GERACI SICULO NELLA PROVINCIA DI PALERMO
PROVINCIA DI PALERMO IN SICILIA
GERACI SICULO, SOTTO POLLINA, SOTTO CEFALU’ — SULLA DESTRA
Cappella palatina (chiesa di Sant’ Anna) e ruderi del castello
CHIESA DI SANT’ANNA
LE DUE FOTO SONO DI:::
Genzi Opera propria
Panorama di Geraci Siculo
Davide Mauro – Opera propria
Geraci Siculo (Jiraci in siciliano ) è un comune italiano di 1 778 abitanti ( DATI, APRILE 2019 ) della città metropolitana di Palermo in Sicilia.
Vi si combatté, nel 1338, una cruenta battaglia fra Pietro II di Sicilia e Francesco I Ventimiglia.
Fa parte del Parco delle Madonie, inoltre, è incluso nel club de I borghi più belli d’Italia ed è in possesso del marchio di qualità “Comune fiorito”.
Geraci Siculo è un paese dalle antiche origini con un impianto urbanistico risalente al medioevo. È un paese dedito all’agricoltura e alla pastorizia, la principale attività economica è lo stabilimento per la raccolta e l’imbottigliamento dell’acqua minerale proveniente dalla fonti delle montagne geracesi. Molto particolari sono anche le tradizioni del borgo, fra cui almeno vanno ricordate la festa del ringraziamento (dedicata ai Santi Bartolo e Giacomo) e la festa del Crocifisso. Tra le manifestazioni il torneo cavalleresco in costume d’epoca denominato “Giostra dei Ventimiglia “.
Il territorio di Geraci Siculo fu abitato sin dall’epoca preistorica, come testimoniano i reperti rinvenuti nelle campagne limitrofe. Oggi questi oggetti sono esposti nel Museo Minà Palumbo di Castelbuono e nel Museo Archeologico di Palermo.
La colonizzazione greca dell’isola avvenne dall’VIII secolo a.C. ma interessò il territorio geracese solo poco dopo il 550 a.C., furono loro che assegnarono all’insediamento il nome Jerax, Ιέραξ in greco, ossia avvoltoio, poiché la Rocca era abitata da questi predatori. Nel 241 a.C. Geraci era un importante insediamento romano. Le Madonie entrarono infatti a far parte della sfera culturale del mondo greco-romano e poi bizantina.
CONTINUA :
https://it.wikipedia.org/wiki/Geraci_Siculo
Chiesa di Santo Stefano
Davide Mauro – Opera propria
ANSA.IT — 9 APRILE 2021 –8.20
Borghi siciliani dalla vetrina di Rai3 a un piano di sviluppo.
Dopo terzo posto Geraci siculo si pensa al futuro e ai giovani
GERACI SICULO
(ANSA) – ROMA, 09 APR – Un piano strategico per rilanciare e ripopolare i borghi, così come è necessario un riequilibrio tra città e aree interne. Ma soprattutto fare in modo che i giovani possano decidere di restare nei territori di appartenenza.
E’ il messaggio che arriva dalla tavola rotonda, organizzata nelle pagine Youtube e Facebook ‘Visit Geraci Siculo’, che ha avuto per tema ‘I borghi, motore della rinascita’.
Chiesa di San Giacomo, Castello
Genzi – Opera propria
Un punto sull’economia locale e la vita sostenibile nei centri più piccoli della Sicilia in occasione del riconoscimento a Geraci Siculo, classificatosi terzo nel concorso ‘Il borgo dei borghi’ realizzato nell’ambito della trasmissione ‘Alla falde del Kilimangiaro’ condotta da Camila Raznovich su Rai Tre.
FOTO DAVIDE MAURO
“E’ stata una sfida avvincente e siamo molto soddisfatti di questa posizione – ha spiegato il sindaco di Geraci Siculo, Luigi Iuppa -. Le preferenze del pubblico ci hanno spinto in alto, ma non abbiamo ricevuto alcun voto dai giurati che avevano un loro peso sul risultato finale.
