professore di economia università di Bari.
Ultimo libro: Centri e Periferie. Europa, Italia, Mezzogiorno dal XX al XXI secolo (Laterza 2021)
— il numero dei loro dipendenti (rispetto alla popolazione) è il più basso fra i grandi paesi europei e in sensibile diminuzione
(dati@FPA_net)
Centri e periferie. Europa, Italia, Mezzogiorno dal XX al XXI secolo
Gianfranco Viesti
La geografia economica è cambiata, crescono le disparità. Ma il futuro delle città e delle regioni, e quindi delle nazioni, non è mai scritto. Nulla condanna a essere periferia
Il XXI secolo ha visto il declino dell’Italia e l’approfondirsi delle sue disparità interne. Per comprenderne il perché serve collocare quelle vicende, con un’analisi comparata, nel contesto dei grandi cambiamenti internazionali: l’allargamento a Est dell’Unione Europea, la deindustrializzazione, i nuovi servizi avanzati nelle città, il mutamento demografico, le migrazioni, l’influsso liberista sulle politiche economiche. In tutta Europa, a differenza di quanto avveniva nel Novecento, le disuguaglianze stanno aumentando. Ma le gerarchie territoriali non sono un destino irreversibile, cambiano grazie a intelligenti politiche pubbliche. Non è però ciò che è avvenuto, specie negli anni Dieci, in Italia: le politiche hanno spesso assecondato e non contrastato il declino e l’aumento delle disparità. Un’analisi di ampia prospettiva storica, fondata su dati e casi concreti, indispensabile per chi voglia trarre indicazioni per ripensare un’Italia più competitiva e più inclusiva, specie dopo la grande pandemia.
Sicuramente niente è dato per scontato nella realtà. Mi piacerebbe però capire di più le scelte politiche della classe dirigente.