consiglio di partire da qui :
VISTA DI CAGNES–circa. 1924–25
(60,3 × 73,3 cm)- olio su tela
The Met
Soutine si recò a Parigi nel 1913 alla ricerca di una carriera come pittore. Lì stringe amicizia con altri artisti ebrei russi, come Marc Chagall e Amedeo Modigliani. Sebbene non aderisse a uno stile particolare, gravitò sul lavoro espressivo di El Greco, Vincent van Gogh e Fauves. Meglio conosciuto per la sua figura drammatica e le sue nature morte, Soutine ha anche realizzato paesaggi. Dal 1923 al 1925, l’artista trascorse del tempo nel villaggio di montagna di Cagnes lungo la Costa Azzurra, dove realizzò questa tela. La tavolozza blu, verde e ocra qui suggerisce l’atmosfera serena della regione, mentre la pennellata vorticosa ed energica conferisce al villaggio una qualità distorta e pulsante.
da:
1919-22–Musee de l’Orangerie, Paris, France
Case a Creta, 1919, olio su tela- coll.privata
Paesaggio con figura reclinata – olio su tela
senza data- coll.privata
Case rosse, 1917
Il grande albero, 1942-43
olio su tela,
99×75 cm
Museu de Arte, Sao Paulo, Brazil
Paesaggio a Cagnes
senza data
Grande albero blu
senza data
immagini da questo link :
https://www.meisterdrucke.it/upload.html
Case in un paesaggio
coll. privata
Chaïm Soutine, nato Chaim Solomonovič Sutin (in russo: Хаим Соломонович Сутин; Smiloviči, 13 gennaio 1893 – Parigi, 9 agosto 1943), è stato un pittore russo naturalizzato francese.
Soutine nacque a Smiloviči, un piccolo paese poco distante da Minsk (all’epoca parte della Russia zarista, attualmente in Bielorussia), il 13 gennaio del 1893 da una famiglia ebraica.
Le sue opere future risentiranno degli anni difficili della sua infanzia, caratterizzata da esperienze dolorose in una famiglia povera, numerosa e socialmente emarginata in quanto ebrea.
Nel 1909 Soutine si iscrisse alla scuola d’arte di Minsk, poi a partire dal 1910 partecipò ad un corso triennale all’accademia d’arte di Vilnius. Fu in quegli anni che conobbe i pittori Pinchus Kremegne e Michel Kikoine, con i quali nel 1913 si trasferì a Parigi, in Francia, dove conobbe alcuni degli artisti più importanti del tempo, tra cui Marc Chagall, Fernand Léger e Amedeo Modigliani, di cui divenne grande amico.
Creò poi le serie di pasticcieri, di valletti, di chierichetti, rappresentati con crudo verismo psicologico.
Il suo stile influì soprattutto sugli espressionisti austriaci e, nel dopoguerra, sui pittori del gruppo Cobra (specialmente Karel Appel), su Willem de Kooning e su Francis Bacon.
Dal 1930 alla morte, sempre inquieto e tormentato nonostante il successo ormai ottenuto, mostrò raramente i suoi lavori e cercò di approfondire la ricerca esistenziale e formale con risultati anche drammatici: ossessionato dalla forma e dal colore, spesso depresso ed insoddisfatto, Soutine distrusse molte sue opere nei periodi di crisi psicologica.
Durante la seconda guerra mondiale la Francia fu invasa dall’esercito nazista e Soutine, in quanto ebreo, fu costretto a lasciare la capitale francese e a nascondersi nelle campagne circostanti per evitare l’arresto da parte della Gestapo.
In questo periodo si mosse costantemente da un posto all’altro e talvolta fu costretto a rifugiarsi nei boschi, dormendo all’aperto. Questo stile di vita gli procurò un forte attacco di ulcera allo stomaco che lo costrinse a tornare a Parigi per subire un’operazione chirurgica, che però non riuscì a salvargli la vita.
Soutine morì a Parigi il 9 agosto 1943 e fu sepolto nel cimitero di Montparnasse.
molto altro nel link :
https://it.wikipedia.org/wiki/Cha%C3%AFm_Soutine
Soutine ritratto da Modigliani nel 1916.
Il piccolo pasticcere, 1922-23
olio su tela
73 x 54 cm
Museo dell’Orangerie, Parigi
Smilavichy è una città della Bielorussia nel distretto di Chervyen della regione di Minsk.
Nella tradizione ebraica è noto come Smilovitz ( yiddish : סמילאָוויץ , uso storico da quando era uno shtetl nell’impero russo ). Il villaggio è il luogo di nascita del famoso pittore Chaim Soutine .
CARTINA DELLA BIELORUSSIA
CHIESA DI SAN GIORGIO
UN’IMMAGINE DI SMILOVITCH
UNA BIOGRAFIA MOLTO PIU’ AMPIA DI QUELLA WIKIPEDIA::
Chaïm Soutine è nato nel 1893 in una famiglia ebrea ortodossa di origine lituana a Smilovitch, un villaggio quattrocento abitanti, in Bielorussia . Decimo di undici figli di un artigiano che si occupa di piccole riparazioni sartoriali, in un Paese che fortemente razzista, Chaïm – il suo nome significa vita e viene pronunciato alla francese: scia-ìm sutìn– trascorre un’infanzia molto difficile, durante la quale preferisce il disegno allo studio. Esegue ritratti, ma a causa della tradizione rabbinica che è contraria alla rappresentazione dell’essere umano, subisce pesanti punizioni. E’ in quegli anni che, per sopravvivere sotto il profilo psicologico, matura un’introversione profonda, un distacco e una timidezza che segneranno profondamente la sua breve esistenza.
