Sua Eccellenza si fermò a mangiare è un film del 1961 diretto da Mario Mattoli. Il film è stato riedito nel 1967 col titolo Il dottor Tanzarella, medico personale del… fondatore dell’Impero. È l’ultimo film di Totò diretto da Mario Mattoli.
Regia Mario Mattoli
Soggetto Roberto Gianviti, Vittorio Metz
Sceneggiatura Roberto Gianviti, Vittorio Metz
Fotografia Alvaro Mancori
Montaggio Gisa Radicchi Levi
Musiche Gianni Ferrio
Scenografia Alberto Boccianti
Interpreti e personaggi
- Totò: dott. Biagio Tanzarella
- Ugo Tognazzi: Ernesto
- Virna Lisi: Silvia
- Raimondo Vianello: Sua Eccellenza il ministro
- Lauretta Masiero: Lauretta
- Lia Zoppelli: contessa Clara Bernabei
- Francesco Mulè: il commissario
- Nando Bruno: l’oste
- Anna Campori: la moglie dell’oste
- Iole Mauro: la figlia dell’oste
- Pietro De Vico: il cameriere dei Bernabei
- Tina Perna: la cameriera dei Bernabei
- Ely Drago: Gina
- Vittorio Congia: il segretario Bini
- Mario Siletti: il conte Tommaso Bernabei
- Ignazio Leone: Gennarino, il complice ladro
- Nando Angelini: il giovane brigadiere
- Ughetto Bertucci: un fascista
- Salvo Libassi: un fascista
- Edy Biagetti: il podestà
- Flora Carosello: la portavoce delle ‘Giovani Italiane’
Trama
Durante un pranzo nella villa umbra della contessa Bernabei, organizzato per l’inaugurazione di un piccolo monumento in memoria di un campione sportivo locale, si trovano riuniti per l’occasione, oltre ai coniugi ospitanti, la figlia Silvia, il marito di lei Ernesto, l’amante di Ernesto, Lauretta, spacciata per moglie di un truffatore che si presenta come il dottor Tanzarella, medico del Duce, ma si trova lì in realtà per ricattare Ernesto, del cui tradimento coniugale con Lauretta è stato testimone.
Il ministro è preoccupato dalla presenza di Lauretta: infatti teme che si possa sapere in giro di una sua improvvisa défaillance sessuale durante un incontro con la donna. Il falso dottor Tanzarella, deciso ad andarsene dopo aver notato la presenza del commissario, si ferma a pranzo quando scopre che verrà usato, in onore del ministro, un servizio di posate d’oro cesellate da Benvenuto Cellini. Il furto delle posate riesce, grazie ad uno stratagemma: il truffatore finge, alla presenza di tutti, di telefonare a Mussolini e nell’occasione di ricevere da lui l’incarico di prelevare le preziosissime posate per destinarle a una mostra.
Sin da prima della sua uscita nelle sale cinematografiche il film venne seguito attentamente dalla censura, sia per il periodo storico trattato (la vicenda è ambientata nel ventennio fascista) sia per i temi “caldi” trattati: l’infedeltà coniugale, la défaillance amorosa, il furto, i segreti e gli scandali di un ministro (anche se del ventennio, sempre di un alto funzionario di stato si parlava), l’arrivismo dell’italiano medio, la mediocrità d’animo dell’alta borghesia. Il film doveva originariamente chiamarsi E il ministro si fermò a mangiare ma il titolo venne bocciato per i riferimenti alla politica odierna.
SEGUE NEL LINK :
https://it.wikipedia.org/wiki/Sua_Eccellenza_si_ferm%C3%B2_a_mangiare