#fotodelgiorno: La gypsotheca del #MuseoCanova di Possagno dopo il bombardamento avvenuto a Natale de 1917
POSSAGNO
La Gipsoteca canoviana
è parte del Museo Canova, situato a Possagno, Treviso, dedicato alle opere dello scultore Antonio Canova (1757-1822). Del museo fa parte anche la casa dell’artista.
La Gipsoteca è ospitata in un grande edificio a forma basilicale che raccoglie modelli in gesso (gipsoteca infatti significa letteralmente “raccolta dei gessi”), bozzetti in terracotta, marmi del celebre artista. Accanto alla gipsoteca, la casa natale dell’artista raccoglie la pinacoteca (oli su tela e tempere), alcuni disegni, le incisioni delle opere e numerosi cimeli.
La raccolta delle centinaia di gessi conservati nella Gipsoteca di Possagno è la testimonianza di un lavoro continuo e gravoso che Canova profondeva nelle sue opere: le statue canoviane infatti non nascevano quasi mai dalla lavorazione diretta e intuitiva del marmo, ma dopo un metodico e precisissimo studio, dal disegno all’argilla, dal gesso al marmo. Il modello in gesso, in particolare, veniva realizzato con una colata in un calco ricavato dalla precedente opera in argilla; nel gesso venivano applicate le “repère”, i chiodini di bronzo tuttora visibili nelle statue di Possagno, che consentivano – con un apposito pantografo – di trasferire le misure e le proporzioni dal gesso al marmo.
Nel giardino davanti alla casa, tuttora coltivato secondo le modalità e con le essenze arboree del tardo Settecento, vive ancora una grande “pignera”, un Pino italico, piantato dallo stesso Canova nel 1799.
INGRESSO DEL MUSEO CANOVIANO
Gli interventi di Carlo Scarpa nel cortile interno della gipsoteca.
L’ALA SCARPA DELLA GIPSOTECA
Ecuba e le donne troiane offrono il peplo a Pallade
La morte di Priamo
Antonio Canova nacque a Possagno il primo novembre 1757. A soli quattro anni rimase orfano del padre, Pietro. La madre, Angela Zardo, si risposò poco dopo con Francesco Sartori e si trasferì nel vicino paese di Crespano, ma Antonio rimase a Possagno, con il nonno Pasino Canova, tagliapietre e scultore locale di discreta fama.
Questi eventi segnarono la sensibilità di Antonio Canova per tutta la vita. Fin da giovanissimo, egli dimostrò una naturale inclinazione alla scultura, tant’è che eseguiva piccole opere con l’argilla di Possagno. Si racconta che, all’età di sei o sette anni, durante una cena di nobili veneziani, in una villa di Asolo, abbia eseguito un leone di burro con tale bravura che tutti gli invitati ne rimasero meravigliati: il padrone di casa, il Senatore Giovanni Falier, intuì la capacità artistica di Canova e lo volle avviare allo studio e alla formazione professionale.
LA BIOGRAFIA CONTINUA QUI:
https://www.museocanova.it/antonio-canova/
Antonio Canova, Autoritratto, 1792, olio su tela, 68×55 cm. Firenze, Galleria degli Uffizi
Bozzetto iniziale a lapis realizzato dal Canova per un nudo femminile
POSSAGNO DUECENTO ANNI FA
Possagno, 200 anni fa nasceva il Tempio. L’11 luglio 1819 ci fu la posa della prima pietra del Tempio Canoviano di Possagno, tra grandi feste in paese e la partecipazione di Antonio Canova. Il Tempio era stato infatti progettato da Canova in più riprese tra il 1804 ed il 1818, aiutato per i disegni da Pietro Bosio e Luigi Rossini, con i consigli epistolari di Giannantonio Selva e Antonio Diedo.La spesa del Tempio fu sostenuta quasi per intero dallo scultore e ai lavori partecipò praticamente tutta la comunità di Possagno (che fornì anche alcuni materiali e lavoro volontario) e lavoranti del circondario.Canova morì il 13 ottobre 1822, quindi a lavori appena iniziati, ma nel suo testamento affidò al fratellastro mons. Giovanni Battista Sartori il compito di portare a termine l’impresa, che riteneva di fondamentale importanza. Il 7 maggio 1832 il Tempio, chiesa parrocchiale di Possagno, fu solennemente consacrato alla SS. Trinità da mons. Sartori.
L’INTERNO
Che fatica fare lo scultore! Bellissimo il tempio che ricorda il Panteon.