GRAZIE A DONATELLA LA SEMPRE BELLA ! — FILM COMPLETO IN ITALIANO E RESTAURATO : ” OPERAZIONE SAN GENNARO ” DIRETTO DA DINO RISI DEL 1966 — durata : 1 h 39 minuti

 

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Operazione San Gennaro è un film del 1966 diretto da Dino Risi.

 

Soggetto Ennio De Concini e Dino Risi

Sceneggiatura Ennio De Concini, Dino Risi, Adriano Baracco e Nino Manfredi

Fotografia Aldo Tonti

Montaggio Franco Fraticelli

Musiche Armando Trovajoli

Scenografia Luigi Scaccianoce

Costumi Maurizio Chiari

 

FILM COMPLETO RESTAURATO :: ” OPERAZIONE SAN GENNARO ” DI DINO RISI, 1966 – 1.39.00 — guarda l'ultima locandina… | Nel delirio non ero mai sola

 

Interpreti e personaggi

  • Nino Manfredi: Armanduccio Girasole, detto Dudù
  • Senta Berger: Maggie
  • Harry Guardino: Jack
  • Claudine Auger: Concettina
  • Mario Adorf: Sciascillo
  • Ugo Fangareggi: Agonia
  • Dante Maggio: il Capitano
  • Totò: don Vincenzo o’ fenomeno
  • Giovanni Drudi: l’arcivescovo Aloisio
  • Giacomo Rizzo: carcerato
  • Pinuccio Ardia: il Barone
  • Vittoria Crispo: mamma Assunta
  • Enzo Cannavale: Gaetano, secondino
  • Gino Maringola: secondino
  • Nella Gambini: damigella al matrimonio
  • Rino Genovese: commissario di polizia
  • Carlo Pisacane: spettatore della casa con il muro demolito
  • Solvi Stübing: suora
  • Ralph Wolter: Frank
  • Vincenzo Falanga: Settebellezze
  • Elena Fiore: vedova alla carrozza funebre
  • Mario Laurentino: commissario
  • Nuccia Fumo: donna al porto

 

https://www.youtube.com/watch?v=nc2S7edCv0o&t=15s

 

 

Operazione San Gennaro. Il film ispirato dal tesoro

 

 

Trama

Mamma Assunta (Vittoria Crispo) in una scena del film.

Napoli. Jack, Maggie e Frank sono tre ladri statunitensi giunti in città per rubare il tesoro di san Gennaro. Senza svelare i loro piani, i tre chiedono aiuto a una vecchia gloria della malavita napoletana, don Vincenzo “il fenomeno”, che però si sente troppo vecchio per nuove imprese ed è inoltre detenuto a Poggioreale. Egli consiglia quindi ai tre di rivolgersi al suo pupillo Armanduccio Girasole, detto “Dudù”. Questi è a capo di una sgangherata banda composta da Sciascillo, suo assistente personale, il “Barone”, un uomo che millanta di avere il cuore a destra e vive facendosi ospitare in aule universitarie e congressi internazionali di medicina, il becchino “Agonia” e il “Capitano”, tecnico della banda. Inizialmente Jack non informa Dudù delle sue reali intenzioni, ma gli chiede soltanto aiuto per realizzare un grosso colpo. Nonostante le deficienze tecniche caratterizzanti la componente “napoletana” del gruppo, vengono gettate le basi e decisi giorno e ora del colpo stesso.

Il primo tentativo fallisce sul nascere perché, dovendo Dudù trattenersi a una festa di matrimonio, la banda, coinvolta nei festeggiamenti, perde il bulimico Frank che muore per indigestione dopo aver mangiato un’abnorme quantità di cozze. Con la morte di Frank, Jack è costretto a informare Dudù del suo piano: impadronirsi del tesoro di San Gennaro, valevole 30 miliardi di lire. Dudù e la sua banda tentennano davanti a una proposta che non solo è difficile da attuare, ma appare anche sacrilega. Decidono così di chiedere il permesso al santo, interpretando come un suo assenso un raggio di sole che, dopo la pioggia, ne illumina la statua. Le vere intenzioni di Dudù sono comunque quelle di tenere tutto il tesoro per sé e usarne una parte per portare benefici alla città. Come già successo in occasione del primo colpo fallito, Dudù propone agli americani di ritentarlo durante la serata finale del Festival di Napoli, per poter approfittare così di una città semideserta e distratta dalla manifestazione canora.

Alla data stabilita, la banda si rimette in azione. Agonia e il Capitano si aprono un varco nelle fogne con laser, apparecchi a ultrasuoni ed esplosivo, ma, a causa di una soffiata, la polizia si trova nella zona dell’esplosione e li arresta. Dudù, Jack e Maggie, dopo aver fortunosamente oltrepassato un muro e dei fili elettrici, si ritrovano bloccati nella cripta della chiesa del tesoro e, in un gesto di rabbia, il guappo picchia i pugni sul muro, accorgendosi che al di là di esso c’è una porta. Entrati, i tre trovano Sciascillo, il quale spiega di essere entrato tranquillamente dalla porta della chiesa lasciata aperta dal distratto custode. Ancora una volta in maniera fortuita, riescono a impossessarsi del tesoro infrangendo il cristallo antiproiettile, ma poco dopo Jack e Maggie traggono in inganno Dudù e fuggono con il bottino. Dopo un inseguimento tra le vie del centro storico, la donna, per non dover spartire il malloppo con Jack, lo uccide e fa precipitare l’auto in mare insieme al cadavere.

