IL FATTO QUOTIDIANO.IT — 30 GIUGNO 2021
I BIG CONTRO GRILLO: “CI DIMETTIAMO DA GARANTI”. Il post di Grillo è “una presa in giro. Non posso prestarmi a quest’operazione di imposizione dall’alto, di un dietrofront inspiegabile agli occhi delle persone normali che ci osservano e pretendono dal partito di maggioranza relativa in Parlamento ancora maggiore serietà. Ho sempre confidato nella capacità di dialogo e lungimiranza che anche nei momenti più bui della nostra storia. Se stavolta non fosse possibile dovrò dare le mie dimissioni con effetto immediato da membro del Comitato di Garanzia e riconsiderare la mia permanenza nel M5S”. Parole come pietre quelle che Roberta Lombardi ha affidato a Facebook. Ma parole che non sono isolate: anche gli altri due membri del Comitato di garanzia, il sottosegretario ai Trasporti Giancarlo Cancelleri (“Manterrò le mie funzioni per il tempo utile a consentire gli adempimenti necessari allo svolgimento delle prossime consultazioni, dopodiché rassegnerò le mie dimissioni”) e Vito Crimi (“Non concordo con Grillo, rifletto se restare o meno”). Segno che ai big del Movimento la cacciata di Giuseppe Conte con il post al vetriolo di Beppe Grillo non è andata giù e lo testimonia il fatto che ieri si sono riuniti fino a notte fonda. Sul giornale di domani vi daremo conto degli sviluppi di una giornata convulsa in cui si registra una profonda frattura nei 5 Stelle i cui esiti sono tutti da valutare.
IL VISIONARIO E LA SBERLA A CRIMI: TUTTI I NODI DA SCIOGLIERE. Oggi il garante ha aperto la questione voto su Rousseau con un post durissimo rivolto proprio a Vito Crimi: “Ti invito ad autorizzare, entro e non oltre le prossime 24 ore, la Piattaforma Rousseau al trattamento dei dati, come espressamente consentito dal provvedimento del garante della privacy e come rientrante nei poteri del titolare del trattamento. Nel caso, invece, in cui decidessi di utilizzare subito la nuova piattaforma, sarai ritenuto direttamente e personalmente responsabile per ogni conseguenza dannosa dovesse occorrere al MoVimento (azioni di annullamento voto, azioni risarcitorie) per le scelte contrarie allo statuto che dovessi operare”. Un ultimatum che segue la presa di posizione dello stesso Crimi, secondo cui “il voto non potrà avvenire sulla piattaforma Rousseau, poiché questa è inibita al trattamento dei dati degli iscritti al MoVimento”. Ma proprio la questione del voto per eleggere il nuovo direttorio è una delle questioni aperte: su quale piattaforma? Questa è solo una delle tante incognite: sul Fatto di domani un ampio approfondimento su tutte le questioni sul tavolo.
CONTE: “IL GARANTE? UNA MORTIFICAZIONE PER TUTTI”. “Chiederemo, durante la riunione, di convocare Conte per capire meglio la questione dello statuto e ascoltare la sua posizione, visto che alcuni giorni fa ci è stato impedito il confronto”, fanno sapere gli onorevoli pentastellati a poche ore dalla riunione del gruppo alla camera, previsto proprio mentre leggete questa newsletter. Un incontro che segue l’assemblea dei senatori, dove il malumore e la rabbia erano palpabili. E al centro c’è sempre Giuseppe Conte che in mattinata aveva detto che il post di Beppe Grillo “non è una delusione solo per me. Questa svolta autarchica credo sia una mortificazione per un’intera comunità, che io ho conosciuto bene e ho apprezzato, di ragazze e ragazzi, persone adulte, che hanno creduto in certi ideali. E’ una grande mortificazione per tutti loro” (qui il video).
LA DESTRA CHE AMA GRILLO. Dopo averlo schernito per anni, adesso tra la destra e i giornali mainstream è in corso una improbabile rivalutazione del fondatore del Movimento 5 stelle. Il motivo è chiaro: si fa di tutto pur di affondare il progetto di Giuseppe Conte, poco importa se si perde la coerenza. Ci occuperemo di queste inattese giravolte sul Fatto di domani.
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Se la destra, compreso Renzi, giubila per il probabile dissolvimento dei 5Stelle, forse a sinistra si dovrebbe far qualcosa.