«Si dice spesso che le mie fotografie non sono realiste. Non sono realiste, ma è la mia realtà»
(Izis)
DA PINTEREST
“La fotocamera di Izis è una scatola magica. Dalle sue mani fioriscono come per incanto esseri e cose che si aprono e si animano come quei fiori di carta giapponesi che, posti in un bicchier d’ acqua, diventano all’ istante esseri o cose di un immediato passato. Più tardi, deposte fra le pagine di un libro, sembrano dormire nei loro letti di carta. Ma il lettore apre il libro e le ridesta alla vita quando vuole, e le riconosce anche se non le ha mai viste prima” (Jacques Prévert).
CATAWIKI
Israëlis Bidermanas, noto anche con lo pseudonimo di Izis (Marijampolė, Lituania, 17 gennaio 1911 – Parigi, 16 maggio 1980), è stato un fotoreporter e fotografo lituano naturalizzato francese. Uno dei personaggi di spicco della street photography e della Fotografia umanista del XX secolo.
MARIJAMPOLE’, LITUANIA
Marijampolė è il capoluogo della contea omonima nel sud della Lituania. La città si trova a pochi chilometri più a nord del lago Vištytis. Nel 2007 aveva
47. 244.
Juliux – Opera propria
Raimundas Budzeika
La bandiera di Marijampolé
Ninane
MARIJAMPOLE — SUD OVEST DELLA LITUANIA
DA PARIOLI FOTOGRAFIA-.- LINK SOTTO
Israëlis, registrato Izraël (la «”z” del nome è dovuta ad un errore dello stato civile»), nasce il 17 gennaio 1911 (sei anni prima della rivoluzione di febbraio), a Marijampole città lituania della Russia zarista. È una modesta famiglia ebrea quella di Izis, il padre ha un negozio di porcellane e vuole che il figlio faccia il falegname, ma Izis, mentre da studente frequenta la scuola ebraica, ha scelto già cosa vuole fare da grande ed infatti diventa apprendista fotografo. Dopo l’indipendenza lituana nel 1918, Izraël cambia il suo nome in Izraëlis.
Ha solo 19 anni quando decide di emigrare in Francia scegliendo la Parigi degli anni trenta allora «città a quel tempo universalmente riconosciuta come capitale delle arti», «La Ville Lumière [soprannome di Parigi], nel 1930, è al suo massimo splendore; la città è in pieno fermento: gli artisti di tutto il mondo vogliono viverci e partecipare dell’incredibile clima creativo che si respira in ogni forma ed espressione artistica». I primi anni nella capitale francese non sono facili e sono vissuti di stenti, deve accontentarsi di salari bassi lavorando come assistente fotografo per diversi studi fotografici come addetto alla stampa di foto e al fotoritocco. Alla fine di questo periodo di privazioni, approda allo studio Rabkine e grazie al fatto che sposa la figlia del proprietario, gli sarà affidata «la gestione di un negozio»
Nel 1938 Izis diventa padre di Manuel, ma la seconda guerra mondiale è alle porte, e dopo l’invasione tedesca della Francia, decide nel 1941 di spostarsi con la moglie ed il figlio ad Ambazac, un piccolo paese nella regione del Limosino a 400 km circa da Parigi. Il 1941 sarà anche l’anno in cui i suoi genitori ebrei in Lituania sono uccisi per mano dei nazisti e qualche anno dopo stessa sorte toccherà a suo fratello David che sarà bruciato vivo con la moglie e i suoi tre bambini. Il massacro della sua famiglia farà decidere ad Izis di non mettere mai più piede in Lituania soprattutto per aver saputo che quelle uccisioni furono possibili proprio per le segnalazioni fatte contro la sua famiglia ebrea, da collaborazionisti lituani. Nell’agosto 1944, in concomitanza della disfatta del fronte occidentale e la liberazione di Parigi e la fine dell’occupazione, Izis incomincia a farsi conoscere come fotografo. Raggiunge le FFI (Forces françaises de l’intérieur) ovvero la Resistenza francese operante nell’ultima fase della guerra mondiale, e realizza un esclusivo reportage di guerra con la sua Kodak 9×12, fotografando i volti trionfanti dei partigiani “liberi” appena usciti dalla clandestinità e ritratti mentre manifestano il loro orgoglio. Realizza con queste, quattro mostre dando agli abitanti della regione del Limosino un saggio di quanto sa fare. Da quel momento in poi la sua attività fotografica sarà inarrestabile.
