REPUBBLICA DEL 19 FEBBRAIO 2021
Nuova veste centrista per Italia Viva: Renzi guarda al modello Macron. Gozi: “In Parlamento è ora di aggregare le forze liberal democratiche”
di Giovanna Casadio
Matteo Renzi, leader di Iv, nell’Aula del Senato (fotogramma)
Il leader di Iv ha già lanciato la sfida per creare uno spazio ampio tra la “sinistra a 5 Stelle” e la destra estrema. L’eurodeputato: “Renew Europe anche in Italia”
19 FEBBRAIO 2021
ROMA – Non sta fermo, Matteo Renzi. Se a sinistra il Pd insieme con i 5Stelle e Leu crea un intergruppo parlamentare (che tanto sta facendo discutere quei Dem preoccupati da un matrimonio stabile con i grillini), il leader di Italia Viva lancia la sua sfida. E non è cosa da poco. Immagina di trasformare Italia Viva – il partito creato dopo la scissione dal Pd di cui è stato segretario – in una forza politica centrista e europeista, sull’esempio del presidente francese Macron, da sempre uno dei punti di riferimento renziani. Ovviamente non tutto subito. Però l’accelerazione è nei fatti, dal momento che il governo di unità nazionale di Draghi cambia le carte in tavola della politica italiana. Italia Viva con Azione di Carlo Calenda, +Europa di Emma Bonino, parte di Forza Italia e alcuni democratici moderati potrebbero creare un sodalizio politico duraturo? La versione italiana di Renew Europa, il gruppo macroniano a Strasburgo, si può fare: suggerisce Sandro Gozi, amico di Macron e di Renzi, eurodeputato.
La proposta arriva ieri, nel giorno della fiducia di Montecitorio al governo Draghi. Nella e-news settimanale, ecco le parole dell’ex premier: “L’avvento di Draghi è una svolta per il governo, ma produrrà una grande rivoluzione anche nella politica italiana. E noi saremo protagonisti del tentativo di europeizzare i partiti di casa nostra. Avanti tutta che il meglio deve ancora venire”.
Scrive inoltre Renzi: “Se la destra si europeizza è un bene e la grande famiglia dei Popolari non potrà che contenere questo gruppo. Se la sinistra si coalizza intorno a Leu, 5 Stelle e il Pd immagino che i Socialisti europei potranno accogliere la neonata formazione. Noi di Italia Viva dovremo essere i promotori – non da soli – di quella che in Italia sarà la casa del buon senso, dei riformisti, di un mondo liberal-democratico che in Francia ha Emmanuel Macron, in Danimarca Margrethe Vestager, in Belgio Charles Michel, in Lussemburgo Xavier Bettel e tanti altri riferimenti nel mondo”.
Gozi racconta come Renew Europe abbia aggregato nell’europarlamento socialisti, ecologisti, liberal democratici e conservatori pro Europa. “Intanto nel Parlamento italiano si potrebbe fare un coordinamento, perché nell’Italia di Draghi da un lato c’è una sinistra a cinque stelle, dall’altro una destra estrema: è tempo di liberare il centro e aggregare forze che hanno una visione liberal democratica”. Sempre Gozi: “Con Renew Europe abbiamo realizzato la principale innovazione politica al Parlamento europeo, all’origine di grandi battaglie in Europa, dal Recovery Plan allo Stato di diritto. Democratici, liberali, ecologisti, radicali e progressisti insieme per un progetto comune europeo. Ora è tempo di Renew Europe anche in Italia”.
Le reazioni dei possibili partner di Renzi per ora sono gelide. Calenda rinvia al mittente. Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi, ha suoi riti e liturgie e una classe dirigente del tutto refrattaria a cedere quote di sovranità.
I renziani tuttavia fanno sapere che si rivolgono agli elettori e non al ceto politico. Renzi l’aveva già dichiarato: se il Pd fa un tutt’uno con i 5Stelle per noi riformisti si apre una prateria. Rincara: “A sinistra è nato un intergruppo parlamentare tra Pd, Leu e Cinque Stelle. Mi spiace per i riformisti. E mi fa sorridere pensare che le decisioni della sinistra non vengano prese nei gazebo con le primarie ma sulla piattaforma Rousseau. Ma dobbiamo rispettare questa scelta dei nostri ex compagni di strada”. E ricorda che la prossima Leopolda a Firenze, l’11 di novembre, sarà dedicata proprio a Renew Europe.
A parte i “no, grazie” che sono già arrivati a Renzi, c’è da ricordare che in Francia il partito di Macron “En Marche”, ha avuto battute d’arresto e si gioca il tutto per tutto nel 2022 con la rielezione del presidente francese.
Italia Viva, il partito di Renzi, è al bivio della sua sopravvivenza, perché nei sondaggi è quotato tra il 2 e il 3 per cento.
Condividi
Con Renzi non mi fiderei neppure a prendere un caffè, figuriamoci fare un gruppo parlamentare insieme.