HABITAT 67 — SUL FIUME SAN LORENZO A MONTREAL, CANADA + LA CORRENTE CHIAMATA ” BRUTALISMO ” CON ESEMPI ( qualcosa )

 

 

 

Montréal - Habitat 67 (03).jpg

 

 

 

 

 

The hidden side of Moshe Safdie's Habitat 67

HABITAT 67

 

 

Habitat 67 è un complesso edilizio collocato sulle rive del fiume San Lorenzo nella città di Montréal in Canada. Il progetto fu ideato dall’architetto Moshe Safdie partendo dalla sua tesi di laurea e fu realizzato in occasione dell’Expo 1967.

 

 

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Thomas Ledl – Opera propria

 

 

 

 

 

Habitat 67 - Montreal, Canada | Sygic Travel

 

 

Habitat fu la più grande mostra a tema dell’Esposizione Mondiale di Montreal del 1967. Realizzato come semplice dimostrazione, il progetto era all’avanguardia nella progettazione e costruzione di edilizia prefabbricata. Come edificio urbano, Habitat riuniva in se le funzioni residenziali, commerciali e di servizio, in modo da creare comunità vitali. Inoltre, esso forniva i comfort delle case monofamiliari attraverso un modulo di costruzione adattabile ad aree altamente popolate, contenendo i costi di edificazione. Ogni abitazione all’interno di Habitat è perciò una casa separata, riconoscibile nello spazio, al secondo o al dodicesimo piano. Su ogni livello le case sono servite da strade pedonali esterne che portano ad aree di gioco per i bambini in numerosi luoghi disposti attraverso tutto l’edificio. Il parcheggio per tutti i residenti è coperto, mentre il parcheggio esterno riservato ai visitatori è scoperto. Al piano terra sono collocati numerosi negozi. Le abitazioni vanno da dimore singole da 57 m² a casa da 160 m² con quattro camere da letto. Con vista su tre lati, ognuno dei quindici tipi di case si apre su almeno un grande giardino con vasi e fioriere fornite di sistema di irrigazione poste sul tetto del cubo sottostante. Il raddoppiamento delle pareti, dei soffitti e dei pavimenti nelle abitazioni adiacenti fornisce un adeguato isolamento acustico. Habitat è una struttura spaziale tridimensionale nella quale tutte le parti dell’edificio, unità abitative, vie pedonali e le tre trombe dell’ascensore fungono da elementi portanti. Per creare 158 abitazioni, sono stati assemblati 365 moduli prefabbricati attraverso tiranti cavi e saldature, in modo da formare un sistema continuo a sospensione. Gli elementi interni di ogni unità abitativa venivano prodotti, montati e installati in fabbrica, con bagni formati da una sola unità in fiberglass lucidato, cucine prodotte dall’azienda Frigidaire e serramenti costruite in plastica Geon.

 

 

Complesso di habitat 67 a Montreal in Canada Foto stock - Alamy

 

 

 

 

Moshe Safdie , (nato il 14 luglio 1938, Haifa , Palestina [ora in Israele]), architetto israeliano-canadese-americano noto per la progettazione Habitat ’67 nel sito diExpo 67 , una mostra internazionale di un anno a Montreal.

 

SEGUE NEL LINK :

https://www.britannica.com/biography/Moshe-Safdie#ref269690

 

 

 

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Ralf Roletschek – Opera propria

 

 

Il brutalismo è una corrente architettonica, nata negli anni 1950 del Novecento in Inghilterra, vista come il superamento del Movimento Moderno in architettura.

Il termine nacque nel 1954 nel Regno Unito (Brutalism) e deriva dal béton brut di Le Corbusier, che caratterizza l'”Unité d’Habitation” (1950) di Marsiglia, ed in particolare da una frase presente nel suo Verso una architettura del 1923: «L’architecture, c’est, avec des matières brutes, établir des rapports émouvants»[

 

 

 

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Ralf Roletschek – Opera propria

 

 

Il brutalismo impiega molto spesso la rudezza del cemento a vista (in francese béton brut), le cui forme plastiche, lavorate e plasmate nei particolari come nei pilotis o nei camini dell'”Unité d’Habitation”, evidenziano con forza espressiva la struttura. I volumi delle membrature risultano accentuati, robusti, tali che forma pervasiva e materiale grezzo vengono modellati nello spazio unendosi in un linguaggio visivo di vigore architettonico.

