AVEVAMO VISTO IL RETABLO CINQUECENTESCO AD ARDARA
L’architettura romanica in Sardegna ha avuto un notevole sviluppo sin dalle prime origini e per un lungo periodo. Le sue espressioni, benché autonome, non sono classificabili in una immagine riconoscibile, poiché nell’isola il romanico si è manifestato con risultati inediti ma in numerose forme; questo a causa dell’insediamento nella Sardegna giudicale di numerosi ordini religiosi, provenienti da varie regioni italiane e dalla Francia. Di conseguenza nelle architetture di quell’epoca sono riconoscibili influssi pisani, lombardi e provenzali oltreché tracce del passaggio di maestranze, provenienti dalla penisola iberica, di cultura islamica.
Giulio Carlo Argan individua nel romanico sardo nei secoli XI e XII un «particolare atteggiamento» di fronte alle due nuove correnti lombarda e toscana, che spesso vengono fuse producendo dei risultati inediti. Come nel caso del San Nicola di Trullas (ante 1113) a Semestene (SS), della cappella palatina di Santa Maria del Regno (1107) ad Ardara o del San Nicola di Silanis (ante 1122) di Sedini (SS) e la Basilica di San Simplicio a Olbia (XI-XII sec.) solo per citarne alcune. Non mancano esempi di architetture di derivazione esclusivamente lombarde come nel caso della Chiesa di San Pietro di Zuri del maestro Anselmo da Como.
Numerosissime nell’isola sono anche le architetture di derivazione francese, realizzate per conto dei monaci di Marsiglia da maestranze provenzali, in alcuni casi coadiuvate da maestranze locali formatesi in Italia. Fra queste la chiesa di San Platano a Villaspeciosa, chiesa di San Gemiliano a Sestu, San Lorenzo a Cagliari, San Saturnino di Ussana ed il primo impianto della Santa Maria di Uta (CA).
Ma nell’isola non agirono esclusivamente i benedettini di San Vittore, ma anche altri ordini d’oltralpe quali i cistercensi (Abbazia di Nostra Signora di Paulis presso Ittiri) , i templari e i lerinensi.
Fra le architetture romaniche della Sardegna si possono evidenziare numerosi esempi di chiese di stretta derivazione toscana come la basilica di Saccargia a Codrongianos e la chiesa di San Pietro di Sorres, Borutta (SS), la chiesa di Nostra Signora di Tergu oppure la cattedrale di Santa Giusta dell’omonimo centro (OR) e la chiesa di San Nicola di Ottana (NU).
Rimarchevoli sono anche le strutture difensive e le torri della città di Cagliari, fra le quali la Torre di San Pancrazio e la Torre dell’Elefante, progettate dall’architetto sardo Giovanni Capula, di scuola toscana.
TESTO E IMMAGINI DA :
ARCHITETTURA ROMANICA IN SARDEGNA
https://it.wikipedia.org/wiki/Architettura_romanica_in_Sardegna
Facciata della Basilica di Saccargia presso Codrongianos– SASSARI
Fpittui (discussione | contributi)
FOTO– SARDEGNA TURISMO
Wojtek Piotrowski – Opera propria
Sailko – Opera propria
Basilica di San Gavino, abside della chiesa di Porto Torres (ante 1063)
Michal Osmenda from Brussels, Belgium
Facciata della chiesa di San Pietro di Sorres presso Borutta
Gianni Careddu – Opera propria
Chiesa di San Pantaleo, Dolianova
Ettore – Opera propria
Basilica di Saccargia, Codrongianos
Sailko – Opera propria
Basilica di Saccargia, particolare di un capitello in facciata
Muesse – Opera propria
Chiesa di Santa Maria di Monserrato, Tratalias
Sailko – Opera propria
Basilica di San Simplicio, Olbia.
Gianni Careddu – Opera propria
Cattedrale di Sant’Antioco di Bisarcio, Ozieri
Gianni Careddu – Opera propria
Chiesa di San Nicola, Ottana
Sailko – Opera propria
Nostra Signora di Tergu
Sailko – Opera propria
Cattedrale di Santa Giusta
Sailko – Opera propria
Chiesa di San Pietro delle Immagini o del Crocifisso, Bulzi
SIMBRANOS, SASSARI
Helga Steinreich – Opera propria
Chiesa di San Pietro di Zuri ( GHILARZA )
Sailko – Opera propria
Chiesa di San Pietro Extramuros, Bosa
I, Sailko
Chiesa di Santa Maria del Regno, Ardara
Cqui – Opera propria