Artribune @artribune / Twitter #fotodelgiorno: 14 dicembre 2020 ::: #BrunoMunari durante uno dei suoi Laboratori fotografato da Ada Ardessi + SITOGRAPHICS

 

 

 

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Munari | sitographics

Bruno Munari a 6 anni

 

 

Bruno Munari in una foto di Cesare Andreoni

 

 

LA BIOGRAFIA

Nato a Milano nel 1907,Bruno Munari passò l’infanzia e l’adolescenza a Badia Polesine, un paese della campagna veneta sulle rive del fiume Adige, dove i genitori si trasferirono.Qui, tra le macchine costruite dal l’uomo per interagire con una natura mutevole nelle forme, nei colori e nel movimento, Munari bambino arricchisce la sua esperienza di stimoli e suggestioni che saranno per lui una fonte sempre viva di ispirazione.A diciotto anni torna a Milano e, nel 1925, grazie all’aiuto dello zio ingegnere, comincia a lavorare come grafico.Le sue prime creazioni pubblicate su varie riviste dell’epoca risalgono al 1926 e sono firmate “bum”, perché in quel periodo Munari si faceva chiamare cos

 

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el 1927 cominciò a frequentare Marinetti e il movimento futurista, esponendo con loro in varie mostre.tra il 1927 e il 1933 partecipa alle collettive della galleria Pesaro, oltre che alle Biennali e alle Quadriennali degli anni Trenta.La sua attività artistica spazia dalla pittura al collage, alla grafica, al design, alle opere polimateriche.1928 scrive con Aligi Sassu il Manifesto della pittura “dinamismo e forza muscolare”Nel 1930 crea la sua prima “macchina aerea”, che anticipa le “macchine inutili”, costruzioni del tutto astratte, sospese o appoggiate a terra.Nello stesso anno si associa anche con Ricas (Riccardo Castagneri) e con il marchio R+M i due artisti produrranno grafica pubblicitaria fino al 1938.Nel 1933 Munari allestisce la sua prima personale alla Galleria delle Tre Arti, a Milano. L’anno seguente compare tra i firmatari del “Manifesto tecnico dell’aeroplastica futurista” e nel 1935 realizza una serie di dipinti astratti.Nel 1934firma con Manzoni, Ricas, Furlan e Regina il Manifesto tecnico della aeroplastica futuristra.Nella seconda metà degli anni Trenta entra in rapporto con gli artisti del Milione, galleria in cui esporrà gli “oggetti metafisici” nel 1940.Negli stessi anni si avvicina anche al gruppo di “Valori Primordiali”, firmandone il Manifesto.Durante un viaggio a Parigi, nel 1933, incontrò Louis Aragon e André Breton, che gli diedero l’idea delle “macchine inutili”.Nel 1942 pubblica un libro sulle “macchine inutili” e nel 1947 comincia a costruirle in serie.Dal 1939 al 1945 lavora come grafico per Mondadori ed è art-director della rivista “Tempo”.Nel 1945, con il medesimo editore, comincia la sua serie di libri per bambini che, pensati per il figlio Alberto, vengono poi tradotti in tutto il mondo.

 

Bruno Munari | Accademia Deco

 

Dopo la seconda guerra mondiale Munari realizza la sua prima opera cinetica (Ora X), prodotta come multiplo da Danese nel 1963Nel 1948, insieme a Gillo Dorfles, Gianni Monnet e Atanasio Soldati, fondò il Movimento Arte Concreta e nel 1958 venne sciolto.Nel 1951 Munari realizza i suoi Negativo – Positivo e conduce ricerche sulla luce polarizzata (1953).Dal 1952 comincia a produrre giocattoli in gommapiuma, portaceneri cubici, lampade di maglia e firma il “Manifesto del Macchinismo”.Realizza una prima fontana per la Biennale di Venezia e altre ancora fino a quella di Tokio del 1965.Due Compassi d’oro (1954 e 1955), testimoniano la novità del design dei suoi prodotti alla vigilia della collaborazione (1957) con la ditta Danese per cui creerà famiglie di oggetti famosi in tutto il mondo ( Portacenere cubico, lampade).Nel periodo 1956-1958 realizza in cartone pieghevole le prime Sculture da viaggio e nel 1961 le sculture a elementi componibili Strutture continue. In questo periodo si intensificano i viaggi all’estero e soprattutto in Giappone per evidenti affinità culturali.Nel 1962 organizza per la Olivetti la famosa mostra di arte programmatae nel 1968 é presente alla Triennale di Milano con un progetto di ambiente abitabile minimo ( con Ferges Davanzati e Ranzoni).

 

 

DESIGN 2013/14 n 2 prof POLIDORI - Design and Evolution of Experimental Prototypes Suggested: Bruno Munari e la Lampada Falkland

Negli anni Sessanta divennero sempre più frequenti i viaggi in Giappone, verso la cui cultura Munari sentiva un’affinità crescente, trovandovi precisi riscontri del suo interesse per la natura, la simmetria, il disegno delle abitazioni.

Nel 1970 /’71 progetta per la ditta Robots l’Abitacolo, una struttura abitabile e trasformabile per bambini che vincerà nel 1979 il Compasso d’oro.L’Abitacolo é solo il primo di una serie di oggetti (librerie, divanetti ecc.), ideati e prodotti ancora oggi.A questi si affiancano libri pensati per i bambini e gli insegnanti ( Premio Andersen 1974 per il miglior autore per l’infanzia) e nel 1977Nel 1977, a coronamento del dell’interesse costante verso il mondo dell’infanzia, presso la Pinacoteca di Brera a Milano, creò il primo dei “Laboratori per l’infanzia”il primo laboratorio per bambini in un museo .Dopo vari e importanti riconoscimenti in onore della sua attività vastissima.Per citarne solo al cuni : il premio della Japan Design Foundation (1985), quello dell’Accademia dei Lincei per la grafica (1988), il premio Spiel Gut di Ulm ( 1971, 1973, 1987) e, nel 1989, la laurea ad honorem in architettura dall’Università di Genova.

Munari realizzò la sua ultima opera pochi mesi prima di morire a 91 anni il 30 settembre 1998 a Milano sua città natale.

PER CHI FOSSE INTERESSATO, NEL LINK, DOPO QUESTO SCHEMA, RIPRENDE PUNTO PER PUNTOI E APPROFONDISCE: PER ESEMPIO ADESSO, SUBITO DOPO IL 1998, COMINCIA CON 

BRUNO MUNARI E IL FUTURISMO

 

 

http://www.sitographics.it/imagini_munari-new.html

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