Café Express è un film del 1980 diretto da Nanni Loy e interpretato da Nino Manfredi.
Soggetto Nanni Loy, Elvio Porta
Sceneggiatura Nanni Loy, Elvio Porta, Nino Manfredi
Produttore Franco Cristaldi, Nicola Carraro
Montaggio Franco Fraticelli
Musiche Giovanna Marini
Scenografia Umberto Turco, Carlo Gervasi
Interpreti e personaggi
- Nino Manfredi: Michele Abbagnano
- Adolfo Celi: ispettore capo Ramacci Pisanelli
- Vittorio Caprioli: Carmelo Improta
- Silvio Spaccesi: Giuseppe Sanguigno, il capotreno
- Vittorio Mezzogiorno: Diodato Amitrano, detto “o’ pazzo”
- Antonio Allocca: Califano
- Gigi Reder: Antonio Cammarota, il portantino
- Nino Terzo: Zappacosta, il capostazione
- Roberto Della Casa: passeggero del treno
- Gerardo Scala: Nicola Scognamiglio, il controllore influenzato
- Luigi Basagaluppi: Vigorito, controllore ubriacone
- Leo Gullotta: Imbastaro, passeggero strabico
- Concetta Barra: vecchia passeggera
- Ester Carloni: vecchia passeggera
- Italo Celoro: operaio con mignolo fasciato
- Nino Vingelli: Gennarino “‘O ‘mbruglione”
- Clara Colosimo: imprenditrice Valmarana
- Maurizio Micheli: ragioniere dell’imprenditrice
- Vittorio Marsiglia: Picone
- Marzio Honorato: Ferdinando
- Marisa Laurito: Liberata
- Giovanni Piscopo: “Cazzillo” Abbagnano, figlio di Michele
- Tano Cimarosa: maresciallo Panepino
- Lina Sastri: suor Camilla
- Elisa Mainardi: contrabbandiera di radioline
TRAMA
Michele Abbagnano è un invalido napoletano di mezza età che per sopravvivere e mantenere il figlio quattordicenne in un collegio, si improvvisa venditore abusivo di caffè, viaggiando clandestinamente sulla tratta ferroviaria notturna da Vallo della Lucania a Napoli.
Il film narra delle vicissitudini e degli espedienti del protagonista per sbarcare il lunario, braccato dal personale ferroviario per la sua attività abusiva (oltre al fatto che viaggia sempre senza biglietto), e da un trio di ladruncoli che lo vorrebbero come complice coatto per consumare i loro borseggi.
Il soggetto nasce sull’onda del successo della miniserie televisiva Viaggio in seconda classe (1978), ideata anch’essa da Nanni Loy, una candid camera tra gli scompartimenti dei treni italiani, dove i passeggeri, anziché essere vittime di scherzi e situazioni paradossali, raccontano le proprie storie ed impressioni sulla realtà contemporanea.
Tra questi, il regista intervistò lungamente un uomo con berretto a coppola ed una mano paralizzata, che parlava prevalentemente il napoletano e si arrangiava a vendere il caffè fatto in casa sui treni, e che più tardi lo ispirò per il personaggio del film.
Riconoscimenti
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1980
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Nastro d’argento al migliore attore protagonista
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Nastro d’argento al migliore soggetto
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