FILM COMPLETO IN ITALIANO :: ” SCIARADA ” DI STANLEY DONEN DEL 1963 — durata : 1.48.44

Sciarada (1963) - Film - Movieplayer.it

Sciarada (Charade) è un film del 1963 diretto da Stanley Donen in Technicolor. È ispirato al racconto The unsuspecting wife scritto nel 1961 da Peter Stone.

Fotografia Charles Lang

Montaggio  James Clark

Musiche  Henry Mancini

Costumi Givenchy

 

 

Interpreti e personaggi

  • Cary Grant: Brian Cruikshank
  • Audrey Hepburn: Regina”Reggie”Lampert
  • Walter Matthau: Hamilton Bartholomew/Carson Dyle
  • James Coburn: Tex Penthollow
  • George Kennedy: Hermann Scobie
  • Dominique Minot: Sylvie Gaudel
  • Ned Glass: Leopold W.Gideon
  • Jacques Marin: Ispettore Edouard Grandpierre
  • Paul Bonifas: Monsieur Felix
  • Thomas Chelimsky: Jean-Louis Gaudet

 

https://www.youtube.com/watch?v=hac_GfhKZzc

 

SCIARADA con Audrey Hepburn & Grant Cary Large 1954 Vintage Locandina Del Film: Amazon.it: Casa e cucina

 

Trama

In vacanza sulle Alpi, l’americana Regina “Reggie” Lampert confida all’amica Sylvie di aver intenzione di divorziare dal proprio marito Charles, un francese dal passato oscuro e dal presente alquanto misterioso. Ritornata a Parigi, Reggie trova il lussuoso appartamento coniugale completamente vuoto; ad attenderla e a condurla in commissariato c’è l’ispettore Grandpierre, che le rivela che Charles è appena stato assassinato e gettato dal treno su cui viaggiava, sulla tratta Parigi-Bordeaux. Charles, che in realtà era un incallito avventuriero, in possesso di ben quattro passaporti falsi, stava fuggendo con l’equivalente di $ 250.000 ricavati dalla vendita di quanto contenuto nell’appartamento e la polizia sospetta che anche la donna sia coinvolta.

 

Walter Matthau in una scena

Di nuovo nell’appartamento, Reggie si trova davanti Peter Joshua, un uomo conosciuto in vacanza che si offre di aiutarla. Il giorno dopo Reggie viene convocata all’ambasciata americana dal funzionario della CIA Hamilton Bartholomew, che la informa dei retroscena relativi al denaro sparito: durante l’ultima guerra Charles e tre complici, Tex, Scobie e Gideon, tutti appartenenti all’Office of Strategic Services, il servizio segreto americano durante la seconda guerra mondiale, avevano sottratto 250.000 dollari destinati alla Resistenza francese, nascondendo la somma in attesa di recuperarla alla fine del conflitto; Charles aveva però ingannato i compagni tornando a prendere il denaro in anticipo a loro insaputa.

Bartholomew invita Reggie a collaborare con la CIA, ma la mette in guardia sulla pericolosità dei tre ex complici del marito, i quali sono infatti a caccia del bottino e l’avvicinano minacciosamente durante il funerale di Charles, facendole capire di essere convinti che lei abbia il denaro. Reggie confida tutto a Peter, ignorando che lui sia in contatto con i tre.

Dopo una zuffa fra Joshua e Scobie nella camera di Reggie, Scobie le telefona avvertendola di non fidarsi di Peter e rivelandole che l’uomo in realtà si chiama Dyle. Su consiglio di Bartholomew, Reggie pedina Peter fino alla sede parigina dell’American Express e gli telefona da una cabina chiedendogli spiegazioni. Peter, che ammette di chiamarsi Alexander Dyle e di essere fratello di Carson Dyle, già compagno di Charles, Tex, Scobie e Gideon, dichiara a Reggie di essere alla ricerca delle prove dell’assassinio del fratello a opera dei complici, avvenuto all’epoca del furto del denaro. Tex, Scobie e Gideon, i quali alloggiano presso l’Hotel Saint Jacques (lo stesso di Reggie e Dyle) propongono una reciproca perquisizione delle stanze alla ricerca dei soldi, ma durante le ricerche Scobie viene trovato annegato nella vasca da bagno di Dyle.