OLTRE IL MURO
Ritorna a Parigi nel 1945 e conosce Brassaï che lo incoraggia a non mollare. Nel giro di pochi mesi aveva ripreso tante immagini per poter realizzare una mostra che potesse presentare al pubblico il suo stile e genere fotografico, espone nel 1946. Realizza subito dopo ancora ritratti, fotografando diversi artisti, scrittori, pittori e poeti esponenti del movimento surrealista come André Breton, Louis Aragon e Paul Éluard, ma soprattutto fotografa la Parigi del dopoguerra. In seguito conoscerà e realizzerà reportage con altri importanti personaggi del mondo della cultura francese come la scrittrice e attrice di teatro Colette, il pittore Marc Chagall con cui stringerà una salda amicizia, e il poeta Jacques Prévert, che diventerà insieme a Chagall un altro suo amico inseparabile e con cui realizzerà alcune pubblicazioni fotografiche da lui introdotte
foto Il sole 24 ore
Paris Match lo consacra fotoreporter nel 1949 affidandogli subito importanti incarichi, una collaborazione che durerà vent’anni. Izis dimostra subito di essere un fotoreporter “diverso” fotografando anche la quotidianità e conferendo alle immagini un suo personale stile che mette in risalto aspetti umani più che sensazionali, e ai responsabili della redazione questo piace.
CON CHAGALL
CON PREVERT
CON COLETTE
CON AUTORI CONTEMPORANEI
Grazie a Paris Match Izis realizzerà importanti reportage su diversi personaggi che animavano la vita culturale francese, alcuni dei più noti sono stati: il filosofo Albert Camus, scrittori come Georges Simenon, Jean Cocteau e Marcel Jouhandeau; pittrici come Dora Maar e Marie Laurencin; i pittori Georges Rouault e Pierre Soulages e tanti altri.
foto Barbara Picci
segue dal Corriere – link sotto
Izis, cacciatore d’immagini nella città di Prévert. Una mostra sul «poeta della fotografia»
Catturato e torturato dai nazisti che occupavano la Francia, operò nella Resistenza.
Parigi. Gonne che arrivano sotto il ginocchio e svolazzano con charme, innamorati che si abbracciano sui marciapiedi, ingressi della metropolitana disegnati da Hector Guimard, le terrazze dei bistrot alle quali siede con penna e quaderno Jacques Prévert, la Senna, sulla quale navigano lente le peniche cariche di merci: è la grande città che la fotografia umanista francese ci ha insegnato ad amare, è la Parigi in bianco e nero che Cartier-Bresson, Doisneau, Brassai, Ronis, Izis hanno raccontato con la forza e la tenerezza di una poesia che nasce dall’amore. Una Parigi di sogno, come vuole il titolo di un libro di Izis uscito nel 1950, la Parigi dei poeti, raccontata ancora da Izis nel 1978. E proprio a Izis (nato a Israël Bidermanas in Lituania nel 1911, morto nella capitale francese nel 1980) lo Spazio Oberdan, la Provincia di Milano, la Fondazione Alinari e la Ville de Paris dedicano, da mercoledì 12 febbraio al 6 aprile, una grande mostra da non perdere.
segue nel link :
FOTO SOPRA DA:
http://www.pariolifotografia.it/news.php?idx=21&pg=649#.YNXq3egzY2w
Barbara Picci blog
da Pinterest
Carmel Plateau, 1953
foto da : https://loscalzo1979.wordpress.com/2013/11/06/izis-il-poeta-della-fotografia-report/
MAISON ROUSSEAU, 1950