michele giorgio @michelegiorgio2 · 17.28 ca — ” Centinaia di palestinesi di Israele marciano sull’autostrada verso #Gerusalemme…” + IL MANIFESTO, 8 MAGGIO 2021 + REPUBBLICA : 220 FERITI NEGLI SCONTRI

 

Twitter di Michele Giorgio, inviato in Medio Oriente per Il Manifesto

https://twitter.com/michelegiorgio2/media

 

Centinaia di palestinesi di Israele marciano sull’autostrada verso #Gerusalemme. I loro autobus sono stati bloccati dalla polizia ad alcuni km dalla città. Intendono pregare sulla Spianata delle moschee per la notte del Qadr e sostenere la lotta degli abitanti di #SheikhJarrah

 

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IL MANIFESTO DEL 8 MAGGIO 2021 

https://ilmanifesto.it/le-confische-di-case-palestinesi-incendiano-gerusalemme/

 

 

Le confische di case palestinesi incendiano Gerusalemme

 

Territori occupati. La Corte suprema deciderà lunedì sul ricorso presentato contro l’assegnazione delle abitazioni di Sheikh Jarrah ai coloni israeliani. Da giorni i palestinesi difendono il loro quartiere. In piazza anche attivisti ebrei anti-occupazione

Michele Giorgio –GERUSALEMME

EDIZIONE DEL 08.05.2021

PUBBLICATO7.5.2021, 23:59

 

«È snervante, peggiora ogni giorno di più. Ieri (giovedì, ndr) è venuto a Sheikh Jarrah anche (il deputato dell’estrema destra israeliana) Itamar ben Gvir. Voleva aprire un suo ufficio proprio qui, in mezzo a noi, sotto una tenda montata di fronte alle nostre case, per provocarci. I nostri giovani l’hanno allontanato».

Volto stanco, incollata al telefono, Mona al Kurd è stata in questi giorni una delle voci della protesta delle famiglie di Sheikh Jarrah minacciate di essere cacciate via dalle loro case – «sfrattate» come se fossero inquilini morosi, scrive una nota agenzia di stampa italiana – costruite su terreni che prima del 1948 appartenevano ad ebrei.

Terreni acquistati dalla compagnia Nahalat Shimon, legata al movimento dei coloni, che vuole lo sgombero di 28 case abitate da palestinesi sin dal 1956, per consegnarle a famiglie israeliane desiderose di «redimere» la parte araba di Gerusalemme.

«Quattro famiglie rischiano già questo mese di ritrovarsi in strada, siamo nelle mani dei giudici israeliani che sinora hanno fatto solo gli interessi dei coloni» spiega Yacoub Abu Arafeh, un altro portavoce della protesta.

Lunedì la Corte Suprema israeliana dovrebbe far conoscere le sue decisioni. «Non riesco ad immaginare di poter perdere la casa, sarebbe la fine della memoria della mia famiglia», aggiunge Mona al Kurd.

 

 

 

ISRAELE - PALESTINA Covid-19: le autorità chiudono la moschea di al-Aqsa per tutto il Ramadan

SPIANATA DELLE MOSCHEE

 

 

 

«Bushà, Bushà (vergogna, in ebraico, ndr)». A circa 200 metri 300 attivisti israeliani e palestinesi sono riuniti in una protesta congiunta.

Non pochi arrivano da Tel Aviv. Alcuni portano al collo la kufieh, altri battono ritmicamente su tamburi, altri ancora alzano cartelli contro l’occupazione israeliana.

Presenti anche cinque parlamentari della Knesset.

Tre arabi: Sami Abu Shehadeh, Ahmed Tibi e Osama Saadi. E due ebrei: Ofer Cassif e Mossi Raz.

Sotto lo sguardo della polizia schierata in assetto antisommossa, i manifestanti si avviano in corteo verso una delle case palestinesi già assegnate a famiglie di coloni.

 

 

 

 

Joint List MK insults Likud MK, calls for civil disobedience - The Jerusalem Post

OFER CASSIF (  Rishon LeZion, Israele, 1964 ), membro della Knesset dal 2019,  rappresenta  il partito Hadash nella lista congiunta e l’unico membro ebreo della fazione.

