FILM COMPLETO IN ITALIANO :: ” IL PIANISTA ” DIRETTO DA ROMAN POLANSKI DEL 2002 — durata : 2h 28 minuti

 

 

 

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Il pianista (The Pianist) è un film del 2002 diretto da Roman Polański, tratto dal romanzo autobiografico omonimo di Władysław Szpilman. Il film ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 2002 e 3 Premi Oscar nel 2003.

 

BALDINI E CASTOLDI, TASCABILE, 2013

 

Il 23 settembre 1939 Wladyslaw Szpilman, un giovane pianista di Varsavia, suonò il “Notturno” in C diesis minore di Chopin per la radio locale, mentre le bombe tedesche cadevano sulla città. Più tardi, un ordigno tedesco distrusse la centrale elettrica e la stazione radio polacca fu ridotta al silenzio. La guerra precipitò Varsavia nell’orrore dell’occupazione nazista. Rinchiusi nel ghetto, gli ebrei furono a poco a poco decimati. Agghiacciato testimone degli eventi che porteranno alla rivolta e all’evacuazione della città, Szpilman vide morire molti dei suoi amici e la sua intera famiglia, riuscendo miracolosamente a sopravvivere tra le rovine della sua amata Varsavia. “Il pianista” è allo stesso tempo la storia straordinaria della tenacia di un uomo di fronte alla morte e un documento della misteriosa, possibile umanità degli esseri umani: la vita di Szpilman fu salvata da un ufficiale tedesco che lo udì suonare quello stesso “Notturno” di Chopin su un pianoforte trovato fra le macerie.

 

 

Il Pianista di Varsavia - Wladyslaw Szpilman

Władysław Władek Szpilman ( (Sosnowiec, 5 dicembre 1911 – Varsavia, 6 luglio 2000) è stato un compositore e pianista polacco di origine ebraica. Rinchiuso nel ghetto di Varsavia, scampò ai campi di sterminio nazisti grazie ad amici che lo nascosero. Dal 1945 al 1963 fu direttore dei programmi musicali alla Radio polacca.

Si tratta del racconto di quanto vissuto dal pianista ebreo Władysław Szpilman dallo scoppio della seconda guerra mondiale con l’invasione della Polonia da parte delle truppe tedesche, l’occupazione di Varsavia, la creazione del ghetto, la vita nel ghetto e la sua fuga e sopravvivenza fuori dal ghetto, fino alla liberazione della città da parte dell’Armata Rossa.

 

 

 

Interpreti e personaggi

  • Adrien Brody: Władysław Szpilman
  • Thomas Kretschmann: Capitano Wilm Hosenfeld
  • Michał Żebrowski: Jurek
  • Frank Finlay: il padre
  • Maureen Lipman: la madre
  • Ed Stoppard: Henryk
  • Julia Rayner: Regina
  • Jessica Kate Meyer: Halina
  • Ruth Platt: Janina
  • Valentine Pelka: Michal
  • Roman Vibert: Bogucki
  • Emilia Fox: Dorota
  • Andrew Tiernan: Andek
  • Paul Bradley: Jehuda
  • Udo Kroschwald: Schultz
  • Andrew Tiernan: Szalas
  • John Bennett: Dott. Ehrlich

https://www.youtube.com/watch?v=uGbVr6VDoBo

 

 

 

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TRAMA 

 

Varsavia, 3 settembre 1939. Il musicista Władysław Szpilman sta eseguendo al pianoforte il Notturno in Do diesis minore di Fryderyk Chopin alla radio presso la quale lavora, quando sente delle esplosioni che rapidamente si avvicinano. Gli viene detto di smettere, ma lui continua fino a quando una granata fa crollare la stanza accanto allo studio di registrazione: è l’inizio della Seconda guerra mondiale. La Polonia è stata invasa e, nonostante il momentaneo entusiasmo per la dichiarazione di guerra alla Germania da parte di Francia e Gran Bretagna, Varsavia verrà occupata dopo pochi giorni. Immediatamente dopo l’occupazione da parte delle truppe tedesche è emanata una serie di restrizioni alla popolazione, restrizioni rese ancora più pesanti per la numerosa comunità ebraica, come la limitazione del possesso di denaro (massimo 2.000 złoty polacchi), l’estromissione dal lavoro, il divieto di accesso ai locali pubblici e l’obbligo di indossare un bracciale bianco con la stella di David.  Władysław, che vive con l’anziano padre, la madre, il fratello Henryk e le due sorelle Regina ed Halina, viene licenziato dalla radio di Varsavia e, dopo che la famiglia ha esaurito gli ultimi risparmi, è costretto a vendere il suo pianoforte prima di trasferirsi nel ghetto di Varsavia.

 

 

Foto del ponte costruito dai nazisti che collegava il ghetto piccolo con il ghetto grande, ricostruito fedelmente dal regista Roman Polański durante la lavorazione del film

Una volta trasferita nel ghetto, la famiglia Szpilman inizia a vivere una realtà di miseria, di umiliazioni, di fame e di morte. Władysław assiste alla brutale uccisione di un bambino che cerca di rientrare nel ghetto attraverso una breccia del muro dopo avere rubato del cibo; una sera tutti insieme guardano impotenti le SS che entrano nel palazzo di fronte al loro sterminando gli abitanti di un condominio, non prima di avere scaraventato dalla finestra un anziano in sedia a rotelle, mentre ogni giorno intorno a loro le persone muoiono di stenti. Tutti cercano di sopravvivere: Władysław trova lavoro come pianista in un locale; Henryk, dopo che lui e il fratello hanno rifiutato l’invito ad arruolarsi nella polizia ebraica, cerca di vendere gli ultimi beni di cui la famiglia dispone mentre gli altri, grazie all’interessamento di alcuni amici che stanno cercando di organizzare una resistenza, vengono assunti in una sartoria, ma il 16 agosto 1942 Władisław e tutta la sua famiglia con altre migliaia di persone vengono deportate verso il campo di sterminio di Treblinka.

Tutta la famiglia, ad eccezione di Henryk e Halina, viene avviata alla deportazione ma anche loro, inconsapevoli del fatto che i treni sono diretti verso lo sterminio, si uniscono ai familiari per rimanere uniti, avviandosi in questo modo verso un viaggio senza ritorno ma Władysław, prima di salire sul treno, viene tirato fuori dalla fila dallo stesso gendarme, Jerzy Lewinski, che gli aveva offerto l’arruolamento e che, dietro sua supplica, aveva in precedenza liberato Henryk da un posto di polizia dove era stato rinchiuso. Władysław ora è solo e, grazie all’interessamento ed a volte alla corruzione dei pochi amici rimasti vivi, riesce a trovare lavoro come carpentiere, ma il pericolo di essere uccisi è costante e contemporaneamente iniziano a circolare le voci sulla reale sorte degli ebrei trasferiti da Varsavia. I pochi rimasti vivi, sfruttando il permesso di uscire dal ghetto, riescono ad introdurvi delle armi e dopo che Władysław è stato fatto fuggire e rifugiare in una casa sicura da una vecchia amica (una cantante conosciuta in tempo di pace), inizia una rivolta.

 

 

Foto raffigurante l’SS- und Polizeiführer Jürgen Stroop durante la distruzione del ghetto di Varsavia, che il regista ha utilizzato per ricostruire la scena

 

Costretto ad abbandonare la casa a causa di una vicina che lo ha scoperto Władysław, disponendo di un indirizzo fornitogli dalla resistenza, ripara in casa di Dorota, una violoncellista che aveva conosciuto il giorno dello scoppio della guerra, che, grazie alle conoscenze del marito, riesce a trovargli un altro nascondiglio presso una abitazione nel settore tedesco; qui troverà conforto in un vecchio pianoforte che fingerà di suonare nelle lunghe giornate vissute in solitudine mentre Andek, un uomo incaricato dal marito di Dorota di prendersi cura di lui, in realtà userà il suo nome solo per raccogliere soldi. Con l’approssimarsi delle truppe russe Varsavia insorge e Władysław, scampato miracolosamente alla distruzione della città, rientra in ciò che resta delle macerie del ghetto vagando solo, ed ormai allo stremo delle forze, alla ricerca di cibo.

Trovato riparo in una soffitta in una delle poche case rimaste ancora in piedi, scopre un barattolo di cetrioli ma, incapace di aprirlo, lo porta nel suo nascondiglio. Il giorno dopo, mentre cerca di aprire il barattolo con mezzi di fortuna, viene scoperto da un ufficiale tedesco che, venuto a conoscenza della sua antica professione, lo conduce in una stanza dove c’è un pianoforte e lo invita a suonare; Władysław lo accontenta eseguendo la Ballata n°1 in Sol minore di Chopin. L’ufficiale, rimanendo colpito dalla sua esecuzione, decide di aiutarlo e per i mesi successivi lo nutrirà fino a quando i tedeschi, sotto la spinta dell’attacco russo, non abbandoneranno la città e, in quel momento, l’ufficiale si congeda da Władysław chiedendogli il suo nome ma senza dirgli il proprio.

Una mattina Władysław sente risuonare le note dell’inno nazionale della Polonia, esce dal nascondiglio e corre incontro ai soldati polacchi, rischiando di essere ucciso in quanto indossa ancora il cappotto lasciatogli dall’ufficiale tedesco per ripararsi dal freddo, ma riesce a salvarsi. L’ufficiale, catturato e portato in un campo di prigionia in attesa di essere trasferito in Unione Sovietica, incontra un ex deportato polacco che sta facendo ritorno a casa e, dopo avergli riferito che ha aiutato Wladysław durante l’ultimo periodo di occupazione, gli chiede di informarlo che lui si trova lì ma mentre dice il suo nome viene zittito da un soldato sovietico. Tempo dopo Władysław, che nel frattempo ha ripreso il suo posto alla radio di Varsavia, torna con l’amico nel luogo indicatogli, ma il campo è stato smantellato e non vi è più traccia dei prigionieri tedeschi; solo dopo la sua morte si scoprirà che il nome dell’ufficiale era Wilm Hosenfeld.

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Le note melodiose e tristemente struggenti del pianista, qui funzionali specialmente ai numerosi cambi di sequenza che non si appoggiano alla più classica dissolvenza in nero, costituiscono una sorta di ideale fil rouge, che si dipana fra dolore e memoria, dell’esperienza umana sperimentata dal protagonista. Il pianista sopravvive soprattutto grazie alla forza datagli dalla sua passione per la musica.

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La prima visione del film si è tenuta al Festival di Cannes il 24 maggio 2002, mentre la prima si è tenuta a Varsavia il 6 settembre 2002

 

 

 

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Riconoscimenti

 

  • 2003 – Premio Oscar
    • Migliore regia a Roman Polański
    • Miglior attore protagonista a Adrien Brody
    • Migliore sceneggiatura non originale a Ronald Harwood
    • Nomination Miglior film a Roman Polański, Robert Benmussa e Alain Sarde
    • Nomination Migliore fotografia a Paweł Edelman
    • Nomination Migliori costumi a Anna B. Sheppard
    • Nomination Miglior montaggio a Harvé de Luze
  • 2003 – Golden Globe
    • Nomination Miglior film drammatico
    • Nomination Miglior attore in un film drammatico a Adrien Brody
  • 2003 – Premio BAFTA
    • Miglior film a Roman Polański, Robert Benmussa e Alain Sarde
    • Migliore regia a Roman Polański
    • Nomination Miglior attore protagonista a Adrien Brody
    • Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Ronald Harwood
    • Nomination Migliore fotografia a Paweł Edelman
    • Nomination Miglior sonoro a Jean-Marie Blondel, Dean Humphreys e Gérard Hardy
    • Nomination Miglior colonna sonora a Wojciech Kilar

 

 

Film tipo Il pianista | I migliori suggerimenti

 

 

 

  • 2003 – Premio César
    • Miglior film a Roman Polański
    • Migliore regia a Roman Polański
    • Miglior attore protagonista a Adrien Brody
    • Migliore fotografia a Paweł Edelman
    • Migliore scenografia a Allan Starski
    • Miglior sonoro a Jean-Marie Blondel, Dean Humphreys e Gérard Hardy
    • Miglior colonna sonora a Wojciech Kilar
    • Nomination Migliori costumi a Anna B. Sheppard
    • Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Ronald Harwood
    • Nomination Miglior montaggio a Harvé de Luze
  • 2004 – Awards of the Japanese Academy
    • Miglior film straniero
  • 2002 – Boston Society of Film Critics Award
    • Miglior film
    • Migliore regia a Roman Polanski
    • Miglior attore protagonista a Adrien Brody
  • 2003 – Broadcast Film Critics Association Award
    • Nomination Miglior film
    • Nomination Migliore regia a Roman Polanski
  • 2003 – Chicago Film Critics Association Award
    • Nomination Miglior film
    • Nomination Migliore regia a Roman Polanski
    • Nomination Miglior attore protagonista a Adrien Brody
  • 2002 – European Film Award
    • Migliore fotografia a Paweł Edelman
    • Nomination Miglior film
    • Nomination Migliore regia a Roman Polanski
    • Nomination Miglior attore protagonista a Adrien Brody

 

 

The Pianist [Edizione: Regno Unito]: Amazon.it: Adrien Brody, Thomas Kretschmann, Roman Polanski, Adrien Brody, Thomas Kretschmann: Film e TV

 

 

 

  • 2002 – National Board of Review Award
    • Migliori dieci film
  • 2002 – Festival di Cannes
    • Palma d’oro a Roman Polański
  • 2003 – David di Donatello
    • Miglior film straniero a Roman Polański
  • 2003 – Nastro d’argento
    • Migliore regia a Roman Polański
  • 2003 – Premio Goya
    • Miglior film europeo a Roman Polański
  • 2003 – Satellite Award
    • Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Ronald Harwood
  • 2003 – Screen Actors Guild Award
    • Nomination Miglior attore protagonista a Adrien Brody
  • 2003 – Ciak d’oro
    • Ciak d’oro al miglior film straniero – Il pianista
  • 2003 – British Society of Cinematographers
    • Nomination Migliore fotografia a Paweł Edelman
  • 2003 – American Society of Cinematographers
    • Nomination Migliore fotografia a Paweł Edelman
  • 2003 – National Society of Film Critics Award
    • Miglior film
    • Migliore regia a Roman Polanski
    • Miglior attore protagonista a Adrien Brody
    • Migliore sceneggiatura non originale a Ronald Harwood

 

 

 

 

 

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  • 2003 – American Screenwriters Association
    • Nomination Discover Screenwriting Award a Ronald Harwood
  • 2003 – Bermuda International Film Festival
    • Audience Choice Award a Roman Polanski
  • 2003 – Directors Guild of America
    • Nomination DGA Award a Roman Polanski
  • 2003 – Cinema Writers Circle Award
    • Miglior film straniero a Roman Polanski
  • 2003 – Dallas-Fort Worth Film Critics Association Award
    • Nomination Miglior attore a Adrien Brody
  • 2004 – Argentinean Film Critics Association Award
    • Nomination Miglior film straniero a Roman Polanski
  • 2003 – Fotogramas de Plata
    • Miglior film straniero a Roman Polanski
  • 2004 – Golden Globe Italia
    • Miglior film europeo a Roman Polanski
  • 2004 – Czech Lions
    • Miglior film straniero a Roman Polanski
  • 2004 – Cinema Brazil Grand Prize
    • Nomination Miglior film straniero a Roman Polanski
  • 2003 – Golden Trailer Award
    • Nomination Miglior film
    • Nomination Miglior film straniero
    • Nomination Migliore azione e spettacolo

 

 

 

Cómo se ve hoy el elenco de la película “El Pianista”, a casi dos décadas de su estreno? - Guioteca

 

 

 

 

  • 2003 – Harry Award
    • Harry Award
  • 2003 – Humanitas Prize
    • Nomination Miglior film a Roman Polanski
  • 2004 – Kinema Junpo Award
    • Miglior film straniero a Roman Polanski
  • 2004 – Mainichi Film Concours
    • Miglior film straniero a Roman Polanski
  • 2003 – Motion Picture Sound Editors
    • Nomination Miglior montaggio sonoro a Gérard Hardy, Katia Boutin e Paul Conway
    • Nomination Miglior montaggio sonoro (Musica) a Suzana Peric
  • 2003 – Nikkan Sports Film Award
    • Miglior film straniero
  • 2003 – Online Film Critics Society Award
    • Nomination Miglior attore protagonista a Adrien Brody
  • 2003 – Russian Guild of Film Critics
    • Nomination Miglior attore straniero a Adrien Brody
  • 2002 – San Francisco Film Critics Circle
    • Miglior film
  • 2003 – Norwegian International Film Festival
    • Premio Ecumenico a Roman Polanski

 

 

Il Pianista: colonna sonora del film di Roman Polański

 

 

 

  • 2003 – Polish Film Award
    • Miglior film a Roman Polanski, Robert Benmussa e Alain Sarde
    • Migliore regia a Roman Polanski
    • Migliore fotografia a Paweł Edelman
    • Migliore scenografia a Allan Starski
    • Migliori costumi a Anna B. Sheppard
    • Miglior montaggio a Harvé de Luze
    • Miglior sonoro a Jean-Marie Blondel, Dean Humphreys e Gérard Hardy
    • Miglior colonna sonora a Wojciech Kilar
    • Nomination Miglior attore a Adrien Brody
    • Nomination Miglior attrice a Emilia Fox
    • Nomination Miglior attore non protagonista a Ed Stoppard
    • Nomination Miglior attrice non protagonista a Maureen Lipman
    • Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Ronald Harwood

 

 

 

 

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  • 2003 – Sant Jordi Award
    • Miglior film straniero a Roman Polanski
  • 2003 – Turia Award
    • Miglior film straniero a Roman Polanski
  • 2003 – USC Scripter Award
    • Nomination Migliore sceneggiatura a Ronald Harwood e Wladyslaw Szpilman (Autore)
  • 2002 – Washington DC Area Film Critics Association Award
    • Nomination Miglior attore protagonista a Adrien Brody
  • 2003 – Étoiles d’Or
    • Migliore regia a Roman Polanski
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1 risposta a FILM COMPLETO IN ITALIANO :: ” IL PIANISTA ” DIRETTO DA ROMAN POLANSKI DEL 2002 — durata : 2h 28 minuti

  1. Donatella scrive:

    L’abisso e le risorse incredibili dell’umanità sono rese in modo realistico in questo bel film, che nasce dall’esperienza diretta di Roman Polanski, testimone diretto dei sopravvissuti alla strage nazista.

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