UNESCO.IT
http://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Detail/675
WIKIPEDIA
https://it.wikipedia.org/wiki/Colline_del_Prosecco_di_Conegliano_e_Valdobbiadene
Il panorama con i cosiddetti ciglioni nel periodo invernale
Alberto Davide Lorenzi – Opera propria
VALDOBBIADENE, PIAZZA DEL MUNICIPIO
Valdobbiàdene (Valdobiàden in veneto) è un comune italiano di 10 163 abitanti della provincia di Treviso in Veneto.
Valdobbiadene è una delle località interessate dalle vicende umane e storiche che si svolsero tra l’XI secolo e il XIII secolo e dalle numerose proprietà che videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini. Proprietà che furono accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1260. Per quanto riguarda la storia moderna il comune restò sotto il dominio veneziano fino al regno d’Italia.
SEGUE NEL:
https://it.wikipedia.org/wiki/Valdobbiadene
La chiesa di San Vigilio immersa nelle colline del prosecco, a Col San Martino
Mesfet at it.wikipedia
Provincia di Treviso in Veneto
CONEGLIANO
FOTO DA : https://blog.italotreno.it/i
Conegliano (Tv), Contrada Grande, Sala dei Battuti e Duomo di Santa Maria Annunziata e San Leonardo.
La Contrada Grande era anticamente circondata dalle mura cittadine e accessibile attraverso tre porte. La schiera di palazzetti signorili, ricchi di affreschi e decorazioni in pietra scolpita, esprimono tutta l’eleganza rinascimentale della città. Vi si affaccia anche il Duomo, nascosto in realtà dai nove archi della facciata affrescata della Sala dei Battuti, edificata nel 1345 dalla congregazione umbra dei Battuti che si distinse per la cura spirituale e materiale degli abitanti di Conegliano attraverso la fondazione di ospedali e ospizi. Dal 1492, il Duomo ospita la pala d’altare della “Madonna in trono col Bambino fra angeli e santi”, unica opera del maestro Cima da Conegliano ad essere conservata nella sua città natale. Il campanile si trova dietro al Duomo e non è visibile dall’ingresso. Le tre campane maggiori “Maria”, “Leonarda” e “Ursula” fuse dopo il 1918, riportano la scritta: “Il furore nemico mi ruppe, ma dal bronzo nemico risorsi per cantare a chiara voce l’Italia e Dio”.
CASTELLO DI CONEGLIANO
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FOTO:
https://www.castellosansalvatore.it/
Che belle foto e che belle bevute, hic, hic…
Per la rinata rubrica “Non c’entra niente…”, riporto un piccolo brano tratto da “Testimoni del tempo”2019, edito per la “Famija Sanremasca”, “Storie del Polo Nord” di Roberto Carli, pag.36 e seg.:
“…A monte dell’incrocio vi era una vasta area incolta, dove un muratore, tale Valentino, aveva in uso una baracca in legno per il deposito di materiale; ero amico di suo figlio Mimmo; il terreno si estendeva dall’Ospedale pediatrico Andres Nunez del Castillo( oggi una scuola elementare), fino all’elegante casa Sappia, demolita nel 1953 per far posto al costruendo palazzo condominiale al n°236 di Corso Inglesi, il primo edificato al Polo Nord ( seguito poi da una pletora di altri simili, spuntati come funghi con buona pace per le ville d’epoca: Banfi, Sunny Bank e Aberg, all’uopo demolite). In quel luogo con Mimmo Valentino, Roberto Rododendro, Costanzo Sappia ( Tancio), Mimmo Sappia, Romildo Carlo, Mauro Semeria, Giampiero Giordano, Giovanni Fratini e altri, ci si divertiva, incuriositi da dei vagoncini da cantiere collocati su un tratto di binario a scartamento ridotto. Quando era stagione, ci si abbuffava dei frutti di alberi di fico, susini, rovi che crescevano spontanei. ( pag.41).
Nota bene: l’incrocio di cui si parla è quello tra Corso Inglesi e via Galilei.