MINSK, CAPITALE DELLA BIELORUSSIA
Nel 1902 andò a lavorare come apprendista da un suo fratello, sarto a Minsk . Lì, dal 1907 , ha preso lezioni di disegno con un amico che condivide la stessa passione, Michel Kikoïne . Proprio a causa del suo amore per i ritratti, viene picchiato selvaggiamente dal figlio di uno dei personaggi effigiati, ma grazie alla denuncia presentata dalla propria madre, ottiene un risarcimento di venti rubli, che gli consentono di trasferirsi con l’amico e collega Kikoine a Vilna, dove trova lavoro presso un fotografo, come ritoccatore di immagini.
Frattanto nel 1910 , i due sono ammessi alla Scuola di Belle Arti dopo aver superato l’esame di ammissione e fanno amicizia con un altro giovane, Pinchus Krémègne . I tre sognano la libertà e le occasioni offerte da Parigi. Chaïm, dei tre, sarà l’ultimo a partire per Parigi, grazie all’aiuto economico di un medico. Lasciando la Bielorussia vuole cancellare ogni traccia di sé e del suo drammatico passato.Krémègne lo accoglie a Parigi il 13 luglio 1913 e lo porta a ” The Hive “, un centro di artisti del quartiere di Montparnasse .Nella capitale francese, tra gli altri, conosce Chagall al quale si sente umanamente vicino per tratti biografici comuni. Ma la sua vita è difficilissima. Soffre di terribili dolori allo stomaco, è ossessionato dai ricordi dell’infanzia e della giovinezza, non riesce a vincere quegli incubi deformanti che troveremo, a livello del segno, nella sua pittura deformata e deformante. Per sopravvivere, lavora come portiere di notte alla stazione di Montparnasse. E’ in questo periodo che accrescono sintomi derivanti da anni di privazioni e violenze. Vuole togliersi la vita e viene salvato in extremis dal suo amico Krémègne. A Parigi fa un’altra amicizia determinante, quella con Amedeo Modigliani, che lo accoglie con grande affetto e lo presenta al proprio mercante, il quale accetta di commercializzare e di promuovere anche i dipinti di Soutine. I gravi traumi, nonostante giungano i primi, piccoli guadagni, non gli lasciano, però, requie. Egli non può sopportare, ad esempio, di essere osservato durante il suo lavoro. Così, appena qualcuno gli si avvicina, chiude il cavalletto e nasconde ciò che stava dipingendo.Soutine a Cagnes-sur-Mer, in Provenza, realizza una serie di paesaggi dai colori vivaci e prospetticamente deformati. Ossessionato da questioni di forme e colori, spesso insoddisfatto del suo lavoro, brucia moltissime tele. Ma i collezionisti acquistano e il suo mercante, nel 1924, lo invita a tornare a ParigiOra ha più disponibilità economiche, ha perfezionato il suo francese leggendo molto e coltiva una passione terapeutica per la musica di Bach . Vive vicino parco Montsouris e ha affittato un ampio laboratorio. In quel periodo incontra Deborah Melnick, che aveva conosciuto ai tempi del soggiorno a Vilna, e inizia con lei una breve relazione. La coppia è già separata quando Deborah dà alla luce una figlia, nel giugno 1925 . Soutine rifiuta di riconoscere la bambina..Egli continua a dipingere. Animali scuoiati o evisceratii, carcasse di bovini e pollame. I vicini, inorriditi dagli animali morti che tiene nel suo studio, si lamentano per gli odori provenienti dall’atelier. Nel frattempo, le opere del pittore bielorusso e di Modigliani – morto da qualche anno – sono al centro dell’attenzione dei collezionisti, sia in Francia che negli Stati Uniti.
In seguito allo scoppio della Seconda Guerra mondiale, essendo ebreo, è costretto a spostarsi da Parigi e a cercare salvezza nei centri minori della Francia, con la sua nuova compagna, Marie-Berthe Aurenche, ex moglie di Max Ernst .Le sofferenze, nel tempo, hanno provocato una pericolosa ulcera gastrica, che lo costringono – nonostante i pericoli delle leggi razziali – a tornare a periodicamente a Parigi per i trattamenti terapeutici. A causa di un improvviso aggravamento manifestatosi con un’imponente emorragia viene ricoverato e operato nella capitale il 7 agosto 1943. Morirà due giorni dopo.Sotto il profilo stilistico, con Chaïm Soutine assistiamo ad una drammatica fiammata espressionista. Sono rilevabili nei suoi dipinti almeno tre matrici fondamentali, nonostante egli venga spesso avvicinato a Schiele o a Munch: Van Gogh, Modigliani e i Fauves. Dall’accelerazione delle ossessioni vangoghiane, che egli poi applica anche ai ritratti nei quali è riconoscibilissimo l’impianto strutturale di Modigliani, e dall’arsione deformante dei fauves nasce gran parte della sua pittura.
sia lo scritto sopra che il video, 13 minuti ca — fatto bene, colori un po’ forzati dalla luce,
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