A queste forme di espressione architettonica, ritenute da molti innovative, si sono ispirati dapprima in Inghilterra Alison e Peter Smithson, James Frazer Stirling autore della Facoltà di Storia dell’Università di Cambridge (1968). Negli Stati Uniti d’America Paul Rudolph (allievo di Walter Gropius ad Harvard), progetta nel (1963) la Scuola d’Arte e d’Architettura di Yale, New Haven.

In Giappone Kenzō Tange con il suo Gruppo Metabolism lavora nelle sue opere il cemento grezzo con particolare tensione emotiva.

L’architetto argentino Clorindo Testa, di origini napoletane, è autore di due delle opere più significative del panorama brutalista internazionale; entrambe a Buenos Aires, la sede della Banca di Londra e la Biblioteca nazionale.

 

 

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Ziko – Opera propria

 

 

 

 

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Ziko – Opera propria

 

In Italia diversi architetti hanno tratto dal brutalismo opere importanti come la Torre Velasca a Milano del Gruppo BBPR (1956-1958), che evidenzia fortemente le nervature della struttura, che salgono, modulano la forma architettonica, accentuandosi prospetticamente nei puntoni dello sbalzo.

 

MILANO, LA TORRE VELASCA

 

Quest’opera è tuttavia più precisamente ascrivibile alla corrente Neoliberty, che si proponeva di recuperare i valori della tradizione architettonica italiana dopo la stagione fortemente avanguardista del razionalismo. Reyner Banham, critico britannico vicino al movimento brutalista d’oltremanica, fu molto critico nei confronti dell’opera che giudicò come “la ritirata italiana dall’architettura moderna”.

Altre opere da citare sono l’Istituto Marchiondi a Milano di Vittoriano Viganò (1957), il cui plastico è esposto al MoMA di New York.

Altra importante e straordinaria struttura appartenente alla corrente brutalista è l’affascinante e misteriosa “Casa Sperimentale”, opera dell’architetto Giuseppe Perugini progettata e realizzata alla fine degli anni ’60 nei pressi del litorale di Fregene (Roma) in collaborazione con suo figlio Raynaldo Perugini e sua moglie Uga De Plaisant.

A Roma, nel 1969 Francesco Berarducci costruisce il villino brutalista in Via Colli della Farnesina 144, dove Elio Petri ambienta l’abitazione del Commissario Gian Maria Volonté nel film Premio Oscar Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. La struttura in cemento armato brutalista è l’elemento organizzante ed espressivo dominante, “megastrutturale”, che contiene al suo interno l’irregolarità “casuale” delle tamponature e delle superfici vetrate informalmente distribuite.

Nella sede dell’Ordine dei Medici in via Giovanni Battista de Rossi a Roma di Piero Sartogo (con Fegiz e Gimigliano, 1966, ’72), il brutalismo è evidente nell’uso del beton brut a vista e di tutte le materie grezze che Sartogo esibisce schiettamente ispirandosi a Le Corbusier.

Sempre a Roma ne è un esempio la sede dell’ambasciata britannica di Sir Basil Urwin Spence, in via XX Settembre.

Da citare anche alcuni progetti di Leonardo Ricci come l’Auditorium di Riesi del 1963 e le abitazioni del quartiere Sorgane a Firenze del 1966 e i 246 edifici per 870 unità abitative del quartiere Matteotti a Terni di Giancarlo De Carlo (1971-74).

Notevole la travolgente plasticità del cemento armato a faccia nella Chiesa dell’Autostrada del Sole (1964), nella Santuario della Beata Vergine della Consolazione (1967) e nella struttura della Banca di Val d’Elsa di Giovanni Michelucci (1977), dove si leggono chiaramente i segni del linguaggio brutalista.

A Trieste, la sede del Liceo scientifico Galileo Galilei (1969-71), così come il complesso residenziale di case popolari nel quartiere di Rozzol Melara e noto come “il Quadrilatero” (1969-82), entrambe opere degli architetti Celli Tognon sono esempi rappresentativi dello stile brutalista. Vanno inoltre citati pure l’istituto d’arte Enrico Nordio e il Santuario mariano di Monte Grisa. Anche il Palacultura di Messina, progettato nel 1977 dall’ingegner A. D’Amore e dall’architetto F. Basile e completato nel 2009, è entrato di diritto a far parte degli esempi di questo stile architettonico in Italia.

