IL FATTO QUOTIDIANO DEL 15 FEBBRAIO 2021
Vincenzo Ruocco
Analista politico
POLITICA- 15 FEBBRAIO 2021
FQChart – L’impatto del governo Draghi sui sondaggi: il Pd va sotto il 20%, la Lega resiste
FQChart è la media aritmetica settimanale dei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani in esclusiva per Il Fatto Quotidiano. Concorrono alla media tutti i sondaggi pubblicati dai maggiori istituti demoscopici nella settimana appena conclusa.
Settimana dall’8/2 al 14/02/2021.
Ecco come si presenta il consenso dei principali partiti italiani mentre il governo Draghi è ai nastri di partenza.
La Lega detiene il 23,7% medio del voto complessivo, con trend positivo e due rilevazioni che la proiettano già oltre il 24% (Swg e Index Research). Non era difficile ipotizzare che il partito di Matteo Salvini sarebbe uscito indenne dalla crisi di governo, ma la scelta di sostenere l’esecutivo di Mario Draghi sembra avere, in questa prima fase, l’approvazione dei suoi elettori.
È, ovviamente, troppo presto per capire se e quanto peseranno le due anime, quella pragmatica dell’elettorato del nord industriale e quella dell’elettorato ribelle (e più fluido) avverso all’Unione Europea.
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Va male invece al Pd, secondo partito col 19,6%, in discesa in tutti i sei sondaggi della settimana.
Ancora una volta i dem si trovano a dover gestire una situazione non facile con diverse voci critiche nella propria base, per esempio quella di chi rimprovera l’appiattimento sulla posizione “Conte o voto” o quella di chi all’opposto ritiene che la figura del premier uscente sia stata abbandonata troppo in fretta; generano risentimento anche l’aver dato troppo spago alla trattativa con ItaliaViva e l’aver accettato di far parte di un governo con forze di Centrodestra.
Peraltro il Pd appare in questa fase insidiato dai Fratelli d’Italia, questa settimana al 16,4%. Particolarmente indicativo appare il sondaggio Winpoll col partito di Giorgia Meloni al 18,5% e quello di Nicola Zingaretti al 19,8%.
FdI è l’unico partito al momento dichiaratamente all’opposizione. Una collocazione che potrà rivelarsi scomoda laddove la Lega e Forza Italia al governo riuscissero a portare a casa risultati a favore dell’elettorato tipicamente di destra o al contrario trasformarsi in un viatico per un clamoroso successo elettorale nel 2023 (o prima).
Interessante sarà valutare nei prossimi giorni l’evoluzione del consenso per il M5s, attualmente al 14,5% (ma poco sopra il 13% per Winpoll e Bidimedia), che sembra quello destinato a subire i maggiori scossoni già dai prossimi giorni.
Difficilmente infatti la crisi interna al Movimento resterà a livello parlamentare, ed è prevedibile che almeno una piccola parte degli elettori si rifugerà nell’astensione in questa fase.
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Battuta d’arresto per Forza Italia che cala al 7,2% dopo alcune settimane molto positive. La svolta “moderata” della Lega è infatti una mela avvelenata per il partito di Silvio Berlusconi che potrebbe tornare comprimario e non protagonista, nonostante i tre ministri azzurri nel nuovo esecutivo.
Sale ancora Azione di Carlo Calenda al 3,6% (già al 4% per Swg), ormai destinato ad assorbire anche i voti di +Europa (che è all’1,7% questa settimana).
Nessuno scossone al momento per LaSinistra, piuttosto stabile al 3,1%.
Non riesce a recuperare terreno ItaliaViva, che nonostante la centralità ritrovata nell’ultimo mese rimane sotto il 3%, stretta tra il 2,5 di Piepoli e il 3,4 di Euromedia R.
(Istituti considerati: Swg, Piepoli, Index Research, Winpoll, Bidimedia, Euromedia Research)
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Sicuramente la Pubblica Amministrazione dovrebbe funzionare come un orologio. Purtroppo tutti noi, credo, abbiamo della P.A. Italiana un’idea polverosa, direi Russia pre-sovietica. Qualcosa vorrà pur dire.