Dudù e Sciascillo assistono al recupero dell’auto dalle acque del porto, convinti che tanto Jack quanto Maggie siano finiti a mare con il tesoro, ormai rassegnati alle possibili conseguenze negative della sparizione di un simbolo della città. Poco dopo vengono però a sapere da Concettina, la fidanzata di Dudù, che Maggie non è morta, ed è anzi fuggita di buon’ora a Capodichino, pronta a tornare negli States. Dopo aver chiesto a Concettina di far trovare all’uscita dell’aeroporto una persona travestita da arcivescovo di Napoli con la quale fuggire in Svizzera per depositare in banca il tesoro, affiancato da Sciascillo, Dudù raggiunge l’aeroporto e, appena prima della partenza, riesce a intercettare Maggie strappandole il tesoro che lei si era cucita addosso. Nulla può però contro mamma Assunta, la madre adottiva infuriata per il furto sacrilego, che coinvolge il vero arcivescovo di Napoli. Sarà quest’ultimo a prelevarlo personalmente all’aeroporto e a condurlo con la sua auto in mezzo alla folla in festa per la processione di San Gennaro. Dudù tenta all’ultimo momento di sottrarsi con la borsa contenente il bottino ma, stretto dalla folla e scambiato da tutti come l’eroico salvatore del tesoro, non può far altro che restituirlo alla città.

 

 

Operazione San Gennaro - Film (1966) - MYmovies.it

 

Le riprese si svolsero essenzialmente a Napoli e nei suoi dintorni. Il terrazzo di casa di Dudù è in via Toledo 424 (con panoramica sulla vicina cupola della Basilica dello Spirito Santo e la Certosa di San Martino), mentre la scena del banchetto nuziale è stata girata a villa Campolieto a Ercolano, famosa villa vesuviana progettata dal Vanvitelli.

L’esterno e l’interno della chiesa per la scena della richiesta a san Gennaro sono stati girati nella chiesa dei Girolamini. La statua in legno di San Gennaro alla quale si rivolge Dudù e che viene poi portata in processione nel finale (a Sant’Antonio a Posillipo) fu scolpita per l’occasione ed è tuttora conservata nella Chiesa dei Girolamini.

 

Operazione San Gennaro

 

Le canzoni presentate al Festival di Napoli dell’anno cui si riferisce il film (1966), presentato da un giovane Pippo Baudo, e che è possibile ascoltare come sottofondo in alcune scene sono:

 

Operazione San Gennaro

 

 

  • Ce vo’ tiempo, cantata da Peppino di Capri è la prima canzone del festival ed è con il suo sottofondo che comincia l’operazione nelle vie adiacenti al Duomo di Napoli;
  • Ma pecché, cantata da Iva Zanicchi;
  • A pizza, cantata da Aurelio Fierro in coppia con Giorgio Gaber;

Operazione San Gennaro - Film (1966)

 

A vincere il festival di quell’anno fu “Bella”, cantata da Sergio Bruni e Robertino, come annunciato con euforia dal Barone.

 

 

Operazione San Gennaro - Film (1966) - Foto Locandina | iVID.it - Galleria  Fotografica dei film, dei personaggi, delle serie TV

 

  • Nel 1967, il film avrà un séguito, Operazione San Pietro con regia di Lucio Fulci, e con Lando Buzzanca al posto di Manfredi.

 

 

 

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CRITICA –DA MY MOVIES

https://www.mymovies.it/film/1966/operazionesangennaro/

 

Con la collaborazione dello stesso Manfredi alla sceneggiatura, insieme a Ennio De Concini e Adriano Baracco, Dino Risi rimette in funzione la struttura di I soliti ignoti, a partire dalla presenza, quasi fosse una benedizione, di Totò nel ruolo del vecchio ladro esperto che agisce dietro le quinte. Anche per questo, Operazione San Gennaro, gradevole mistura di commedia ladresca con venature rosa, in termini di novità poco aggiunge al percorso di un regista che sembra dirigere con un’attenzione di troppo al mercato internazionale. La novità del lavoro, infatti, sta nel confronto, o meglio, nello scontro tra la rilassatezza partenopea e la serietà americana, uno stratagemma narrativo foriero, almeno nella prima parte, di gag riuscite. Tutto in mano ad un Manfredi, come sempre ineccepibile, il racconto procede lungo una traiettoria nota, piacevole, ma non particolarmente originale, per via di una diffusa sensazione di già visto.

 

Operazione San Gennaro - Wikipedia

 

Trattandosi di un titolo diretto da Dino Risi, viene da sé che l’inclinazione data al fortunato microgenere sia quella della commedia all’italiana della quale il cineasta è stato uno dei maggiori alfieri. E proprio in questo aspetto risiede il motivo di interesse preminente: la scelta delle facce e dei tipi, i momenti di veracità napoletana e di folclore, nella descrizione di un preciso modo di intendere la vita, superano lo stato del cliché, rivelandosi più efficaci di tanti sociologismi da cinema impegnato.

 

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