Le migliori vignette che Biani ha dedicato all’antifascismo, impreziosite da dieci inediti.
Con la prefazione di #GianfrancoPagliarulo, presidente
@Anpinazionale
e l’introduzione di @civati
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Un viaggio che parte dalla testimonianza di Liliana Segre, dal dovere della memoria, e passa per il fuoco mai spento della Liberazione, che si riverbera nella Resistenza quotidiana di tante e tanti. Una Resistenza ancor più meritevole se messa a confronto con una politica che – quando non cavalca il ritorno dei nostri spiriti peggiori – si volta dall’altra parte, con un’internazionale sovranista che minaccia di dare nuovamente fuoco al mondo intero, con il fascismo che torna nelle periferie e nei palazzi – in maniera ora sottile e subdola, ora apertamente dichiarata -, con chi di tutto questo si cura poco, quasi nulla, perché sono “cose che capitano”.
Un viaggio per chi di fronte a tutto questo non si arrende perché, come ci ricorda Giuseppe Civati, «fermare subito le “cose che capitano” è il primo compito di una persona che vuole essere compitamente antifascista.»
«Ed ecco Biani, che ci racconta queste cose fra il tagliente e il sussurrato, con l’incanto di una penna che disegna e scrive e che nasconde – mi pare – un sogno mai rivelato. Lo stesso sogno di tutti noi.
Perciò bisogna odiare l’indifferenza. E farsi partigiani. È questo il fiore.»
dalla prefazione di Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale Anpi
Mauro Biani – Vignettista, illustratore, scultore. È, inoltre, educatore professionale con ragazzi diversamente abili mentali. Già vignettista de il manifesto, collabora con la Repubblica, L’Espresso, Courrier international, Der Spiegel, Le Monde.
Nel 2007 ha vinto il xxxv Premio di Satira Politica di Forte dei Marmi (Premio Pino Zac per la satira sul web).
Nel 2011 ha vinto il primo premio di Una vignetta per l’Europa, concorso organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea all’interno del Festival di Internazionale.
Nel 2013 ha ricevuto il Premio Nazionale Nonviolenza.
Ha pubblicato Come una specie di sorriso (2009), Chi semina racconta. Sussidiario di resistenza sociale (2012) e Tracce migranti. Vignette clandestine e grafica antirazzista (2016). Per People, La banalità del ma (2019) e Dieci storie per cambiare (2020).
Questo è il fiore del Partigiano
IstitutostoricoMo
VIDEO, 2.40
Breve presentazione della conferenza-spettacolo promossa dall’Istituto storico di Modena e dalla Compagnia Musicale Sassolese, dedicata al rapporto tra musica e Resistenza nell’Italia del dopoguerra.
Penso che la Resistenza sia sempre il nodo cruciale della storia italiana a cui rifarsi, anche per il presente. I tempi cambiano in continuazione ma, come è per la nostra vita, occorrono delle tappe fondamentali da ricordare soprattutto nei momenti più difficili per non perdere la bussola.