Charles Marville , pseudonimo di Charles François Bossu ( Parigi, 17 luglio 1813 – Parigi , 1 giugno 1879 ) fu incaricato dall’amministrazioni di Parigi di documentare con le sue fotografie la città prima che venisse sconvolta dal Piano Haussmann

 

 

 

Charles Marville : Paris photographié au temps d'Haussmann: Amazon.it: Moncan, Patrice de, Maillard, Clémence: Libri in altre lingue

 

 

 

 

 

“Rue de Constantine”, c. 1865

Questa vista che da Rue de Constantine guarda verso il Palazzo di Giustizia, fu scattata poco prima che questa strada venisse distrutta e sostituita con una più ampia e celebrativa.

 

foto da:

https://en.wikipedia.org/wiki/Charles_Marville

 

 

Charles-François Bossu, dit Charles Marville | Musée d'Archéologie nationale

Charles Marville , pseudonimo di Charles François Bossu ( Parigi, 17 luglio 1813 – Parigi , 1 giugno 1879 ), è stato un fotografo francese, che ha fotografato principalmente l’architettura, i paesaggi e l’ambiente urbano. Ha usato sia negativi su carta che su vetro. È noto soprattutto per aver fotografato gli antichi quartieri parigini prima che venissero distrutti e ricostruiti sotto “Haussmannization”, il nuovo piano del barone Haussmann per la modernizzazione di Parigi . Nel 1862 fu nominato fotografo ufficiale di Parigi.

 

 

Le foto seguenti sono state pubblicate dalla National Gallery of Art

https://www.nga.gov/features/slideshows/marville-paris.html

 

 

 

 

 

 

Charles Marville: Photographer of Paris

 

Rue des Saules (18° arrondissement), c. 1877stampa all’albume da negativo al collodioMusée Carnavalet, ParigiImmagine © Musée Carnavalet / Roger-Viollet

 

 

 

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Nel 1853 e nel 1854, Marville viaggiò in tutta la Germania realizzando paesaggi, paesaggi urbani e studi di architettura che furono pubblicati in un album intitolato Les Bords du Rhin (Le rive del Reno). Marville ha realizzato questo autoritratto tra le rovine cadenti della Cappella Werner a Bacharach, una città lungo il Reno. Queste rovine gotiche erano un soggetto popolare di letteratura di viaggio e illustrazione negli anni 1830 e 1840.

Chiesa di Bacharach, Southern End , 1854 carta salata stampa da negativo su carta

Bibliothèque nationale de France, Parigi

 

 

 

 

 

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In questo primo autoritratto, Marville si trova in un’ondata di luce alla finestra del suo studio nel cuore della città. Con in mano quella che presumibilmente è una delle sue fotografie, Marville assume l’aria riflessiva e concentrata di un sofisticato conoscitore.

Autoritratto alla finestra , 20 febbraio 1851Stampa su carta salata da negativo su cartaMusée d’Orsay, ParigiImmagine © Réunion des Musées Nationaux / Art Resource, NY

 

 

 

 

 

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Le vedute di Parigi con i ponti della Senna erano molto popolari nella Francia della metà del XIX secolo, in parte grazie al genere in espansione della letteratura di viaggio illustrata. La fotografia di Marville cataloga numerosi dettagli deliziosi, dai sacchi sul molo in attesa di trasporto e l’impalcatura del Louvre a sinistra, ai cumuli di pietra estratta dall’Institut de France (una società di studiosi) a destra. Sebbene all’epoca fossero disponibili fotocamere panoramiche, Marville realizzò questa fotografia unendo due negativi e stampandoli insieme come un’unica immagine senza soluzione di continuità.

La Senna dal Pont du Carrousel, guardando verso Notre Dame, c. 1854stampa su carta salata da negativo su carta montato su cartoneNational Gallery of Art, Washington, Patrons’ Permanent Fund

 

 

 

 

 

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Le ombre profonde che incorniciano questa porta della cattedrale di Chartres creano profondità spaziale e attirano lo sguardo verso un piccolo dettaglio: una piccola lampada appesa al centro della porta aperta. L’acuta capacità di Marville di sfruttare i giochi di luce, in particolare contro le superfici tridimensionali, lo ha reso un ricercato fotografo di architettura e scultura. Questa stampa era precedentemente nella collezione dello scultore Adolphe-Victor Geoffroy-Dechaume, che contribuì al restauro di Chartres nel 1850 e che spesso ingaggiò Marville per fotografare il suo lavoro.

