Artists:
Romina Basso (mezzo-soprano),
Alberto Mesirca (guitar),
Vittoria Giacobazzi (soprano),
Turkish Ensemble, Fahrettin Yarkin (artistic director)
Tracklist
00:00:00 Alonso Mudarra: Triste estaba el rey David
00:04:13 José Marín: Que se lleva las almas
00:07:13 José Marín: Ney taksim
00:08:31 José Marín: Tortolilla, si no es por amor
00:12:39 José Marín: Kemençe taksim
00:14:36 José Marín: Canta, jilguerillo
00:18:15 José Marín: Que dulcemente suena
00:21:02 José Marín: Tanbur taksim
00:21:47 José Marín: Ojos, pues me desdeñáis
00:26:12 José Marín: Ud taksim
00:27:15 Juan Hidalgo de Polanco: Sólo es querer
00:33:13 Anonymous: Lloren mis ojos
00:37:00 Anonymous: Tanbur Taksim
00:38:01 Trad. Sephardic: El rey de muncho madruga
00:42:03 Anonymous: Kanun taksim
00:43:59 Trad. Sephardic: Romance del conde niño
00:50:10 Anonymous: Tanbur taksim
00:51:39 Trad. Sephardic: Nani nani
00:56:13 Federico García Lorca: Canciones españolas antiguas: VIII. Nana de Sevilla
01:03:03 Federico García Lorca: Canciones españolas antiguas: V. Las morillas de Jaén
01:06:11 Anonymous: Kanun taksim
01:07:49 Joaquin Rodrigo: Adela
01:10:26 Federico Mompou: Canción y danza No. 10
01:13:49 Manuel de Falla: 7 Canciones populares Españolas: III. Asturiana
01:16:24 Manuel de Falla: 7 Canciones populares Españolas: V. Nana
01:18:26 Manuel de Falla: 7 Canciones populares Españolas: VII. Polo
NOTA SULLA MUSICA SEFARDITA:
La musica Sefardita mantiene nel suo nucleo fondamentale, tracce di elementi arcaici, forme e cadenze tipiche della musica dei menestrelli dell’occidente medievale.
La musica degli ebrei di Spagna si è tramandata per via orale sino al 1900, periodo in cui vennero effettuate le prime trascrizioni. Con il passare dei secoli varie influenze musicali hanno caratterizzato e arricchito quella che fu un tempo.
Ruolo centrale nella musica sefardita è affidato al canto femminile. Era compito delle donne scandire con la loro voce la vita all’interno della comunità e, proprio come i menestrelli raccontavano storie e si accompagnavano con il tamburello. Sulla base di un’analisi moderna possiamo affermare che la musica sefardita è composta da diversi elementi stratificati nei secoli: una forte base medievale ispanica data dal genere narrativo “romance” e da differenti elementi arabo-andalusi, turchi e più generalmente balcanici che si rivelano nell’utilizzo degli strumenti, sonorità e modi musicali.
L’elemento unificante per eccellenza è la lingua, il Judezmo o Ladino, una particolare varietà di spagnolo ebraico.
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IL POPOLO SEFARDITA
L’antica Sefarad
La storia del popolo sefardita (ebrei della Spagna) ebbe inizio intorno al 70 d.c. con la prima diaspora verso i paesi del Mediterraneo a seguito della distruzione del Tempio di Gerusalemme.
Tale evento è indicato nella Bibbia con il nome “Sefarad“.
In Spagna dopo il periodo di dominazione Visigota, con l’avvento degli arabi, nel 711 d.c. inizia un importante periodo di convivenza fra le diverse culture.
Ziryab e la scuola di Cordova
In questo clima di multiculturale nel IX secolo, giunse a Cordova Zyriab. Straordinario cantante, filosofo, musicista, poeta persiano che rese Al Andalus (Andalucia) la culla della poesia, dell’arte, della musica e della filosofia, da cui l’intero occidente ebbe da imparare nei secoli a venire.
Fino al XIV secolo la Spagna fu un luogo in cui le diverse culture convissero e si influenzarono artisticamente a vicenda. Un incredibile centro musicale.
Alfonso X “El Sabio”
Più tardi nel XIII secolo Alfonso X “Il Saggio” Re di Castilla governava un regno cristiano dove ancora il fattore interculturale era molto presente.
Infatti con l’ausilio di musicisti ebrei ed arabi oltre che cristiani realizzò le Cantigas de Santa Maria. Una raccolta di 400 brani dedicati ai culti Marianici, di estrazione popolare nella quale strutture metriche e melodiche mostrano evidenti affinità con le musiche arabe e sefardite.
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Sono affascinanti queste contaminazioni tra culture diverse. I modi di incontrarsi o scontrarsi sono molti: le forme artistiche ( musica, arti visive, poesia, ecc.) ci danno la possibilità eccezionale di scontro- confronto non sanguinoso , dove alla fine possiamo vincere un po’ tutti, arricchendoci.