REPUBBLICA.IT –25 LUGLIO 2021
I nemici del Green Pass contesi da Salvini e Meloni. In palio 6 milioni di voti
di Emanuele Lauria
Matteo Salvini e Giorgia Meloni
Secondo i sondaggi l’11-13% degli italiani è contrario all’immunizzazione. No Vax in forte calo. Ma ora si aggiunge chi reclama la libertà di scelta
25 LUGLIO 2021
ROMA — Il tesoretto dei No Vax, o meglio dei contrari all’obbligo vaccinale e degli allergici al Green pass, vale sei milioni di voti. È questa la posta in palio nella partita sui certificati di immunità che si sta giocando nel governo. E si tratta di un numero, stimato dagli analisti, che spiega più di ogni altro le prudenze, soprattutto a destra, nel prendere posizioni nette, tranchant, sulla vaccinazione di massa. Perché la maggior parte degli scettici, lo dicono i sondaggi, sta proprio fra i simpatizzanti di Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
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I dati di cui disponiamo, al momento, dicono che nell’ultimo anno sono diminuite sensibilmente le persone che rifiutano di vaccinarsi: è poco o per nulla propenso il 13 per cento degli italiani, secondo una ricerca Response Covid-19 del laboratorio Sps Trend dell’Università di Milano. È un dato più che dimezzato rispetto al dicembre 2020, quando con la campagna vaccinale in partenza questa cifra era al 30 per cento.
La rilevazione (fatta dall’istituto Swg) non si distanzia molto da quella degli altri istituti demoscopici. Demos&Pi di Ilvo Diamanti, ad esempio, a fine maggio, aveva calcolato nell’11 per cento la quota dei No Vax.
Tuttavia, il discorso cambia, e di molto, se non ci si sofferma solo su chi dice no all’iniezione ma se si calcolano tutti i contrari, in genere, all’obbligo vaccinale. Coloro cioè che reclamano la libertà di scelta, fra cui in questi giorni si piazzano i critici del Green pass, visto come obbligo di vaccino camuffato. Questo plotone, sia nelle stime di Demos&Pi, sia in quelle dell’Università di Milano, è pari al 20 per cento degli intervistati. Due su dieci. Ora, nel 2018 votarono per la Camera 32,8 milioni di italiani. “Tenendo conto che alle prossime elezioni avremo probabilmente un’affluenza più bassa — ragiona Fabrizio Masia, direttore di Emg Acqua — e che possiamo prevedere circa trenta milioni di votanti, non è errato ipotizzare che questo contingente di scettici possa valere dunque sei milioni di voti”.
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Non è un patrimonio da poco, “anzi — aggiunge Masia — potrebbe fare la differenza nelle prossime consultazioni”. Ecco spiegate dunque la cautela e l’ambiguità di molti politici, quella tendenza a non schierarsi con forza a favore del vaccino per tutti che coinvolge soprattutto gli esponenti del centrodestra. Non a caso: da un’analisi di Demos&Pi è emerso infatti che gli elettori dei due partiti più scettici sul Green pass (Lega e Fratelli d’Italia) sono anche quelli che, nel rapporto con i tifosi di altre forze politiche hanno meno voglia di vaccinarsi: il 22 per cento dei leghisti e il 16 per cento di FdI. Elevata, a destra, anche la pattuglia dei contrari del tutto all’obbligo vaccinale (il 20 per cento dei fan del Carroccio e il 23 per cento di chi voterebbe Fdi).
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“La contrarietà dei leader di questi due partiti verso forme anche estremamente “lievi” di obbligo vaccinale come appunto il Green pass — annota Youtrend — si spiega così: non tanto con la necessità di attrarre un elettorato No Vax, bensì con il timore di perdere una quota di elettori scettici rispetto sia al vaccino sia all’obbligo vaccinale che in questi partiti è più consistente che negli altri elettorati”.
L’INTERVISTA
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