“Credo che, inconsciamente, da bambini ci capiti di scegliere, tra tutte le facce che vediamo, quella che vorremmo avere da grandi. Un giorno nella mia casa entrò un disco e sulla copertina c’era una bella faccia da uomo, aperta, sorridente ma che lasciava anche intravedere uno spessore ed un’umanità tutta speciale. Era quella di Harry Belafonte e quando poi ne ascoltai anche la voce diventò subito uno dei miei modelli. Ovviamente non sono del colore giusto per assomigliargli fisicamente ma in compenso, col passare degli anni, mi dicono che il mio timbro di voce, soprattutto quando é leggermente affaticata, ricorda un poco il suo. “Jamaica Farewell” é poi una di quelle rare canzoni che, ovunque uno sia, riescono ad evocare luoghi ed atmosfere precisissimi. Lo sentite il vento nelle palme?”
Eugenio Finardi
Che bello il ricordo di Belafonte scritto da Finardi.
Bella anche la canzone cantata da Finardi