Bartholomew informa Reggie che Carson Dyle non aveva fratelli perciò, durante una gita serale sulla Senna in bateau-mouche, la donna interroga nuovamente Dyle, che modifica la sua versione e le rivela di essere Adam Canfield, un ladro di professione. Nella notte, anche Gideon viene ucciso nell’ascensore dell’albergo.

 

James Coburn in una scena

Reggie riprende a lavorare all’Unesco come interprete, e là viene raggiunta da Adam, il quale si è accorto che dalla borsa di Charles manca un oggetto personale: un’agenda su cui aveva annotato il suo ultimo appuntamento. La donna ricorda che si trattava di un incontro fissato per le 17,30 del giovedì precedente, ai Jardins des Champs-Élyseés. I due, giunti sul posto, scorgono Tex. Mentre Adam lo sorveglia, Reggie incontra l’amica Sylvie, che ha accompagnato il figlioletto Jean-Louis al mercatino dei francobolli che si tiene ogni giovedì pomeriggio. Tex, Adam e Reggie hanno contemporaneamente un’intuizione: il denaro è stato speso per l’acquisto di tre francobolli rari, poi apposti sulla busta di una lettera nella borsa di Charles. I due uomini corrono all’hotel mentre Reggie, che aveva regalato quei francobolli a Jean-Louis, si fa indicare dal bimbo il commerciante a cui il piccolo li ha appena venduti, ma la bancarella nel frattempo è stata chiusa in tutta fretta.

La donna riesce comunque a rintracciare lo studio di filatelia di monsieur Felix, che la accoglie con la consapevolezza che lo scambio è stato di certo un errore e le restituisce i preziosi francobolli.

Reggie torna in hotel, dove scopre il cadavere di Tex, assassinato non senza essere riuscito a scrivere sulla moquette il nome “Dyle” prima di morire. Sconvolta dalla convinzione che l’assassino sia Adam, Reggie telefona a Bartholomew, comunicandogli gli ultimi avvenimenti; l’uomo le dà appuntamento al Palais-Royal. Reggie esce inseguita da Adam, sopraggiunto nel frattempo.

L’inseguimento, prima sul “metrò” e poi a piedi, si conclude tra le colonne del Palais-Royal, dove avviene l’ennesimo colpo di scena: Bartholomew è Carson Dyle, il quarto complice che Charles, Tex, Scobie e Gideon credevano di aver ucciso anni prima e che è invece sopravvissuto ed è tornato per vendicarsi dei vecchi compagni e recuperare il denaro.

La donna riesce a fuggire e si rifugia nel vicino teatro della Comédie-Française, dove Adam la salva uccidendo Dyle. Il mattino dopo, recandosi all’ambasciata americana per restituire i francobolli, Reggie scopre che Adam, di cui si è ormai innamorata, è in realtà Brian Cruikshank, un funzionario del dipartimento del tesoro degli Stati Uniti d’America, incaricato di recuperare il denaro. L’amore fra i due può ora trionfare, coronato dalla proposta di matrimonio da parte di Brian.