Portale sud, Cattedrale di Chartres, 1854 stampa su carta salata da negativo su cartaLent by The Metropolitan Museum of Art, Purchase, Jennifer and Joseph Duke Gift e The Horace W. Goldsmith Foundation Fund, attraverso Joyce e Robert Menschel, 2000Immagine © The Metropolitan Museum of Arte

 

 

 

 

 

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A partire dal 1830, una maggiore consapevolezza della precaria condizione dei monumenti medievali francesi (molti dei quali erano stati danneggiati durante la Rivoluzione francese) alimentò vasti progetti di restauro in tutto il paese. Sebbene Marville abbia lavorato a stretto contatto con Viollet-le-Duc, che ha supervisionato i lavori di ristrutturazione di Notre Dame, questa vista della guglia della cattedrale con la città distesa sotto è stata molto probabilmente commissionata dalla società che ha prodotto il piombo e molti degli ornamenti decorativi sulla cattedrale della tetto.

Guglia di Notre Dame, Viollet-le-Duc, Architetto , 1859–1860stampa all’albume da negativo al collodioCollezione AIA/AAF, Divisione stampe e fotografie, Biblioteca del Congresso, Washington, DC

 

 

 

 

 

 

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I tetti di Notre Dame, dalla Galleria delle Torri, 1859–1860 stampa all’albume da negativo al collodioCollezione AIA/AAF, Divisione stampe e fotografie,

Biblioteca del Congresso, Washington, DC

 

 

 

 

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Sky Study, Parigi , 1856–1857stampa all’albume da negativo al collodio Lent by The Metropolitan Museum of Art, Gilman Collection, Purchase, Ann Tenenbaum e Thomas H. Lee Gift, 2005Immagine © The Metropolitan Museum of Art

 

 

 

 

 

 

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Sky Study, Parigi , 1856–1857

stampa all’albume da negativo al collodio

Lent by The Metropolitan Museum of Art,

The Horace W. Goldsmith Foundation Fund, attraverso Joyce e Robert Menschel, 1987

Immagine © The Metropolitan Museum of Art

 

 

 

 

 

Charles Marville (nome d’arte di Charles François Bossu, 1813-1879), è stato un pioniere dellafotografia urbana. Dopo decenni di oblio, in cui la sua fama è stata oscurata dalla somiglianza della sua opera e quella del suo concittadino Atget, Marville è stato recentemente oggetto di una progressiva riscoperta. Il suo nome è oggi legato essenzialmente al suo ruolo ufficiale di Photographe de la ville de Paris (Fotografo della città di Parigi), una qualifica ottenuta nel 1862 nell’ambito della sua collaborazione con l’amministrazione della capitale francese   un periodo di forte modernizzazione al tempo dell’Imperatore Napoleone III.

 

Marville fu infatti incaricato di fornire un’accurata testimonianza fotografica degli antichi quartieri di Parigi che stavano per essere distrutti e ricostruiti per iniziativa del Barone Haussmann, l’urbanista che tra il 1852 ed il 1869 riprogettò Parigi per farne la capitale della modernità che a tutt’oggi conosciamo. Allo scopo di facilitare la circolazione del traffico e creare un ambiente più igienico in vista dei numerosi rischi di epidemie, ma anche per impedire la costruzione di barricate durante eventuali moti insurrezionali, la capitale francese fu letteralmente sventrata, in modo che si potessero costruire i grandi boulevard che ancora oggi la caratterizzano. Questo tipo di intervento sul tessuto urbano denuncia la volontà dei poteri forti della società di irregimentare e funzionalizzare l’indistinto magma metropolitano, ma anche di trasformare la città in direzione sempre più spettacolare.

Prima di iniziare la propria attività di fotografo intorno al 1850, Marville aveva lavorato come illustratore, producendo in particolare una serie di acqueforti dal sapore nostalgico sulla Francia di Luigi XIV e XV, intitolate qualcosa tipo “I bei tempi andati”.

Anche i suoi primi esperimenti fotografici rispondono al gusto romantico-pastoraledell’epo ca. Nel 1853-54 Marville intraprese infatti un lungo viaggio in Germania, usando la fotografia per catturare la bellezza dei paesaggi e delle architetture. Molti di questi lavori furono poi pubblicati in un album intitolato Les Bords du Rhin (Sulle rive del Reno). Tra questi scatti anche l’autoritratto qui di seguito: rimpicciolita dalle rovine della Cappella Werner a Bacharach (città della Germania occidentale), la figura dell’artista con la sua posa alquanto enfatica completa una composizione che deve molto all’immaginario goticheggiante della letteratura di viaggio dell’epoca e più in generale alla temperie romantica, privata dei suoi aspetti più tormentosi e declinata in direzione di un pittoresco ameno (si noti anche l’illuminazione obliqua).

