ANSA.IT — 6 DICEMBRE 2020 — 17.32 ::: Covid: 18.887 nuovi contagi e 564 morti. Arcuri: ‘Sarà più urgente vaccinare chi non ha avuto il Covid perché non ne è immune’ ++ IL FATTO QUOTIDIANO DEL 6 DICEMBRE 2020/ AGOSTINO MIOZZO

 

ANSA.IT — 6 DICEMBRE 2020 –17.32

https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2020/12/06/casi-covid-dati-contagi_442a9cab-2717-4988-a6b9-d4ea0f3253de.html

Covid: 18.887 nuovi contagi e 564 morti.

Arcuri: ‘Sarà più urgente vaccinare chi non ha avuto il Covid perché non ne è immune’

 

 

Roma © ANSA

ROMA

 

 

Sono 18.887 i nuovi casi di coronavirus, e 564 i morti, registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Lo si apprende dal nuovo bollettino del ministero della Salute. I guariti o dimessi sono 17.186. Sono complessivamente 60.078 le persone morte in Italia a causa del virus dall’inizio dell’emergenza.

 

Sarà un Natale di responsabilità, sacrificio e di speranza perché un po’ di luce alla fine del tunnel si comincia a vedere“, ha detto il commissario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ospite a “Mezz’ora in Più” su Rai3.

Sarà più urgente vaccinare chi non ha avuto il Covid perché non ne è immune – ha spiegato –. Per chi lo ha avuto, il periodo di immunità si concluderà e quindi sarà ragionevole che siano vaccinati anche loro. Ma non saranno i primi e neppure i secondi”.

“C’è una sola ragione per la quale questo piano possa andare male: che gli enti preposti non autorizzino una quantità di imprese sufficiente a mettere tutta la popolazione del mondo che lo vorrà nelle condizioni di essere vaccinata. Se ci saranno i vaccini faremo in modo che tutti gli italiani potranno vaccinarsi, nei tempi e nei modi che saranno consentiti”, ha aggiunto il Commissario.

“I migranti hanno diritti uguali a quelli dei cittadini italiani. Sarebbe molto importante che tutte le persone che attraversano le nostre strade, e che non lo facciano clandestinamente, possano essere sottoposte alla vaccinazione”. 

 

 

Vorrei scendere in piazza e protestare con gli studenti", dice Miozzo

AGOSTINO MIOZZO ( 1953 ), COORDINATORE DEL CTS

 

Come Cts “ci contestano di avere troppa forze e di essere troppo influenti – ha detto il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, a Mezz’ora in Più -.

Sono in tanti, anche la politica. Il conflitto tra politici e scienziati è comprensibile: la politica fa la politica e gli scienziati dettano le regole della scienza. Alla politica fa comodo che un metro sia 70 centimetri. Le indicazioni sui trasporti hanno dato grossi problemi alle grandi compagnie, ad esempio, perché abbiamo fornito regole sul distanziamento”. Ci apprestiamo ad entrare in una fase in cui “avremo il raddoppio della criticità – ha spiegato Miozzo -, nei Pronto Soccorso arriveranno coloro che avranno l’influenza stagionale e coloro che avranno il Covid vero e proprio. Avremmo potuto imporre un lockdown assoluto, ma non possiamo permettercelo. Immaginiamo misure restrittive ma compatibili con la vita del Paese”.

E poi ancora: “l’obbligo vaccinale prevede una norma di legge primaria. E’ un percorso che va fatto attraverso il Parlamento. Se dovesse esserci l’obbligo potrebbe esserci per categorie ad alto rischio come i sanitari. Per gli altri, come un semplice pensionato, vale più il convincimento che l’obbligo. Personalmente per le vaccinazioni sono per un’idea un po’ più rigida”.

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 6 DICEMBRE 2020

 

Covid, Agostino Miozzo (Cts): “Alla politica fa comodo che un metro sia 70 centimetri”

NEL LINK SOTTO :

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/12/06/covid-agostino-miozzo-cts-alla-politica-fa-comodo-che-un-metro-sia-70-centimetri/6028467/

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2 risposte a ANSA.IT — 6 DICEMBRE 2020 — 17.32 ::: Covid: 18.887 nuovi contagi e 564 morti. Arcuri: ‘Sarà più urgente vaccinare chi non ha avuto il Covid perché non ne è immune’ ++ IL FATTO QUOTIDIANO DEL 6 DICEMBRE 2020/ AGOSTINO MIOZZO

  1. Donatella scrive:

    Penso che l’arma migliore contro il Covid in questo momento sia il buon senso e la pazienza.

  2. Donatella scrive:

    Per allontanarci momentaneamente da questo clima di paura per la pandemia, vogliamo segnalarvi una storia di cui siamo venuti per caso a conoscenza grazie a Radio Popolare, nostra valorosa e inseparabile compagna in questi tempi un po’ grigi: si tratta dell’avventura di quindici navi di nazionalità diverse rimaste intrappolate nel Canale di Suez durante la prima guerra tra Israele ed Egitto, nel giugno del 1967.Le navi ( polacche, britanniche, bulgare, francesi, svedesi, giapponesi, cecoslovacche, tedesche, statunitensi), trattenute per circa 8 anni nel Grande Lago Amaro del Canale di Suez ostruito da mine e da scafi affondati, seppero dare vita ad una singolare comunità di uomini. Le navi non potevano essere abbandonate, altrimenti il loro carico sarebbe diventato preda di chi avesse voluto approfittarne. I circa 3000 uomini degli equipaggi seppero collaborare e mettere in piedi una comunità da fare invidia a chi era a terra: giochi collettivi, proiezione di film sulla nave bulgara, perfino olimpiadi ( vinte dalla Polonia), fatte in concomitanza con quelle di Città del Messico, gare di vela e di tiro con l’arco. Sulle navi venivano anche accolti soldati in fuga dalla due parti contendenti. Insomma, una vera e propria repubblica della sopravvivenza intelligente e allegra, a dimostrazione che forse la guerra non serve alla felicità del genere umano. Naturalmente non mancava qualche elemento facilitatore, come un intero carico di birra appartenente ad una delle navi, che fu interamente scolato in quegli anni e puntualmente rinnovato dagli armatori. Questa felice isola di creatività e di fratellanza ebbe fine quando Egitto e Israele decisero di rendere di nuovo agibile il Canale di Suez. Solo due navi tedesche furono ancora in grado di arrivare autonomamente in Germania, dove vennero accolte da una tripudio generale ( l’allegria è contagiosa). Nemmeno gli armatori ci persero, perché alcuni carichi non degradabili di vari minerali, nel giro di tanti anni, avevano aumentato di tanto il loro valore, per cui ci guadagnarono ancora. Un posto speciale, in questa avventura straordinaria, lo merita la posta: i “naufraghi” crearono un loro servizio postale, con francobolli e timbri originali, che oggi sono diventati una rarità.
    Proprio sull’aspetto dell’invenzione postale del Grande Lago Amaro ( il luogo del Canale di Suez dove erano arenate le navi) parla dettagliatamente ” L’arte del francobollo” n° 21 del gennaio 2o13:
    ” La posta passatempo del Lago Amaro G.B.L.A. quando i francobolli sono ancora un’altra cosa” di Rosalba Pigini.

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