 

 

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Riconoscimenti

  • 1964 – Premio Oscar
    • Candidatura per la Miglior canzone (Charade) a Henry Mancini
  • 1964 – Golden Globe
    • Candidatura per la Migliore attrice in un film commedia o musicale a Audrey Hepburn
    • Candidatura per il Miglior attore in un film commedia o musicale a Cary Grant
  • 1964 – British Academy Film Awards
    • Migliore attrice britannica a Audrey Hepburn
    • Candidatura al Miglior attore straniero a Cary Grant

 

 

La locandina di Sciarada: 122845 - Movieplayer.it

 

CRITICA :

 

A un’americana che vive a Parigi, assassinano il marito. È tampinata da 3 loschi tipi e da un agente della CIA che vogliono sapere dove il marito abbia nascosto una ingente somma e un affascinante compatriota le viene in aiuto. In altalena tra la commedia romantica nera e la farsa macabra, uno scintillante thriller alla maniera di Hitchcock, ma senza risvolti metafisici, garbato, sorridente, piacevole, elegantissimo. Scritto da Peter Stone: la prima e la migliore delle sue sceneggiature. Musiche garbate di Henry Mancini.

 

 

2. Maria Triberti, di Sentieri del cinema, 14 febbraio 1999:

https://www.sentieridelcinema.it/sciarada-2/

 

 

A partire dagli anni Sessanta, il “re dei musical” Stanley Donen (Cantando sotto la pioggia, 1952; Sette spose per sette fratelli, 1954; Cenerentola a Parigi, 1957) si distacca dal genere che lo ha reso famoso per esplorarne altri di vario tipo: fa centro con Sciarada, dinamico giallo dai risvolti sentimentali. Protagonista una giovane vedova parigina che, dopo l’omicidio del marito, scopre che questi in passato aveva rubato 250mila dollari, ora spariti nel nulla, ed è braccata da tre individui poco raccomandabili che ne reclamano la proprietà: la donna cerca i soldi ovunque, protetta da un gentiluomo conosciuto da poco.,A ben guardare, potrebbe essere riduttivo costringere entro una categoria precisa un film che si caratterizza per i continui e repentini passaggi da un registro all’altro, dal comico al thriller, passando per la commedia rosa, con estrema leggerezza. Con la stessa facilità, la trama segue un percorso articolato e imprevedibile, ricco di colpi di scena, secondo uno schema in cui molti hanno riconosciuto un riferimento ad Hitchcock. Interprete ideale di un “rompicapo” (per l’appunto, una sciarada) del genere non poteva che essere Cary Grant, punta di diamante di un grande cast: non nuovo a parti che richiedano ripetute metamorfosi (Intrigo Internazionale, 1959), impersona il gentiluomo la cui vera identità è messa in dubbio fino alla fine. Al suo fianco Audrey Hepburn che, a 33 anni, dopo Colazione da Tiffany (1961), si confronta nuovamente con una parte più complessa rispetto ad altre affrontate in passato. In una delle sequenze più teatrali del film, quella del funerale, James Coburn, George Kennedy e il caratterista Ned Glass fanno un’entrata in scena memorabile, degna del loro ruolo di “cattivi” un po’ fumettistici. Troviamo infine un insolito Walter Matthau, che comunque, naturalmente, convince e si fa ricordare.,Quello ad Hitchcock è solo il più evidente tra i numerosi omaggi, come ad esempio la citazione di Un americano a Parigi (1951), presente in un dialogo tra la Hepburn e Grant come strizzata d’occhio del regista all’amico e collega Gene Kelly. Si riconosce la sensibilità del coreografo Donen nella sua capacità di orchestrare il gioco di ruolo tra gli attori/personaggi che come ballerini interpretano alternativamente la fuga e l’inseguimento, l’avvicinamento e il distacco, coadiuvati da uno spazio vivo sfruttato abilmente e per questo sempre protagonista, che solo nelle sequenze finali (ambientate al Palais Royal) si rivela per quello che in fondo è: un palcoscenico teatrale.

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1 risposta a FILM COMPLETO IN ITALIANO :: ” SCIARADA ” DI STANLEY DONEN DEL 1963 — durata : 1.48.44

  1. Donatella scrive:

    Me lo ricordo come un film magnifico, con interpreti bravissimi, che mescola in modo magistrale il “giallo” all’ironia e ai sentimenti.

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