IL POST CULTURA  DOMENICA 27 GIUGNO 2021 :: È morto Jon Hassell, trombettista e compositore statunitense, aveva 84 anni. Sviluppò la ” musica del quarto mondo ” da cui in seguito la ” world music “. + 3 video di musica + Brian Eno

 

 

 

 

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È morto Jon Hassell, aveva 84 anni

 

Jon Hassell, trombettista e compositore statunitense che sviluppò il concetto di musica del “quarto mondo” da cui derivò poi la “world music”, è morto sabato 26 giugno: aveva 84 anni. Nella primavera dello scorso anno si era fratturato una gamba cadendo nel proprio studio di registrazione e da allora aveva avuto diversi problemi di salute.

 

JON HASSEL — AMSTERDAM BLUE–

DALLA COLONNA SONORA DEL FILM

DI WIM WANDERS : ” THE  MILLION DOLLAR HOTEL ” ( 2000)

VIDEO, 9.18 MINUTI

 

Hassell era nato il 22 marzo del 1937 a Memphis, nel Tennessee, aveva studiato musica negli Stati Uniti e in seguito in Europa. Si interessò a vari stili musicali, soprattutto delle avanguardie, e nel 1978 pubblicò Vernal Equinox, il proprio primo disco nel quale proponeva l’idea di una musica del “quarto mondo” che affiancava suoni primitivi e futuristici, derivati dalla musica elettronica. Erano i tempi della Guerra Fredda e Hassell riteneva che oltre al primo mondo dell’Occidente e a quello meno libero dell’Unione Sovietica ci fosse un “terzo mondo” di nazioni ancora poco sviluppate, ma nelle quali c’era ancora uno stretto legame tra musica, spiritualità e tradizione. Il suo “quarto mondo” derivava quindi dalla combinazione di quest’ultimo con altri aspetti più moderni e sperimentali della musica.

 

 

” Last Night The Moon Came” Jon Hassell

( La notte scorsa la luna è sorta )

Extrait du concert donné par Jon Hassell au festival Jazz Onze+ à Lausanne en octobre 2009

Realisation Miguel Octave

video, 8.42 minuti

 

Nel 1980 Hassell collaborò con Brian Eno realizzando il disco Fourth World, Vol. 1: Possible Music, che metteva in pratica molti dei suoi concetti espressi in precedenza. In una ricca carriera di dischi propri e di collaborazioni, aveva suonato tra gli altri in dischi dei Talking Heads, di David Sylvian, dei Tears for Fears e di Peter Gabriel, che avrebbe fatto proprie alcune idee di Hassell sviluppandole e portando alle successive evoluzioni della “world music”.

Brian Eno / Jon Hassell – Fourth World Vol. 1: Possible Musics Full Album (2014 Remaster)

Tracklist:

1. Chemistry – 0:00 2.

Delta Rain Dream – 6:59

3. Griot (Over “Contagious Magic”) – 10:25

4. Ba-Benzélé – 14:28

5. Rising Thermal 14° 16′ N; 32° 28′ E – 20:40

6. Charm (Over “Burundi Cloud”) – 23:47

 

video, 45.26 minuti

 

 

Brian Eno | BiblioLMC

Brian Eno - Wikipedia

 

Brian Eno, all’anagrafe Brian Peter George St. John le Baptiste de la Salle Eno ( Woodbridge, 15 maggio 1948), è un musicista, compositore e produttore discografico britannico.

È considerato uno dei più importanti musicisti moderni, nonché l’inventore della musica d’ambiente.

ALTRO NEL LINK :

https://it.wikipedia.org/wiki/Brian_Eno

 

 

 

REPUBBLICA DEL 22 APRILE 2021

https://www.repubblica.it/green-and-blue/dossier/giornata-della-terra/2021/04/22/news/brian_eno_l_arte_di_amare_il_pianeta-297384465/

 

Brian Eno, musica ed emozioni ci aprono gli occhi

di Ernesto Assante

 

Brian Eno (foto: Valeriano Di Domenico/Getty Images for Kaspersky) 

