SCALA DI MILANO, 23 GIUGNO 2019 — JUAN DIEGO FLOREZ (Lima, 13 gennaio 1973) CI CANTA : ” Cucurrucucú Paloma ” + HARRY BELAFONTE + testo e traduzione di Ermanno Tassi

 

Il titolo deriva dall’onomatopea del verso delle colombe in lingua spagnola. E’ una canzone scritta dal cantautore messicano Tomás Méndez nel 1954  che parla della perdita di una persona amata e della sofferenza a essa collegata.

https://it.wikipedia.org/wiki/Cucurrucuc%C3%BA_paloma

 

https://www.youtube.com/watch?v=Q7yfsNFoUvk

 

 

 

 

 

Cucurrucucú Paloma

Dicen que por las noches

No mas se la iba en puro llorar

Dicen que no dormía

No mas se la iba en puro tomar

Juran que el mismo cielo

Se estremecía al oír su llanto

Como sufrió por ella

Que hasta en su muerte

La fue llamando.

Cucurrucucu cantaba

Jajajajaja reía

Ayayayaya lloraba

De pasión mortal moría.

 

Que una paloma triste

Muy de mañana le iba a cantar

A la casita sola

Con sus puertas de par en par

Juran que esa paloma

No es otra cosa mas que su alma

Que todavía la espera

A que regrese la desdichada

 

Cucurrcu paloma.

Cucurrucucu no llores

Las piedras jamas paloma

Que van a saber de amores

Cucurrucu cucurrucucu

Cucucurrucu paloma ya no le llores

 

 

 

Traduzione a cura di Ermanno Tassi

 

Cucurrucucù Colomba

 

Si dice che durante le notti

Non facesse che piangere

Si dice che non mangiasse

Non facesse altro che bere

Giurano che il cielo stesso

Si turbava all’udire il suo pianto

Come soffrisse per lei

E anche mentre moriva la stava chiamando

Ay, ay, ay, ay, ay,  cantava

Ay, ay, ay, ay, ay, gemeva

Ay, ay, ay, ay, ay, cantava

Moriva di una  passione mortale

Una colomba triste che

Va da lei a cantare di mattina presto

Alla casetta sperduta

Con le piccole porte spalancate

Giurano che quella colomba

Non sia altro che la sua anima

Che malgrado tutto aspetta

Che ritorni la sciagurata

Cucurrucucù colomba,

cucurrucucù non piangere

Le pietre cosa vuoi mai che sappiano

Dell’amore?

Cucurrucucù, cucurrucucù

Cucurrucucù, cucurrucucù

Cucurrucucù, colomba, su non piangere.

 

TRADUZIONE DA :

https://www.riflessioni.it/testi_canzoni/cucurrucucu-paloma-harry-belafonte.htm

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

1 risposta a SCALA DI MILANO, 23 GIUGNO 2019 — JUAN DIEGO FLOREZ (Lima, 13 gennaio 1973) CI CANTA : ” Cucurrucucú Paloma ” + HARRY BELAFONTE + testo e traduzione di Ermanno Tassi

  1. i. scrive:

    Bellissima e straziante questa canzone, un pianto e un lamento indicibile con le parole, che si sfoga con la musica e il canto. La “paloma” è un simbolo dell’anima, di quanto più oscuro, dolce, tragico abbiamo dentro di noi (Si a mi ventana llega una paloma, tratala con carino que è mi persona…). Accidenti, nell’ italiano non c’è la tilde. orgogliosamente monopolio spagnolo).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *