Mauro Biani @ maurobiani #GigiProietti (2) Please. Oggi su @repubblica, 3 novembre 2020 (segnalo anche la bellissima amaca di Serra, il mio vicino) + Serra, l’amaca, rep. di oggi

 

 

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teniamoli vicini come sul giornale…

 

repubblica del 3 novembre 2020

https://rep.repubblica.it/pwa/rubrica/2020/11/03/news/l_amaca_la_funzione_on_e_migliorabile-272932801/

 

 

 

Rubrica

L’amaca

La funzione “on” è migliorabile

03 NOVEMBRE 2020

DI MICHELE SERRA

 

Ogni volta che la barbarie umana diventa insopportabile (poche cose sono più insopportabili delle mattanze per ragioni “religiose”, ultima puntata a Vienna) mi torna in mente una tremenda scena dell’Andrej Rublëv di Tarkovskij. Una delle tante scorrerie dei Tartari nella Russia medievale, con roghi di villaggi, massacri, crocefissi fusi versati in gola ai preti. (Se volete un riferimento più recente al furore genocida: Fiume Sand Creek di De André).L’uomo abominevole non è un ossimoro, è un pezzo della nostra natura e una costante della nostra storia. Se ci sembra di essere spettatori di un “salto di qualità” è solo perché oggi i media amplificano la scena del delitto fino a rendercene spettatori anche se quel delitto è lontano o lontanissimo. In poche parole: non siamo peggiorati, siamo solo costretti a essere molto più immersi nel mare di soperchierie e di sangue sopra il quale navighiamo, a volte perfino sereni e con un buon vento, da qualche decina di migliaia di anni. Le immagini ripetute (e immeritate) del boia che spara agli inermi nelle strade di Vienna fanno pensare che questa presunta “coscienza” sia oramai compulsiva, una specie di voyeurismo dell’orrore. La tentazione è la funzione OFF: spengo tutto, esco all’aria aperta, conto le foglie rimaste sugli alberi di questo duro novembre. Non voglio saperne più niente. Poi prevale l’essere sociale, la pur dolorosa necessità di partecipazione, di compassione e di lotta. Diciamo che se esistesse una funzione ON un poco più sorvegliata, anche un poco più censurata quando si tratta di mostrare la morte degli innocenti e la lurida boria dell’assassino, io la preferirei.

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