Gerusalemme, tensioni durante la Marcia delle Bandiere tra civili e forze dell’ordine Primo e difficile banco di prova oggi per il governo di Naftali Bennett, la Marcia delle Bendiere. Con questo evento – che si concluderà al Muro del Pianto – viene celebrata la riunificazione israeliana dei due settori della città in seguito alla Guerra dei Sei Giorni. I palestinesi hanno indetto in contemporanea una “Giornata di collera” e Hamas ha minacciato attacchi da Gaza. –
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La contrastata “Marcia delle Bandiere” indetta da movimenti nazionalisti ebraici è iniziata a Gerusalemme fra severe misure di sicurezza. Lungo il percorso la polizia ha schierato 2.000 agenti che hanno bloccato il traffico automobilistico ed eretto transenne per impedire incidenti fra i partecipanti alla manifestazione e la popolazione palestinese di Gerusalemme est che le si oppone. Secondo la polizia israeliana, 5mila persone starebbero partecipando alla manifestazione. Scontri tra palestinesi e forze di sicurezza israeliane sono scoppiati nei pressi della Porta di Damasco. Lo riportano i media palestinesi citati dal Jerusalem Post. La Mezzaluna rossa palestinese ha fatto sapere che 17 persone sono rimaste ferite in scontri con la polizia israeliana vicino alla Città vecchia di Gerusalemme, tre portati in ospedale. All’inizio della marcia – indetta per celebrare la unificazione israeliana dei due settori di Gerusalemme avvenuta dopo la guerra dei sei giorni (1967) – erano presenti alcune centinaia di giovani. Secondo gli organizzatori è prevedibile che in seguito i partecipanti saranno oltre 5.000. L’evento si concluderà in serata con una preghiera di massa al Muro del Pianto.
Su Twitter, l’inviato Onu per il Medio Oriente, Tor Wennesland, ha lanciato l’allarme su “crescenti tensioni a Gerusalemme in un momento molto fragile e delicato dal punto di vista della sicurezza e politico, con le Nazioni Unite e l’Egitto attivamente impegnati a consolidare il cessate il fuoco” raggiunto il 21 maggio scorso dopo 11 giorni di scontri tra Israele e gruppi armati palestinesi. L’inviato Onu ha quindi lanciato un appello a tutte le parti perché “agiscano in modo responsabile ed evitino ogni provocazione che potrebbe portare a un nuovo scontro”. Scontri sono stati registrati anche al confine con la Striscia di Gaza tra militari israeliani e palestinesi. I soldati hanno sparato lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere i manifestanti. Uno di loro è stato colpito alla gamba riportando ferite leggere, riferisce la stampa locale. Il lancio di palloni incendiari dall’enclave palestinese ha provocato incendi nel sud dello Stato ebraico. In tutta l’area è alta la tensione per la Marcia delle Bandiere. Hamas ha minacciato una nuova escalation di violenza. La “Marcia delle Bandiere” è una prova per il nuovo governo del primo ministro Naftali Bennett – che solo due giorni fa è riuscito a ottenere la maggioranza, strappando dopo 12 anni consecutivi l’incarico a Benjamin Netanyahu La manifestazione convocata dai gruppi dell’estrema destra nazionalista israeliana, viene letta dai leader palestinesi come “una provocazione” e il segnale che il nuovo esecutivo intende abbracciare le rivendicazioni di questi gruppi. Hamas ieri sera ha avvertito che la manifestazione ultra-nazionalista ebraica “è come esplosivo che causerà una nuova campagna per proteggere Gerusalemme e la moschea al-Aqsa” e ha esortato arabo-israeliani e palestinesi di Gerusalemme Est ad “affrontare” i partecipanti alla marcia. “La situazione nella sfera palestinese è volatile e siamo pronti per una ripresa dei combattimenti”, ha fatto sapere il capo di Stato maggiore israeliano, Aviv Kochavi. Batterie del sistema anti-missilistico Iron Dome sono state distribuite nel Paese e sono stati mandati rinforzi in Cisgiordania, mentre la polizia è in allerta e oltre 2 mila poliziotti sono stati dispiegati a Gerusalemme. Anche il premier palestinese, Mohammed Shtayyeh, ha messo in guardia dalle “pericolose ripercussioni” che possono venire dalla manifestazione di “coloni estremisti nella Gerusalemme occupata”, definendola “una provocazione e aggressione che deve finire”. L’ambasciata Usa nella Città Santa ha diffuso un avvertimento, vietando a diplomatici e personale di recarsi nell’area. E’ la prima grana da gestire per il ministro della Pubblica Sicurezza, il laburista Omer Barlev, dopo che il governo, insediatosi domenica, ha dato il via libera. “Ho l’impressione che la polizia sia ben preparata e che siano stati fatti grandi sforzi per mantenere il delicato tessuto della vita e della sicurezza pubblica”, ha affermato, dopo un incontro con il capo della polizia, Kobi Shabtai. “In una democrazia, è permesso ed è importante dimostrare all’interno dei confini della legge”, ha aggiunto, assicurando che si opererà “seguendo le raccomandazioni delle forze dell’ordine”. Di diverso avviso la Lista Unita araba che ha scritto al neo-premier Naftali Bennett, sottolineando il rischio che “questo incidente riaccenda la regione e porti alla violenza e a una pericolosa escalation”. Tradizionalmente celebrata nel Jerusalem Day (quest’anno cadeva il 9 maggio), con grande sfoggio di bandiere blu e bianche dentro il quartiere musulmano nella Città Vecchia, la manifestazione è stata annullata a causa degli scontri tra palestinesi e polizia sulla Spianata delle Moschee. L’indomani la tensioni sono esplose, degenerando in uno scontro tra lo Stato ebraico e Hamas – con lancio di missili contro Israele e bombardamenti su Gaza – durato 11 giorni e costato la vita a oltre 250 palestinesi e 13 israeliani. Riprogrammata per il 10 giugno, è stata nuovamente annullata, stavolta da parte degli organizzatori, a causa del divieto posto dalla polizia di attraversare il quartiere musulmano nel timore di problemi di sicurezza. Trovato un accordo sul percorso è stata fissata infine per oggi: i manifestanti si riuniranno alla Porta di Damasco, costeggeranno le mura ed entreranno nella Città Vecchia attraverso la Porta di Giaffa e da li’ al Muro del Pianto.
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MICHELE GIORGIO, 15 giugno 2021– posts a ore diverse:
michele giorgio
@michelegiorgio2
22.00 ca
A Gerusalemme la destra in corteo: «Morte agli arabi».Il nuovo premier Bennett ha preferito dispiegare migliaia di poliziotti nel centro di Gerusalemme Est, teatro di tensioni fortissime,piuttosto che vietare una iniziativa provocatoria contro i palestinesi DOMANI SU IL MANIFESTO
michele giorgio
@michelegiorgio2
Sale la tensione a Gerusalemme Est nell’imminenza dell’inizio della Marcia delle bandiere della destra israeliana autorizzata dal governo Bennett. Alla Porta di Damasco proteste palestinesi e primi arresti da parte della polizia.
michele giorgio
@michelegiorgio2
Corrispondente de Il Manifesto (
ilmanifesto.it) dal Medio Oriente, direttore della rivista Pagine Esteri ( pagineesteri.it)21.28 — 15 giugno 2021
Almeno 17 i palestinesi arrestati e 33 feriti durante le proteste contro la “Marcia delle bandiere”. Giunto alla Porta di Damasco il corteo della destra israeliana ha scandito “Morte agli arabi”.
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