LUCA VALTORTA :: Zerocalcare. Questa non è una favola di Natale. E non finisce bene di Luca Valtorta –REPUBBLICA DEL 6 DICEMBRE 2020 + video autore, 2.06

 

 

nel 2018 — ActuaLitté – Zerocalcare

 

Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech (Cortona, 12 dicembre 1983), è un fumettista italiano.

Il nome d’arte “Zerocalcare” nacque quando, dovendo scegliersi un nickname per partecipare ad una discussione su Internet, s’ispirò al ritornello dello spot televisivo di un prodotto anti-calcare che stava andando in onda in quel momento. Aderisce allo stile di vita straight edge (particolare filosofia di vita generatasi nell’ambiente hardcore punk), che prevede l’astinenza dal consumo di tabacco, alcool e droghe. Alla fine del 2019 ha raggiunto il traguardo del milione di copie vendute dei suoi libri.

Nato a Cortona[6][7] – il padre allora lavorava ad Arezzo –, cresce prima in Francia, paese d’origine della madre, e poi a Roma (zona Rebibbia-Ponte Mammolo), dove frequenta il Lycée Chateaubriand. Inizia la sua attività di fumettista alla fine delle scuole superiori, realizzando un racconto a fumetti delle giornate del G8 di Genova del luglio del 2001.

 

per chi volesse continua qui:

https://it.wikipedia.org/wiki/Zerocalcare

 

 

REPUBBLICA DEL 6 DICEMBRE 2020

https://www.repubblica.it/robinson/2020/12/06/news/zerocalcare_chiamatele_favole_se_volete-277019729/

 

 

 

 

Zerocalcare. Questa non è una favola di Natale. E non finisce bene

di Luca Valtorta

I suoi due ultimi graphic novel, ‘Scheletri’ e ‘A Babbo morto’, pubblicati a meno di un mese di distanza l’uno dall’altro e arrivati ai primi posti in classifica, segnano l’importanza sempre maggiore del fumetto nel narrare anche temi molto forti dell’immaginario contemporaneo

 

06 DICEMBRE 2020

No, Zerocalcare non ha fatto una storia tanto carina per il Natale. E soprattutto non ha fatto una strenna natalizia per i bambini. Ha scritto invece qualcosa di diverso e inaspettato, almeno per i parametri del nostro paese: una favola nera, anzi nerissima. Tipologia considerata suicida e che oltrettutto va anche contro tutte le regole delle strategie di marketing: pubblicare a meno di un mese del suo graphic novel Scheletri, arrivato al primo posto della classifica generale e ancora adesso stabile nella Top Ten italiana, un’altra storia ibrida metà racconto, metà fumetto con un titolo solo apparentemente divertente: A Babbo morto. E siccome Zerocalcare se ne frega totalmente di regole, consigli e strategie, fa quello che vuole. Che poi coincide con quello che gli suggerisce la sua passione e la sua etica.

Zerocalcare: Pulp Fiction in periferia

Luca Valtorta  09 Ottobre 2020

https://rep.repubblica.it/pwa/robinson/2020/10/09/news/zerocalcare_pulp_fiction_in_periferia-270047661/

 

Forse vince proprio per questo, per il suo non essere omologato a niente oltre che, naturalmente, per essersi inventato un genere che è solo suo in cui convivono la passione per i cartoni animati giapponesi degli anni Ottanta, quella per Star Wars, i videogiochi vintage, il punk, gli 883 e una militanza politica non solo dichiarata ma utilizzata per portare avanti cause importanti come quella curda in Kobane Calling o per Eddi Marcucci che ha combattuto contro l’Isis e che per questo è stata messa in sorveglianza speciale.

 

 

Zerocalcare. Ritorno a Kobane

Luca Valtorta 08 Maggio 2020

 

O, ancora, battaglie come quella contro La città del decoro (scaricabile qui gratuitamente  :: http://download.repubblica.it/pdf/domenica/2015/10052015.pdf)una storia pubblicata nel 2015 su Repubblica contro l’intolleranza crescente nei confronti di tutte le marginalità. Una storia importante perché in qualche modo precorreva l’evoluzione di Zerocalcare che con Scheletri realizza forse il suo graphic più complesso, che mette insieme la sua storia personale e quella corale, la periferia e temi che vanno dallo spaccio alla violenza, con uno sguardo capace di leggerli in maniera a volte cruda a volte poetica.

 

 

La Roma di Zerocalcare

 

 

di EMILIA GIORGI  09 Ottobre 2020

E, soprattutto, senza mai aggiungere un filo di retorica ‘buonista’, ma al tempo stesso inesorabile contro la violenza verbale (e fisica) dei ‘cattivisti’. Ma il fatto è che anche A Babbo morto, un racconto breve con le sue 80 pagine rispetto a Scheletri, non è affatto uno ‘Zerocalcare minore’. Anzi. Si tratta probabilmente dell’opera più dura mai realizzata da Michele Rech (il suo vero nome) che usa immagini ‘pucciose’, come direbbe lui, per raccontare gli anni di piombo tra bombe che uccidono innocenti, folletti impiccati e la distruzione di una generazione. Buon Natale

 

 

VIDEO, 2.06  PARLA ZEROCALCARE

Scheletri’, Zerocalcare: “La violenza riguarda tutti, non solo le periferie”

blob:https://video.repubblica.it/0da85f51-c939-4569-961d-84d2fb6aa53b

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1 risposta a LUCA VALTORTA :: Zerocalcare. Questa non è una favola di Natale. E non finisce bene di Luca Valtorta –REPUBBLICA DEL 6 DICEMBRE 2020 + video autore, 2.06

  1. Donatella scrive:

    E’ il genere “cattivo” che mi piace: usare la spietatezza per far risaltare l’estrema necessità di un mondo migliore ( la lucidità dello sguardo e la speranza non sono in contraddizione).
    :

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