IL FATTO QUOTIDIANO DEL 16 GIUGNO 2021 :: Recovery plan, per valutare l’impatto degli investimenti il governo chiama un team di economisti liberisti: ci sono Puglisi e Stagnaro

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 16 GIUGNO 2021

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Recovery plan, per valutare l’impatto degli investimenti il governo chiama un team di economisti liberisti: ci sono Puglisi e Stagnaro

Recovery plan, per valutare l’impatto degli investimenti il governo chiama un team di economisti liberisti: ci sono Puglisi e Stagnaro

Il “Nucleo tecnico per il coordinamento della politica economica” si insedierà a Palazzo Chigi e sarà diretto da Marco Leonardi, capo del dipartimento programmazione economica presso la presidenza del Consiglio. Tra i membri gli economisti Carlo Cambini, Francesco Filippucci e Marco Percoco

 

di F. Q. | 16 GIUGNO 2021

 

A valutare l’impatto degli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza del governo Draghi sarà un team di consiglieri formato da Carlo CambiniFrancesco FilippucciMarco PercocoRiccardo Puglisi e Carlo Stagnaro. Tutti economisti di chiaro stampo liberista e contrari all’intervento dello Stato in economia, in contrasto con l’apparente ritorno al keynesismo che sembrava ispirare il tanto citato intervento firmato dall’ex presidente Bce e futuro premier sul Financial Times nel marzo 2020.

Questo “Nucleo tecnico per il coordinamento della politica economica”, di cui ha dato notizia Il Foglio, si insedierà a Palazzo Chigi e sarà diretto da Marco Leonardi, ordinario di Economia alla Statale di Milano, oggi capo del dipartimento programmazione economica presso la presidenza del Consiglio.

Un’altra struttura tecnica, guidata dall’ex assessora al Bilancio della giunta Marino Silvia Scozzese, si occuperà di affiancare i comuninella realizzazione dei progetti.

 

Tra i nuovi consiglieri spiccano i nomi di Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni, nel 2012 tra i fondatori di Fare per fermare il declino (con Oscar Giannino e Michele Boldrin)e durante il governo Renzi capo della segreteria tecnica della ministra dello Sviluppo Federica Guidi, e Riccardo Puglisi. Puglisi, associato all’università di Pavia, grande polemista su Twitter, lo scorso anno si è distinto per le posizioni aperturiste e contrarie al lockdown. Accanto a loro ci saranno Carlo Cambini, ordinario di Economia applicata al Politecnico di Torino ed ex capo economista dell’Autorità di regolazione dei trasportiMarco Percoco, che insegna Valutazione delle infrastrutture di Trasporto alla Bocconi dove dirige il Centro di ricerca Green (geografia, risorse, ambiente, energia e reti), e Francesco Filippucci, dottore di ricerca alla Paris school of economics e fondatore del think tank di under 30 Tortuga.

 

 

 

 

DAL TWITTER DI RICCARDO PUGLISI : 3 GENNAIO

 

 

 

Riccardo Puglisi

@ricpuglisi

La mia opinione sul governo Conte 2 è scesa pesantemente nel tempo. Tale discesa è iniziata nel momento in cui

@GiuseppeConteIT

ha sostanzialmente buttato nel cestino il Piano Colao, cioè nel giugno 2020.

Riccardo Puglisi

@ricpuglisi

3 gen

 

[Qui trovate il PDF delle schede del Piano Colao:

st3.idealista.it/news/archivie/]

Una buona caratteristica del piano è che -per ogni intervento- esso specificava (1) la fonte dei finanziamenti (principalmente pubblico, principalmente privato o nessuna necessità di finanziamento)

3 gen

(2) l’orizzonte temporale dell’intervento (attuare subito, finalizzare, strutturare) in modo tale da dare un’idea chiara del “chi paga?” e dell’urgenza dell’intervento e/o del tempo necessario per metterlo in piedi.

Riccardo Puglisi
@ricpuglisi

3 gen

Un altro ottimo segnale del Piano Colao è che

@mazzucatom

(economista statalista “estremamente sopravvalutata”) decise di non firmare il documento finale. Quale direzione ha preso

@GiuseppeConteIT

, spalleggiato dai grillini e dal lato ottocentesco del PD?

Il governo Conte 2 ha di fatto cestinato il piano Colao, prendendo la direzione di quello che io chiamo “domandismo”: una visione iperkeynesiana dell’economia secondo cui conta soltanto il lato della domanda e poco o nulla il lato dell’offerta, della produzione.

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