ASSISI ROMANA — SOTTERRANEA
Assisi era un municipio romano appartenente alla tribù Sergia. Originariamente, molto più profana che sacra, la cittadina umbra fu terra di ricchi mercanti e di ville lussuosissime. Le domus romanae, scoperte e restaurate in questi ultimi decenni, sono la prova di un’epoca di splendore e nobiltà. I reperti sono in ottimo stato di conservazione e visitabili ancora oggi. Un patrimonio artistico di inestimabile valore che comprende: due fori, l’anfiteatro, il circo, il teatro, il torrione funerario della “gens Petronas”, alcune cisterne monumentali per l’acqua, solo per citarne alcune tra quelle più rilevanti.
LA DOMUS ROMANAE DI PROPERZIO E DEL LARARIUM – Come anticipato nel punto precedente, il fascino dell’antica Assisi romana emerge soprattutto nelle strutture sotterranee: la Domus di Properzio e la Domus del Lararium. Le due Domus Romane presentano pavimenti originali in marmo, mosaici e preziose decorazioni alle pareti dai colori ancora vividi. Uno spettacolo inedito di pittura romana in Umbria, fortemente ispirato ai canoni dello stile pompeiano. Una preziosa opportunità per vedere con i propri occhi l’organizzazione e la funzione degli spazi tipici della casa romana.
DA :
http://www.bellaumbria.net/it/eventi/domus-romanae-il-fascino-nascosto-dellantica-assisi-romana/
CASA DI PROPERZIO
Dalla cripta della primitiva cattedrale di Santa Maria Maggiore si scende a un ambiente sotterraneo che corrisponde a una domus romana risalente al I sec. d.C.. Scavi compiuti nell’Ottocento e negli anni ’50 del Novecento hanno portato alla luce tre ambienti comunicanti e un criptoportico, con pavimenti rivestiti da importantissimi mosaici anche in opus sectile e le pareti ancora in parte ricoperte da una raffinata decorazione su fondo giallo, una delle quali presenta un viridarium con uccellini tra i cespugli. Alle pareti sono incisi numerosi graffiti con versetti poetici, uno dei quali nomina una domus Musae; da qui l’attribuzione alla musa della poesia e l’appartenenza della casa al poeta Properzio. Ma la mancanza di elementi archeologici e storici non permettono con sicurezza di avvallare tale ipotesi. Si tratta quindi di una casa abitata da una persona colta, danarosa e amante del gusto e dell’eleganza.
La domus del Lararium, sotto Palazzo Giampè, si trova a sette metri nel sottosuolo. Uno degli elementi di maggior interesse è la presenza dell’alzato delle pareti, cosa rara al di fuori di Roma e Pompei, conservato per più di 4 metri di altezza in tutti gli ambienti riportati alla luce.
Questa domus è visitabile solo con visione dall’alto per garantire la conservazione degli splendidi mosaici e degli affreschi recentemente restaurati.
DA :
https://www.umbriatourism.it/it/-/assisi-underground-visite-guidate-alle-domus-romane
Assisium, insieme alla vicina Hispellum (Spello), era un importante centro urbano in età romana. Una città fiorente e ricca vicina alla capitale dell’Impero e nel centro della Penisola, le tracce di questo benessere possiamo ancora osservarle nei bellissimi mosaici che andavano a ornare i pavimenti di case lussuose scoperte di recente (e ancora in fase di scavo). Alcuni di questi luoghi sono visitabili in gruppo prenotando in anticipo.
Si parte dal centro d’informazione turistica di fianco al Tempio di Minerva (importante è essere puntualissimi) e si inizia a passeggiare tra i vicoli fino a raggiungere Palazzo Giampè. Durante i lavori per la costruzione di un ascensore furono scoperte le prime stanze di una ricca casa romana a cui è stato dato il nome di Casa del Lararium. All’interno fu infatti trovato l’altare con la divinità protettrice della famiglia ancora al suo posto.
Parte della domus è stata ritrovata al di sotto di un palazzo rinascimentale dove si trova invece un ristorante, la messa in sicurezza dei reperti è stata finanziata da privati, oggi le rovine della casa romana sono visibili (ai clienti) dal pavimento di cristallo.
La visita guidata continua nei sotterranei della chiesa di Santa Maria Maggiore che si trova nella piazza in cui San Francesco si spogliò dei suoi beni rinunciando alla vita materiale. Si scende nella cripta e si entra in punta di piedi in un mondo ancora diverso, classico, pagano e personale. La domus è stata attribuita a Properzio, ma non c’è assoluta certezza, sicuramente si trattava dell’abitazione di un uomo colto e amante del bello. Sono tanti i dettagli da notare attraverso questo breve ma intenso percorso.
Nelle stanze che erano probabilmente una cucina troviamo pavimenti di marmi provenienti da diversi luoghi … la guida ci mostra infatti un motivo botanico scolpito sotto un tassello di marmo che per caso si è staccato dal suolo.
Tra mosaici e raffigurazioni di fauna marina, c’è anche l’immagine di un granchietto.
Attraverso la splendida parete decorata con finti candelabri e quadri a tema mitologico, c’è anche Polifemo e una musa, oltre che versi in greco.
da :
2 marzo 2017
https://www.fotodiaries.com/italia/le-ricche-domus-romane-di-assisium/
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E’ sempre emozionante entrare nella vita personale di gente vissuta millenni fa: ci fa sentire vicini ad esseri umani molto più simili a noi di quanto possiamo immaginare.