L’artista e produttore britannico in prima linea per la lotta alla crisi climatica fin dagli anni della Thatcher. “La maggior parte delle nostre scelte sono fatte sulla base delle emozioni. E l’arte è uno dei modi attraverso i quali noi capiamo il mondo”

22 APRILE 2021 

 

In molti avranno visto Brian Eno, uno dei più grandi artisti inglesi contemporanei, leggendario produttore di alcuni degli album più importanti della storia del rock, tra i quali gli Ultravox, i Talking Heads, gli U2 e i Coldplay, indossare di recente una maglietta con stampato a chiare lettere lo slogan “No music on a dead planet”, ‘niente musica in un Pianeta morto’. Lo slogan è quello di un’associazione di attivisti per la difesa dell’ambiente, Music Declares Emergency, formato da artisti e professionisti dell’industria musicale, per spingere verso un cambiamento culturale e concreto per un futuro più “verde” nel mondo.

 

https://www.instagram.com/p/CHAwGD8nPqq/?utm_source=ig_embed

 

Eno è da sempre in prima fila in molte battaglie sociali e politiche, ma quella ambientale è al centro del suo impegno odierno. Ne ha parlato con Bloomerg, scrivendo un interessante articolo: “Ho passato molto tempo pensando ‘a cosa servo come artista?’”, scrive Eno, “Io conosco e lavoro con molti attivisti, li guardo e penso ‘perché non faccio qualcosa di utile come questo?’. Mi piace pensare che essere un artista fosse, in se stesso, una forma di attivismo, che ha un impatto sul mondo che in qualche modo può migliorarlo”.

In realtà Eno è stato spesso un “attivista”, sia durante gli anni della Thatcher, sia più recentemente contro la Brexit ma è attraverso la sua arte, più che con le dichiarazioni di intenti o le proteste, che pure considera utili e fondamentali, che vuole contribuire alla battaglia in favore dell’ambiente.

 

https://twitter.com/i/status/1325863108422852618

Lo spiega nell’intervista a Bloomberg: “L’arte ci presenta un diverso tipo di mondo attraverso i sentimenti. L’esempio più chiaro di quello che voglio dire è il senso che la gente da al proprio taglio di capelli. Siamo fortemente coscienti di quale affermazione di stile sia connessa con la nostra capigliatura, anche se probabilmente non analizziamo mai il perché e non sappiamo esattamente perché proviamo certi sentimenti. Guardiamo la capigliatura di qualcuno e diciamo ‘mi piace il tipo di mondo che rappresenta’. I sentimenti sono molto importanti, perché la maggior parte delle nostre scelte non sono fatte sulla base di attente raccolte di dati e di informazioni, di prove. Noi lo facciamo principalmente sulla base dei sentimenti. La maggior parte delle nostre scelte sono fatte sulla base delle emozioni. E questo significa che l’arte è una cosa particolarmente importante, perché è uno dei modi attraverso i quali noi capiamo il mondo”.

 

 

 

 

Eno cerca di ragionare sul motivo per il quale l’arte è importante nella battaglia per far crescere la consapevolezza della gente sulle tematiche ambientali e anche se considera importanti le canzoni ‘impegnate’, quelle che puntano a chiarire con testi semplici i motivi di alcune battaglie, le idee che le sostengono, è anche convinto che siano le emozioni a dover guidare le nostre scelte anche rispetto all’ambiente: “Perché le persone hanno iniziato a diventare ambientaliste negli ultimi cinquant’anni?”, si chiede, “Io credo che in parte sia perché hanno imparato a trovare bella la natura. C’era un album di grande successo negli anni Settanta, Canzoni per la megattera: è stata l’estetizzazione delle balene e le loro canzoni che ha fatto si che la gente improvvisamente iniziare a pensare, ‘Balene, Gesù, le stiamo uccidendo’. Questa è una delle cose che fa l’arte, sposta la nostra attenzione“. “A me sembra che l’unico modo per il quale noi salveremo il Pianeta”, conclude Eno, “sarà innamorandocene”.

VEDI ANCHE :

 

 

OSSERVATORIO CLIMA

Per salvare la Terra, innamoratevene

di Timothy Egan

20 Aprile 2021

 

https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/04/20/news/per_salvare_la_terra_innamoratevene-297008330/

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