo cui ieri le proteste hanno interessato almeno 25 città.
Un video ripreso all’una di notte e pubblicato su Facebook, riporta sempre il giornale, mostra centinaia di dimostranti a Palma Soriano (est) che chiedono libertà al grido di “Abbasso la dittatura” e “Abbasso Díaz-Canel”. La gente in strada chiedeva inoltre medicine, vaccini anti Covid e “la fine della fame”. Nel filmato si vede poi un gruppo di persone che spinge un’auto della polizia gridando “la dittatura è appena arrivata” riferendosi alle forze dell’ordine. Il Guardian pubblica oggi un’immagine con tre auto della polizia rovesciate e spiega che le proteste sono iniziate in mattinata a San Antonio de los Baños (ovest), oltre che a Palma Soriano, e grazie ai social hanno rapidamente coinvolto L’Avana, dove in miglia hanno sfilato lungo le strade del centro gridando slogan come “patria e vita” e “libertà”. Gli agenti – in divisa e in borghese, riporta il quotidiano britannico – hanno risposto con manganelli e spray al peperoncino, arrestando centinaia di dimostranti che sono stati caricati nei furgoni e portati via. Almeno un poliziotto è stato colpito alla testa da una pietra ed è stato trasportato in ospedale. La Reuters scrive sul suo sito web, citando testimoni oculari, che nelle strade della capitale sono state viste Jeep delle forze speciali equipaggiate con mitragliatrici. (ANSA).
ANSA.IT/ WASHINGTON
— 12 LUGLIO 2021 — 16.21
Cuba: Diaz Canel, Usa vogliono provocare disordini sociali
Washington, no a violenza. Mosca, evitare ingerenze esterne
ANSA) – WASHINGTON, 12 LUG – Il presidente cubano Miguel Diaz-Canel ha accusato gli Stati Uniti di voler provocare disordini sociali nell’isola, dove negli ultimi giorni c’è stata una escalation di protesta, sfociata in scontri e arresti. Ieri sera il consigliere per la Sicurezza degli Stati Uniti, Jake Sullivan aveva messo in guardia Cuba contro qualunque uso della violenza per reprimere i manifestanti.
ANSA.IT / WASHINGTON — 12 LUGLIO 2021 — 16.30
Cuba: appello di Biden, ‘il regime ascolti il suo popolo’.
‘Chiara richiesta di libertà’
(ANSA) – WASHINGTON, 12 LUG – Il presidente americano Joe Biden lancia un appello al regime cubano perché ascolti il suo popolo e la sua chiara richiesta di libertà e di aiuto per la crisi legata alla pandemia. “Il popolo cubano sta coraggiosamente chiedendo il riconoscimento di diritti fondamentali e universali dopo decenni di repressione e di sofferenze economiche dovute a un regime autoritario”, afferma Biden in una nota diffusa dalla Casa Bianca.
“Questi diritti comprendono quello di protestare pacificamente e quello di determinare liberamente il proprio futuro. Diritti che vanno rispettati”, ha aggiunto il presidente Usa. (ANSA).
Cuba, proteste senza precedenti contro la crisi economica: “Basta dittatura”. Presidente: “Dietro ci sono gli Usa, vogliono provocare disordini sociali”
Migliaia di cubani sono scesi in piazza in varie città dell’isola per protestare contro le difficoltà economiche della pandemia, le lunghe file per procurarsi generi di prima necessità e cibo, e la carenza di medicinali. Allerta del governo e del presidente Diaz-Canel che punta il dito contro gli Stati Uniti e difende il sistema socialista. Biden: “Regime ascolti il suo popolo”. Russia: “No a interferenze esterne”
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Giusta, per quello che sappiamo, la richiesta di libertà del popolo cubano, ma altrettanto giusto sarebbe la fine dell’embargo, un crudele assedio economico che mette Cuba in ginocchio, peggio forse di un attacco militare. Su questa crudele forma di guerra tutti o quasi tacciono, mettendo l’accento sulla mancanza di libertà.