 

 

A questa esigenza romantica rispondono anche i primi lavori rimarchevoli prodotti da Marville a  Parigi: una serie di bellissimi studi delle nuvole scattati a partire dal 1855 dal tetto del suo studio, adoperando il processo al collodio umido: più rapido e sensibile del processo del negativo su carta, il collodio umido consentiva al fotografo di catturare le delicate e luminose formazioni di nuvole sopra l’orizzonte della città, un risultato che ottenne vasto consenso quando questi lavori furono presentati all’Esposizione Universale di Londra nel 1862.

 

Nel 1858 Marville fu poi incaricato dalla città di Parigi di fotografare il Bois de Boulogne, il parco reale situato sul limitare occidentale della città risistemato da Napoleone III ed appena reinaugurato dopo sei anni di lavori per trasformarlo in un sito di divertimento e piacere sia aristocratico che borghese. Anche queste immagini sono informate, oltre che dall’intento celebrativo, anche da convenzioni romantiche in cui la qualità riposante dell’elemento naturale all’interno del panorama urbano è celebrata secondo stilemi pittoreschi. Non manca nemmeno, nell’esempio qui di seguito, la cosiddetta Rückenfigur tipica della pittura romantica più piena: con questo termine si definisce l’inclusione all’interno del quadro di una figura di spalle che con la sua  postura verso lo spazio rappresentato (o fotografato) replica lo sguardo di noi osservatori. Questo raddoppiamento della funzione spettatoriale attribuisce nettamente alla scena la connotazione di paesaggio per la contemplazione.

 

 

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Musée Carnavalet, Parigi , The Emperor’s Kiosk,

Bois de Boulogne, 1858–1860

Stampa all’albume da negativo al collodio

Musée Carnavalet / Roger-Viollet

Immagine © Musée Carnavalet / Roger-Viollet

 

 

 

Ueber-die-sammlung-19-jahrhundert-caspar-david-friedrich-wanderer-ueber-dem-nebelmeer.jpg

 

Il Viandante sul mare di nebbia (in tedesco Der Wanderer über dem Nebelmeer) è un dipinto a olio su tela del pittore romantico tedesco Caspar David Friedrich, realizzato nel 1818 e conservato alla Hamburger Kunsthalle di Amburgo. È una delle opere più rappresentative della pittura romantica ottocentesca.

 

 

 

 

Questo primo lavoro seriale ed ufficiale inaugurò una prolifica collaborazione di Marville con l’amministrazione di Parigi, che proseguì poi alacremente negli anni successivi. Nel 1864 il Sottocomitato per i Lavori Storici commissionò infatti a Marville di produrre una estesa documentazione fotografica di tutte le strade di Parigi che sarebbero presto state sacrificate al piano urbanistico di Haussmann.

Negli anni Marville produsse circa 425 fotografie delle strette viuzze e degli edifici decrepiti della Parigi premoderna. Marville continuò d’altronde la sua attività di documentazione del paesaggio urbano parigino anche negli anni Settanta, dopo la caduta del regime napoleonico e l’instaurazione della Repubblica, continuando a testimoniare le trasformazioni storiche, i rinnovamenti, i progetti civici, i nuovi arredi urbani e la metamorfosi della città. La serie completa di questi lavori, nota come l’Album du Vieux Paris, è ora in possesso del Musée Carnavalet e della Bibliothèque de la Ville di Parigi.

 

 

 

TESTO::

 

5/20 pagine da:

 

http://www.mediastudies.it/IMG/pdf/Charles_Marville.pdf

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2 risposte a Charles Marville , pseudonimo di Charles François Bossu ( Parigi, 17 luglio 1813 – Parigi , 1 giugno 1879 ) fu incaricato dall’amministrazioni di Parigi di documentare con le sue fotografie la città prima che venisse sconvolta dal Piano Haussmann

  1. i. scrive:

    Belle e suggestive le foto su Parigi prima dello sventramento. Della Parigi medioevale, grazie ai grandi boulevards, rimangono pochissime testimonianze.

  2. i. scrive:

    Per la rubrica sbarazzina, petulante, intermittente “Non c’entra assolutamente niente…” ci è pervenuta questa segnalazione, che ci è parsa in qualche modo simpatica:
    ” Per favorire la circolazione della cultura, è consentita la riproduzione di questo volume, parziale o totale, a uso personale dei lettori purché non a scopo commerciale”, 2019 Edizioni Alegre, Roma.
    Questa dichiarazione della casa editrice Alegre l’ho trascritta dalla quarta pagina del libro ” La buona educazione degli oppressi. Piccola storia del decoro”, del 2o19. Autore Wolf Bukowski, guest blogger del sito dei Wu Ming. Collabora con “Internazionale” ed è autore per Alegre di ” La danza delle mozzarelle”,2015 e “La santa crociata del porco”,2017, titoli molto molto invitanti.

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