Universale come era, Manet non ha reso facile il compito al suo pubblico, costantemente messo di fronte alla novità ed all’imprevisto, quindi ha incontrato rifiuti. L’artista era interessato agli avvenimenti più attuali e scandalizzava soprattutto per l’assenza di distanza psicologica dai soggetti, cosa alla quale non si era molto abituati in pittura. Non sappiamo se sia stata la lettura di un articolo di un quotidiano ad ispirare questo piccolo studio di un suicidio. Per Manet, cittadino ed uomo moderno, non vi era alcun motivo per non rappresentare un evento quotidiano che, al contrario, poteva permettergli nuove scoperte. È qui lo scorcio ardito de Il suicida; l’uomo è crollato sul suo letto, dopo lo sparo, tenendo ancora la pistola nella mano destra. Il cappotto che ha tolto, la camicia bianca, la cravatta nera e le scarpe di vernice sono gli indizi che ha trascorso la notte fuori. Ha forse perso i suoi soldi al gioco? La luce del mattino rischiara freddamente la scena, tragica conseguenza della notte. Per questo quadro, della fine degli anni Settanta, Manet spinge il problema formale di scorcio frontale ai suoi limiti; lo aveva già fatto con Le Christ mort aux anges, dipinto tra il 1860 ed il 1870, che aveva scioccato quanti lo avevano visto. Ad un asta per il musicista Cabaner, tenutasi presso l’hôtel Drouot, questo quadro fu aggiudicato per settantacinque franchi.
(fonte: Stiftung Sammlung E. G. Bührle)
Édouard Manet (Parigi, 23 gennaio 1832 – Parigi, 30 aprile 1883) è stato un pittore francese, uno dei primi artisti del XIX secolo a dipingere la vita, fu considerato il maggiore interprete della pittura pre-impressionista e fondamentale nella transizione dal realismo.
Nato in una famiglia dell’alta borghesia francese con forti legami politici, Manet rifiutò il futuro originariamente immaginato per lui e si dedicò al mondo della pittura. I suoi primi capolavori, Le déjeuner sur l’herbe e l’Olympia, entrambi del 1863, furono origine di grandi polemiche e servirono come punti di partenza per i giovani pittori che avrebbero dato vita alla corrente delll’impressionismo. Oggi, questi sono considerati dipinti spartiacque che segnano l’inizio dell’arte moderna. Gli ultimi vent’anni della vita della sua vita lo videro stringere legami con altri grandi artisti dell’epoca e a sviluppare il proprio stile che sarebbe stato annunciato come innovativo e avrebbe rappresentato una grande influenza per i pittori successivi.
segue::
https://it.wikipedia.org/wiki/%C3%89douard_Manet
EDOUARD MANET, Il pittore Monet nel suo studio, 1874 ca-Olio su tela montata su legno, 106,5 x 135 cm- Staatsgalerie Stuttgart, Deutschland
Ritratto in questo quadro è il pittore Claude Monet in compagnia della moglie Camille. La coppia è mostrata seduta nella barca-studio di Monet allestita per lavorare sulla Senna. Si tratta di un documento praticamente ineguagliabile dell’approccio al lavoro dell’artista, che, rispetto ai tradizionali metodi comunemente impiegati a quel tempo, ancora oggi ci appare assolutamente rivoluzionario. Claude Monet acquistò il dipinto, che non ha mai smesso di ammirare, e lo ha tenuto nella sua casa di Giverny per molti anni.
Il pescatore, 1862 ca. olio su tela, 46×52 cm ca– Von der Heydt-Museum, Wuppertal, Deutschland
IL MOLO DI BOULOGNE, 1868 ca- olio su tela, 31,7 x 43,8
Vendita, Christies, New York, Rockefeller Plaza, 6 novembre 2007, lotto 30, venduto per $3,625,000.
Il ballo all’Opera, 1873 ca, 36,5 x 28,5 cm.
Vendita, Sotheby’s, Londra, asta LN6706 –
lotto 23, venduto per 1,450,000 sterline britanniche.
Il balcone, non datato (1868-1869), olio su tela, 170 x 124,5 cm-
Musée d’Orsay, Paris, France- Lascito di Gustave Caillebotte, 1894
Nel periodo in cui Manet dipinge questo quadro, le scene della vita borghese sono un genere alla moda. Il balcone, tuttavia, non corrisponde in alcun modo alle aspettative del pubblico dell’epoca. I personaggi ritratti sono amici di Manet. Berthe Morisot, seduta in primo piano e che grazie a questa tela appare per la prima volta nell’opera del pittore, diventerà in seguito una delle modelle preferite dall’artista. I protagonisti del dipinto, tuttavia, sono raffigurati in un atteggiamento immobile, come persi in un sogno interiore. La scena non concede spazio né al racconto, né all’aneddoto. In questo modo, Manet si libera delle regole accademiche, anche se il riferimento a le majas al balcone di Goya (1764-1828) appare evidente. Di fatto, però, l’incomprensione ha il sopravvento durante la presentazione di questa tela al Salon del 1869, “Chiudete le imposte!” ironizza il caricaturista Cham, un altro recensore, invece, non risparmia critiche a Manet il quale “fa concorrenza agli imbianchini”. La vivacità dei colori, il verde delle persiane e della ringhiera e la cravatta blu del personaggio maschile, così come il violento contrasto tra gli abiti bianchi delle donne e la penombra dello sfondo, hanno l’effetto di una provocazione. Perfino la gerarchia tra le figure e gli oggetti non è rispettata: i fiori sono rifiniti meglio dei visi. Quindi, non desta per nulla stupore il fatto che, questo quadro, così libero dalle tradizioni, dalle convenzioni e dalla verosimiglianza, abbia suscitato presso il pubblico contemporaneo, così tanto scandalo.
(fonte: Musée d’Orsay)
Studio per ‘Il balcone’Étude pour ‘Le balcon’XIX secolosenza data (1868)
Disegno Penna, inchiostro ed acquerello su cartacm. 14,2 x 89 Firmato in basso a sinistra: E ManetCollezione privata(Collezione di Alex ed Elisabeth Lewyt; vendita, Sotheby’s, New York, asta Impressionist & Modern Art Day Sale, 8 maggio 2013, lotto 133, venduto per $137,000).
Il Canal Grande a Venezia, non datato (1875), olio su tela, 57 x 48., Provincial Security Council, San Francisco, California, USA
I gatti, non datata (1869), Stampa, Acquaforte ed acquatinta su carta vergata azzurra, stato unico- 23,8 x 36,8 (foglio)- Institut national d’histoire de l’art (INHA), Paris, France
Giovane donna bionda con gli occhi azzurri, non datato (1877 circa),
Disegno, Pastello su carta beige, 60 x 50 cm, Musée d′Orsay, Paris, France
Che belli quei gatti: sembrano vivi davanti a noi.