ANSA.IT — 19 GENNAIO 2021 — 20.33
Covid: 10.497 positivi, 603 vittime. Il tasso di positività cala a 4,1%.
I ritardi Pfizer, il Governo rivede il piano vaccini
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Sono 10.497 i test (molecolari e antigenici) positivi al coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute.
Le vittime sono 603.
Ieri i positivi erano stati 8.824 e i morti 377.
Sono 254.070 i test per il coronavirus (molecolari e antigenici) effettuati in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 158.674.
Il tasso di positività è al 4,1%, in calo rispetto al 5,6% di ieri (-1,5%).
Sono in calo di 57 unità i pazienti in terapia intensiva in Italia nelle ultime 24 ore, nel saldo giornaliero tra ingressi e uscite, secondo i dati del ministero della Salute. Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva sono 176. In totale i ricoverati in rianimazione sono ora 2.487.
I pazienti in area medica – reparti ordinari – sono in calo di 185 unità rispetto a ieri, portando il totale a 22.699.
“Almeno tre nuove varianti del Covid stanno destando preoccupazione a causa della velocità con cui si diffondono. Se non agiamo ora con determinazione, potremmo non essere in grado di contenere il rischio di una terza ondata” di infezioni “potenzialmente più dura”.
Così la commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, presentando le misure adottate dall’Esecutivo comunitario. Rivedere la distribuzione dei vaccini, rimodulando le consegne in modo che nessuna regione resti senza dosi e possa procedere con i richiami. A meno di 20 giorni dall’inizio della campagna vaccinale, il governo è già costretto a rimettere mano al piano presentato a inizio dicembre in Parlamento dal ministro della Salute Roberto Speranza per rispondere ai ritardi nelle consegne decisi unilateralmente da Pfizer. Una decisione necessaria visto che la casa farmaceutica americana non ha dato alcuna garanzia concreta che dalla settimana prossima si torni alla normalità, limitandosi a promettere in un comunicato stampa che si riprenderà con il “calendario iniziale di distribuzione all’Ue a partire dalla settimana del 25 gennaio”.
Non solo. Al taglio di 165mila dosi annunciato venerdì – che ha ridotto del 29% le consegne al nostro paese per questa settimana, passate da 562.770 dosi a 397.800 – Pfizer ha fatto sapere solo alle 17 di lunedì, quando le fiale di vaccino sarebbero già dovute essere in Italia, che avrebbe ritardato ulteriormente la distribuzione, portando a destinazione la maggior parte delle dosi, poco più di 241mila, solo mercoledì.
Ma secondo l’Agenzia europea dei medicinali (Ema), disguidi e ritardi si devono al fatto che l’azienda sta cercando di aumentare la produzione e, a fronte dei molti ordini ricevuti, non ha avuto la possibilità di fare scorte di materie prime. Un nuovo intoppo che rischia non solo di far slittare la campagna vaccinale di diverse settimane ma anche di creare più di qualche problema nella somministrazione della seconda dosa per i richiami, prevista 21 giorni dopo la prima.
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Purtroppo il fatto che queste grandi ditte farmaceutiche lavorino in un sistema quasi monopolistico, che ha come fine il profitto, favorisce l’incertezza dei contratti e della situazione sanitaria.