 

 

Cassif, deputato comunista, il mese scorso a Sheikh Jarrah è stato percosso dai poliziotti. La sua denuncia ha raccolto scarsa solidarietà in una Knesset dominata dalla destra che guarda con simpatia al progetto dei coloni.

«Dobbiamo lottare per la gente di Sheikh Jarrah e contro ogni forma di fascismo» urla Cassif salito su un muretto tra gli applausi dei dimostranti. «Siamo venuti qui a centinaia, palestinesi ed ebrei» aggiunge il parlamentare «per manifestare contro il furto in atto a Sheikh Jarrah e contro i peggiori razzisti che agiscono sotto la protezione del governo».

Il corteo si muove verso la strada sottostante, quella con le quattro case a rischio immediato di sgombero. La polizia lo blocca davanti alle transenne. Poi, di scatto, comincia a spintonare i manifestanti.

Gli agenti lanciano granate stordenti. Ma sono reazioni con il guanto di velluto perché tra i manifestanti ci sono israeliani. Ben più pesante è la mano della polizia quando a protestare sono solo palestinesi contro i quali viene impiegata la polizia a cavallo.

 

Il pomeriggio scivola verso un’altra sera di tensioni e scontri a Sheikh Jarrah. Una ulteriore escalation è alle porte. A scatenarla potrebbe essere la probabile sentenza della Corte suprema favorevole alle rivendicazioni dei coloni.

 

 

 

La guerra arabo-israeliana del 1967. Parte seconda. – Gennaro Cucciniello

una delle immagini simbolo della vittoria dello Stato di Israele nella Guerra dei Sei Giorni, in cui figurano Yitzhak Rabin, Moshe Dayan e Uzi Narkiss che entrano trionfalmente a Gerusalemme

foto pubblicata da:  http://www.gennarocucciniello.it/gc/la-guerra-arabo-israeliana-del-1967-parte-seconda/

 

 

 

Ma anche la «Giornata di Gerusalemme» con la quale Israele celebra la «riunificazione» della città nel giugno del 1967 con l’occupazione militare della zona araba.

In quell’occasione migliaia di israeliani, in maggioranza giovani – sventolando bandiere e diretti al Muro del Pianto – entrano nella città vecchia passando intenzionalmente per la Porta di Damasco, luogo simbolo della Gerusalemme araba, per affermare la sovranità dello Stato ebraico sulla città.

 

 

La cupola di Al-Aqsa vista dal Muro Occidentale

Wilson44691 – Opera propria

 

 

 

Un assaggio di ciò che potrebbe accadere si è visto ieri sera quando, al termine delle preghiere islamiche, sono divampati scontri sulla Spianata della moschea di al Aqsa e alla Porta di Damasco.

La polizia ha ferito almeno 50 palestinesi.

Il clima è rovente anche in Cisgiordania. Ieri due palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano dopo aver, secondo la versione del portavoce militare, attaccato un posto di blocco davanti a una base militare a Salem (Jenin).

 

50 anni Soffiamo sul fuoco

REPUBBLICA DEL 8 MAGGIO 2021 

 

Gerusalemme, oltre 220 feriti negli scontri sulla Spianata delle Moschee tra palestinesi e polizia israeliana

 

(reuters)

Decine di migliaia di fedeli si sono radunati per l’ultima grande preghiera del venerdì prima della fine del mese di Ramadan. È a quel punto che sono scoppiati gli scontri più gravi degli ultimi anni. Una tensione che preoccupa anche Washington e l’Unione europea

 

È salito ad almeno 205 palestinesi e 17 poliziotti israeliani il numero di persone ferite ieri nel corso degli scontri avvenuti per lo più sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme. Si tratta di uno dei confronti violenti più gravi degli ultimi anni nella Gerusalemme est occupata, teatro di una rinnovata tensione che preoccupa anche Washington e l’Unione europea.

CONTINUA NEL LINK:

https://www.repubblica.it/esteri/2021/05/08/news/gerusalemme_oltre_180_feriti_negli_scontri_sulla_spianata_delle_moschee_tra_palestinesi_e_polizia_israeliana-299904510/

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