Il titolo deriva dall’onomatopea del verso delle colombe in lingua spagnola. E’ una canzone scritta dal cantautore messicano Tomás Méndez nel 1954 che parla della perdita di una persona amata e della sofferenza a essa collegata.
https://it.wikipedia.org/wiki/Cucurrucuc%C3%BA_paloma
https://www.youtube.com/watch?v=Q7yfsNFoUvk
Cucurrucucú Paloma
Dicen que por las noches
No mas se la iba en puro llorar
Dicen que no dormía
No mas se la iba en puro tomar
Juran que el mismo cielo
Se estremecía al oír su llanto
Como sufrió por ella
Que hasta en su muerte
La fue llamando.
Cucurrucucu cantaba
Jajajajaja reía
Ayayayaya lloraba
De pasión mortal moría.
Que una paloma triste
Muy de mañana le iba a cantar
A la casita sola
Con sus puertas de par en par
Juran que esa paloma
No es otra cosa mas que su alma
Que todavía la espera
A que regrese la desdichada
Cucurrcu paloma.
Cucurrucucu no llores
Las piedras jamas paloma
Que van a saber de amores
Cucurrucu cucurrucucu
Cucucurrucu paloma ya no le llores
Traduzione a cura di Ermanno Tassi
Cucurrucucù Colomba
Si dice che durante le notti
Non facesse che piangere
Si dice che non mangiasse
Non facesse altro che bere
Giurano che il cielo stesso
Si turbava all’udire il suo pianto
Come soffrisse per lei
E anche mentre moriva la stava chiamando
Ay, ay, ay, ay, ay, cantava
Ay, ay, ay, ay, ay, gemeva
Ay, ay, ay, ay, ay, cantava
Moriva di una passione mortale
Una colomba triste che
Va da lei a cantare di mattina presto
Alla casetta sperduta
Con le piccole porte spalancate
Giurano che quella colomba
Non sia altro che la sua anima
Che malgrado tutto aspetta
Che ritorni la sciagurata
Cucurrucucù colomba,
cucurrucucù non piangere
Le pietre cosa vuoi mai che sappiano
Dell’amore?
Cucurrucucù, cucurrucucù
Cucurrucucù, cucurrucucù
Cucurrucucù, colomba, su non piangere.
TRADUZIONE DA :
https://www.riflessioni.it/testi_canzoni/cucurrucucu-paloma-harry-belafonte.htm
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Bellissima e straziante questa canzone, un pianto e un lamento indicibile con le parole, che si sfoga con la musica e il canto. La “paloma” è un simbolo dell’anima, di quanto più oscuro, dolce, tragico abbiamo dentro di noi (Si a mi ventana llega una paloma, tratala con carino que è mi persona…). Accidenti, nell’ italiano non c’è la tilde. orgogliosamente monopolio spagnolo).