Nanni Svampa – La Povera Rosetta
Titolo: La Povera Rosetta (Tradizionale – elab. Santi))
Artista: Nanni Svampa
Brano tratto dal CD “Nanni Svampa – Antologia della Canzone Milanese e Lombarda – Vol.1 – Canti d’Osteria e di Mala”
MILLY — ORCHESTRA DI FIORENZO CARPI
Cinque incisioni all’acquaforte di Franco Rognoni.
Storia della povera Rosetta, Sciascia L.
La povera Rosetta
Nanni Svampa
Il 13 di agosto
In una notte scura
Commisero un delitto
Gli agenti di Questura
Hanno ammazzato un angelo
Di nome la Rosetta
Era di piazza Vetra
Battea la Colonnetta
Chi ha ucciso la Rosetta
Non è della ligera
Forse viene da Napoli
E’ della mano nera
Rosetta, mia Rosetta
Dal mondo sei sparita
Lasciando in gran dolore
Tutta la malavita
Tutta la malavita
Era vestita in nero
Per compagnar Rosetta
Rosetta al cimitero
Le sue compagne tutte
Eran vestite in bianco
Per compagnar Rosetta
Rosetta al camposanto.
O guardia calabrese
Per te sarà finita
Perché te l’ha giurata
Tutta la malavita
Dormi Rosetta, dormi
Giù nella fredda terra
A chi t’ha pugnalato
Noi gli farem la guerra!
A chi t’ha pugnalato
Noi gli farem la guerra!
La povera Rosetta è una canzone popolare milanese proveniente dagli ambienti della malavita locale (la cosiddetta “Ligera”), composta per ricordare la triste vicenda – realmente accaduta – di una giovane prostituta milanese, conosciuta da tutti come Rosetta che, originaria di piazza Vetra, come riportato nella canzone, nei pressi svolgeva la sua attività. Morì poco meno che diciottenne (era nata il primo settembre 1895) alle 11:30 del 27 agosto del 1913, in circostanze ancora da chiarire, probabilmente a causa delle percosse subite, la notte precedente, da agenti della pubblica sicurezza nel corso di un arresto anche se – ufficialmente – i rapporti della questura, suffragati dall’autopsia, confermarono la tesi del suicidio tramite pastiglie di sublimato corrosivo.
PIAZZA VETRA
La Rosetta di piazza Vetra
Elvira Andrezzi – questo il nome all’anagrafe di Rosetta – pochi mesi prima di morire aveva debuttato come cantante al Teatro Sammartino in piazza Beccarla, con il nome d’arte di Rosetta de Woltery.
Sulla versione ufficiale del suicidio per avvelenamento nel corso dell’arresto vennero avanzati da subito molti dubbi, raccolti prima di tutto dal quotidiano Avanti!, successivamente anche dagli altri organi di stampa e dagli stessi inquirenti, dubbi che portarono al rinvio a giudizio per lesioni di due agenti che vennero poi assolti: Mario Musti per non aver preso parte al fatto e Antonio Santovito per non provata reità: i testimoni che avevano visto le guardie in borghese percuotere brutalmente la “Rosetta”, non furono in grado di identificarle. Una più recente ricostruzione “colpevolista” dell’accaduto venne realizzata nel 1983 da Leonardo Sciascia.
Sulla effettiva data della morte della Rosetta circolano in rete diverse versioni, con erronei riferimenti in particolare all’anno 1914, a causa di un articolo poco accurato, a partire dalla citazione della canzone, uscito sul Corriere della Sera nel 1980[ e poi sfortunatamente ripreso da molti siti. In realtà i fatti risalgono alla notte tra il 26 e il 27 agosto 1913, come facilmente rintracciabile nell’archivio dello stesso Corriere della Sera.
Riferimenti :
- Grave ribellione alle guardie Una donna che si uccide, in Corriere della sera (Corriere del Pomeriggio), 27 agosto 1913.
- ^ Per i dati anagrafici di Elvira Andrezzi si faccia riferimento a Leonardo Sciascia – Storia della povera Rosetta, Sciardelli, Milano, 1983 (e in particolare alla appendice Cenni biografici di Elvira Andrezzi;) e a Marco Ardemagni – La povera Rosetta (e la sua famiglia): una storia milanese, nel blog anything goes in cui sono reperibili anche gli atti di nascita e di morte di Elvira Andrezzi.
- ^ Per la morte della Rosetta Il rinvio a giudizio di due guardia, in Corriere della Sera, 2 agosto 1914.
- ^ La morte di “Rosetta”, in Corriere della Sera, 27 febbraio 1915.
- ^ Leonardo Sciascia, La storia della povera Rosetta, Sciardelli, 1983.
- ^ Leonardo Sciascia, Cronachette, Sellerio, 1985.
- ^ Leonardo Sciascia, Così ammazzarono la povera Rosetta, in Corriere della Sera, 4 dicembre 1983.
- ^ Luciano Visintin, Ecco la Rosetta di piazza Vetra “ammazzata in una notte oscura”, in Corriere della Sera, 25 febbraio 1980.
“Storia della povera Rosetta” (Franco Sciardelli – Milano), è valutato 350,00 euro da AbeBooks, portale americano per la vendita di libri rari e antichi. Il volume è corredato da 5 incisioni all’acquaforte di Franco Rognoni, stampato in 120 esemplari contrassegnati con numeri arabi e 25 con numeri romani. Il testo è stato composto in carattere Bembo e impresso a torchio da Ruggero Olivieri, su carta appositamente fabbricata a tino dalla Sicars di Catania. Le incisioni sono state tirate coi torchi a mano nella stamperia Franco Sciardelli. Le tre incisioni a piena pagina sono firmate a matita dall’artista.
Legatura editoriale in mezza pelle con titoli oro al dorso e vignetta in colore al piatto anteriore, taglio superiore dorato, cofanetto. Legatura di Ennio Torri.