Chiesa del Collegio di Maria
Davide Mauro – Opera propria
Il nostro terzo posto è soltanto legato al voto del pubblico. Abbiamo avuto il sostegno dai siciliani. Non abbiamo vinto ma siamo certamente tra i borghi più amati”.
“Questo – ha aggiunto Iuppa – adesso è un punto di partenza a livello di visibilità e di condivisione.
Chiesa di San Giuliano
Davide Mauro – Opera propria
Oggi la comunità di Geraci Siculo deve fare in modo che il nostro borgo sia visitato potenziando il livello dell’ospitalità e la qualità dei servizi da rendere a chi vuole visitare non solo noi ma in generale tutte le Madonie, dobbiamo fare rete. La pandemia sta rivoluzionando il turismo e dobbiamo puntare su turismo lento e delle radici, un turismo esperenziale”.
“I borghi sono cultura, storia e tradizione che promuovono i valori e l’appartenenza. Il calore umano è il valore aggiunto dei nostri borghi – ha detto Salvatore Bartolotta, coordinatore regionale de ‘I borghi più belli d’Italia’ -.
Chiesa di San Bartolomeo
Hyeracij Project Giacomo Salmeri – Opera propria
Oggi il turista del terzo millennio vuole scoprire l’entroterra, non vuole più spiaggia-sole-mare, ma vuole essere coinvolto, vuole emozionarsi, vuole essere complice e sentirsi parte integrante della comunità che va a scoprire”.
“Anche quest’anno siamo stati scelti dalla Rai per avere una vetrina mediatica da regalare ai borghi – ha aggiunto Giuseppe Simone, vice presidente nazionale dell’associazione -.
Castello dei Ventimiglia
Giovanni Sacco – Opera propria
I nostri borghi sono da sempre apprezzati e il programma televisivo è una grande opportunità. La nostra associazione, nata quasi vent’anni fa, ha avuto grande fortuna e grande slancio. Il nostro obiettivo era fare conoscere i borghi, il fascino di un’Italia nascosta. Adesso – ha sottolineato Simone – non c’è più bisogno di continuare a costruire l’immagine, vogliamo essere il prototipo di un motore in grado di rivoluzionare il turismo dell’Italia.
“Bevaio” ( Abbeveratoio ) della SS. Trinità
Genzi – Opera propria
BEVAIO DELLA SS. TRINITA’
Vorremmo scegliere Geraci Siculo per presentare il piano strategico dei borghi per chiedere alla politica di evitare lo spopolamento. Il virus ci ha fatto scoprire che nei paesi si vive meglio. Vanno adeguate le infrastrutture e i servizi. Lo spopolamento dei piccoli centri rappresenta la distruzione della nostra economia”.
La sfida più grande è proprio quella di fare in modo che i giovani restino nei borghi, vanno create opportunità di lavoro anche nei piccoli centri, come ha sottolineato Giulia Sonzogno, esperta di sviluppo di ‘Riabitare l’Italia’.
“Facciamo ricerca e promuoviamo progetti sui territori coinvolgendo la popolazione con workshop e seminari.
Alberi di sughero tra Geraci Siculo e Castelbuono- querceti sempreverdi
Davide Mauro – Opera propria
Stiamo portando avanti il nostro primo grande progetto che si chiama “Giovani dentro” proprio per capire quali sono le motivazioni a restare, come è possibile promuovere opportunità per i giovani delle aree interne. Capire chi sono, cosa vogliono fare, perché vogliono restare.
FOTO :
https://www.ilturista.info/ugc/immagini/geraci_siculo/sicilia/94773/
Dai primi dati che abbiamo raccolto il 70% dei giovani vuole restare, oltre il 50% vuole promuovere strategie di sviluppo e progetti perché pensa alla sua vita nei territori. Attraverso le risorse europee oggi è possibile attivare una serie di opportunità”. (ANSA).
FOTO PINTEREST
CHIESA DI SANTA MARIA MAGGIORE
Questi borghi sono la più vivida pagina di storia possibile.