 

 

NEL LINK TROVATE UNA LISTA DI EDIFICI ” BRUTALISTI “

https://it.wikipedia.org/wiki/Brutalismo

 

 

QUALCHE IMMAGINE DI EDIFICI CLASSIFICATI COME ” BRUTALISTI ” AL FONDO –  DOPO LE IMMAGINI DI HABITAT 67

 

 

 

 

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Ziko – Opera propria

 

 

 

 

201708 Habitat 67 Montréal 04.jpg

Ziko – Opera propria

 

 

 

 

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Ziko – Opera propria

 

 

 

 

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Ziko – Opera propria

 

 

 

 

201708 montreal water 14.jpg

Ziko – Opera propria

 

 

 

 

Appartements - panoramio (1).jpg

Mario Hains

 

 

 

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Boris Kasimov from Toronto, Canada

 

 

 

 

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The whole Habitat 67, in the Cité du Havre and its port setting. West of it ( on the right in this photo), Tropiques Nord and Profil O residential buildings.

Bruno Adamo from Montreal, Canada

 

 

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bripirie / Brian Pirie da Ottawa, Canada – Flickr

Habitat 67 court view 01.JPG

Stilfehler – Opera propria

Habitat 67 court view 02.JPG

Stilfehler – Opera propria

 

 

 

Habitat 67 court view 07.JPG

Stilfehler – Opera propria

 

 

 

Habitat 67 court view 08.JPG

Stilfehler – Opera propria

 

MOLTE FOTO DA :

https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Habitat_67?uselang=it

 

 

 

 

Ray and Maria Stata Center (MIT).JPG

MIT campus

Lucy Li – Opera propria

 

 

Barbican Centre, London.png

Barbican Centre, London

Jonathan Deamer – Opera propria

 

 

 

 

Birkenstraße 62 Eingang von Haus N hinter rot-weißer Schranke in Berlin Moabit, Gewaltschutzambulanz der Charité, forensische Dokumentation körperlicher Gewalt auch ohne Anzeige bei der Polizei. 030 450 570 270, erreichbar U-Bahn U9.jpg

Schari, nee, Tsharit, auch nicht. Charitee. immer diese welschen Wörter

C.Suthorn / cc-by-sa-4.0 / commons.wikimedia.org

 

 

 

Brutalism Errol J Kirsch House.png

 

built 1979-1982 in Oak Park, Illinois

Stilfehler – Opera propria

 

 

 

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Old sewing building (left) build in the 1920’s, and new sewing building (right) build in brutalist style on late 1960’s by architect Hans Broos.

João Serraglio – Opera propria

A sinistra u vecchio edificio del 1920 e a destra il nuovo in stile brutalista del 1960 di Hans Broos

 

 

 

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Croydon Brutalism

J-Fair

 

 

 

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Croydon Brutalism

J-Fair –

 

 

 

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J-Fair – Croydon Brutalism

 

 

 

 

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J-Fair – Croydon Brutalism

 

 

 

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J-Fair – Croydon Brutalism

 

 

 

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J-Fair – Croydon Brutalism

 

 

 

 

 

Geisel Library Panorama.png

This is a panoramic view of the main (South) entrance to the Geisel Library on the campus of UC San Diego during the 50th anniversary of the building (2020).

Westxtk – Opera propria

 

 

 

Herdings Twin Towers.jpg

Herdings Twin Towers, on Raeburn Place in Gleadless, Sheffield; May 2020.

Buttons0603 – Opera propria

 

 

 

Hilton Tel Aviv 01.JPG

מלון הילטון תל אביב במבט מהים.

Neukoln – Opera propria — Hilton, Tel Aviv

 

 

 

Newcastle Art Gallery on Laman Street.jpg

Photograph of the entrance of Newcastle Art Gallery.

Blb789 – Opera propria

 

 

ALTRE OPERE NEL LINK :

https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Brutalist_architecture?uselang=it#/media/File:%D0%93%D0%BE%D1%82%D0%B5%D0%BB%D1%8C_%22%D0%9C%D0%B8%D1%80%22.jpg

 

 

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1 risposta a HABITAT 67 — SUL FIUME SAN LORENZO A MONTREAL, CANADA + LA CORRENTE CHIAMATA ” BRUTALISMO ” CON ESEMPI ( qualcosa )

  1. i. scrive:

    Che bella l’idea che, pur vivendo in un condominio, si possa avere un bel terrazzo e un giardino!

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