IL FATTO QUOTIDIANO DEL 28 GIUGNO 2021 :: Conte: “Grillo decida se essere il genitore generoso o il padre padrone. La leadership dev’essere chiara, non sarò prestanome”

 

 

 

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 28 GIUGNO 2021

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/28/m5s-conte-inutile-imbiancare-una-casa-che-ha-bisogno-di-profonde-ristrutturazioni-non-mi-presto-a-unoperazione-di-facciata/6244394/

 

 

Conte: “Grillo decida se essere il genitore generoso o il padre padrone. La leadership dev’essere chiara, non sarò prestanome”

Conte: “Grillo decida se essere il genitore generoso o il padre padrone. La leadership dev’essere chiara, non sarò prestanome”

Conferenza stampa dell’ex presidente del Consiglio al Tempio di Adriano a Roma: il leader in pectore del M5s parla delle sue condizioni per andare avanti nella rifondazione del Movimento

 

di F. Q. | 28 GIUGNO 2021

 

 

Beppe Grillo “decida se essere il genitore generoso o il padre padrone”. Giuseppe Conte, davanti ai giornalisti convocati al Tempio di Adriano, ha rivolto un vero e proprio appello al garante del Movimento e “all’intera comunità M5s”, perché non si blocchi la “profonda ristrutturazione” del progetto. Tre giorni dopo gli attacchi del fondatore davanti all’assemblea dei parlamentari, l’ex premier ha deciso di replicare pubblicamente. Non ha chiesto, come ricostruito nelle scorse ore da alcuni retroscena, “le scuse pubbliche” di Grillo, ma che si dia il via libera alla sua proposta e che non venga interrotta la rifondazione che lo stesso garante gli chiese il 28 febbraio scorso.

A Beppe dico che non ne faccio una questione personale, lui sa bene che ho avuto e ho rispetto per lui.

Ma non possono esserci ambiguità, spetta a lui decidere se essere il genitore generoso che lascia crescere la sua creatura o il genitore padrone”. Quindi, ha annunciato quello è che l’ultimo e unico spiraglio di trattativa: domani 29 giugno consegnerà a Grillo e poi a Vito Crimi i documenti e chiederà che siano diffusi e votati dalla comunità M5s. “Chi mi conosce sa che non ho doppie agende. Se lavoro anima e corpo a un progetto lo faccio con trasparenza.

Nel cassetto non ho piano B“, ha detto Conte. E se lo Statuto non sarà accettato?

 “Valuterò cosa fare”. E, rispondendo alle domande, ha aggiunto: “Io ho parlato con tutti, sono passati 4 mesi, la comunità M5s ormai non ce la fa più, è sfibrata, dobbiamo mettere un punto fermo“.

 

“Le diversità di vedute con Beppe” –

 

Conte ha parlato di “un equivoco di fondo” che ha inficiato il suo progetto di rifondazione. “Nell’approssimarsi all’appuntamento per il lancio del nuovo corso con Beppe Grillo sono emerse diversità di vedute su alcuni aspetti fondamentali”, ha continuato.

“E’ emerso un equivoco di fondo: io credo che non abbia senso imbiancare una casa che ha bisogno di profonde ristrutturazioni. Beppe mi è sembrato ritenere che vada bene così com’è, salvo alcuni moderati aggiustamenti.

Ma io non mi sarei mai prestato a un’operazione di facciata, di puro restyling. Al Movimento servono forti cambiamenti”. Conte lo ha ripetuto più volte nel suo discorso: se la sua proposta non verrà accettata, non ci sono le condizioni per andare avanti. “Io non posso assumere una decisione solo con il cuore se la mia testa mi suggerisce che il percorso è sbagliato.

Non posso prestarmi ad un’operazione in cui non credo”, ha detto. “Questa mia franchezza non nasconde arroganza, è dovuta all’affetto per il M5s.

La mia posizione nasce da un ragionamento secondo cui, dopo la fase di crescita del Movimento, oggi rischiamo di entrare in una fase di declino se non rilanciamo in modo nuovo la forza” dei 5 stelle.

Come emerso nelle scorse ore, è apparso chiaro il problema della diarchia. “Una forza politica che ambisce a guidare il Paese non può affidarsi a una leadership dimezzata, sono stato descritto spesso come uomo delle mediazioni, ma su questo aspetto non possono esservi mediazioni, serve una leadership forte e solida, una diarchia non può essere funzionale, non ci può essere un leader ombra affiancato da un prestanome e in ogni caso non poteri essere io”.

 

La riforma del M5s

– L’ex premier ha esordito parlando del percorso compiuto finora e da dove è partito il suo impegno. “Quando dissi agli amici del M5s ‘io ci sono e i ci sarò’. Confesso che non avevo un’idea di impegno preciso”, ha detto. “Fu una frase di affetto e riconoscenza per la lealtà e la reciproca fiducia tra noi. Pochi giorni dopo Beppe Grillo mi chiese di entrare nel Movimento.

Poi mi invitò al Forum, dove rifiutai di entrare nel M5s ritenendo che una mia investitura a freddo fosse un’operazione del tutto inadeguata“. A questo proposito, “il confronto all’Hotel Forum con Grillo fu molto schietto. Ho elencato alcune carenze, ambiguità che impediscono le grandi potenzialità di questa forza politica che potrebbero dispiegarsi appieno. Ho illustrato una serie di innovazioni secondo me indispensabili”.

 

Dall’incontro all’Hotel Forum, il 28 febbraio scorso, “ci siamo lasciati con il mio impegno a elaborare un progetto di riforma del M5s, che una volta condiviso ci avrebbe fatto partire con il piede giusto. Ho iniziato quindi a lavorare ad una sfida complessa, ma anche stimolante. In questi quattro mesi ho studiato tanto, ho studiato gli Statuti del M5s, ho ascoltato suggerimenti di parlamentari, sindaci e singoli iscritti”.

E questo perché, ha aggiunto, “abbiamo bisogno di un campo largo. Dobbiamo lavorare nel rispetto delle reciproche autonomie con tutte le forze che fin qui si sono mostrate concretamente sensibili al nostro slancio innovatore. Questo è il momento in cui l’intera comunità 5 Stelle deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Il mio l’ho fatto“.

 

L’ultima possibilità di mediazione ora, sarà sui documenti. “Ho avuto un fittissimo scambio di mail con Grillo, ho accolto un buon numero delle sue osservazioni“, ha detto Conte.

“Le altre non possono accoglierle, perché alterano questo disegno e creano confusione di ruoli e di funzioni. Domani mattina consegnerò i documenti frutto del mio lavoro dapprima a Grillo e poi a Crimi chiedendo che siano diffusi alla comunità.

Sono condizioni imprescindibili del mio impegno“. Resta da capire ora che ruolo avrà Grillo in questa nuova visione: “Beppe sa bene che ho avuto e avrò sempre rispetto per lui. Spetta a lui decidere se essere il genitore generoso che lascia crescere la sua creatura in autonomia o il genitore padrone che ne contrasta l’emancipazione.

Per lui c’è era e ci sarà sempre il ruolo di Garante, ma ci sarà distinzione tra la filiera di garanzia e la filiera degli organi di politica attiva al cui vertice ci deve essere il leader politico e la filiera di controllo”.

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