Adriano Cecioni, “Le ricamatrici”, realizzato nel 1866
Un gruppo di pittori si riunivano presso Resìna, località oggi inglobata nel comune di Ercolano (conosciuto anticamente come Resìna, da cui prende il nome la corrente) e a Portici, dal 1863 al 1867, cioè dall’arrivo a Napoli di Adriano Cecioni, fino alla partenza di Giuseppe De Nittis per Parigi.
Il programma della scuola fu dichiaratamente antiaccademico, orientato verso lo studio del vero, l’immediatezza dell’impressione e affine a quello dei macchiaioli. Negli anni porticesi De Nittis eseguì una serie di paesaggi immersi in una luce limpida e tersa; lo stesso impianto che ritroviamo nelle opere di Marco De Gregorio, più indirizzate però verso la rappresentazione del paesaggio urbano. Oltre a Cecioni, De Nittis e De Gregorio, altri membri generalmente inclusi nel nucleo della scuola sono Federico Rossano, Nicola Palizzi e Antonino Leto. La scuola di Resìna – che era una reazione all’ambiente artistico partenopeo, dominato da Filippo Palizzi e da Domenico Morelli – intendeva abolire il disegno preparatorio, accogliere soggettivamente le impressioni che l’osservazione della natura suggerisce e realizzare una pittura essenzialmente tonale.
Secondo Diego Martelli «[Cecioni] fatta lega con Marco De Gregorio, Giuseppe De Nittis e Federico Rossano, costituì con essi una camerata di radicali in arte, che nessuna autorità riconoscendo, disprezzando tutto quanto poteva procurar loro benessere, con le concessioni fatte alla moda, si deliziarono delle intime soddisfazioni che procura ai veri artisti, in comunione d’idee, la osservazione attenta della natura, il fantasticare quotidiano e continuo su tutti gli effetti e su tutte le forme dell’avvicendarsi continuo delle immagini della vita.»
WIKIPEDIA : https://it.wikipedia.org/wiki/Scuola_di_Res%C3%ACna
Giuseppe De Nittis Passa il treno Collezione privata, Parigi
Veduta di Napoli, 1843, Palizzi
” La bellezza del clima, i paesaggi stupendi che circondano Napoli e i molti forestieri che ne chiedono sempre qualche ricordo disegnato o dipinto, avevano fatto sorgere un certo numero di artisti i quali, come per disprezzo, erano dagli accademici “Scuola di Posillipo“, dal luogo dove abitavano […] Fu perciò necessario migliorare, e la Scuola di Posillipo fece infatti progresso, e crebbe di numero. Questi artisti viaggiavano assai più degli altri; andavano in Francia in Inghilterra e vedevano le nuove scuole; andavano in Oriente e tornavano con molti lavori studiati dal vero.”
( lo storico napoletano Pasquale Villari nel 1869 )
Anacapri, 1874, De Gregorio
Il capostipite di questa Scuola, infatti, fu un pittore olandese trapiantato a Napoli, Anton Sminck Van Pitloo.
Pitloo giunse in Italia solo dopo aver soggiornato a Parigi e aver appreso dagli allievi di Valenciennes ( l’inventore, a livello teorico, della pittura en plein air ) l’importanza della pittura en plein air.
-Anton Sminck Van Pitloo
Colazione in giardino, 1882, De Nittis
-Anton Sminck Van Pitloo, Castel dell’Ovo dalla spiaggia-
Michele Cammarano, Ozio e lavoro, 1863
Anton Sminck Pitloo, I templi di Paestum, 1824-25
-Giacinto Gigante, Napoli dalla Conocchia-
Ma oltre all’aspetto tecnico, non ci si può non soffermare sull’utilizzo dell’acquerello, che dà un sapore romantico e tenue alle sue opere.
-Giacinto Gigante, Napoli: la Marinella-
Salvatore Fergola invece ricevette parecchie committenze dalla corte borbonica napoletana, cosa che diede alla Scuola di Posillipo maggiore rilievo accademico.
-Salvatore Fergola, Notturno a Capri-
Proprio a causa del fatto che molte delle sue committenze fossero ufficiali, Fergola si occupò molto spesso di immortalare importanti eventi. Un esempio sono le decine di opere dedicate all’inaugurazione della ferrovia in Campania, di cui oggi purtroppo ne rimangono solo 2 pezzi.
-Salvatore Fergola, Inaugurazione della strada ferrata Napoli-Portici-
Giacinto Gigante
Oltre all’olandese, la Scuola di Posillipo ebbe altri esponenti di grande caratura.I più grandi furono certamente Giacinto Gigante e Salvatore Fergola.
Giacinto Gigante ebbe una formazione da topografo, e proprio dai rilievi topografici nasce la sua arte di pittore paesaggista. La maggior parte delle sue opere è affiancata da studi a penna e matita su fogli quadrettati, con particolare attenzione al rispetto delle proporzioni.
Le opere dei grandi maestri della Scuola di Posillipo sono sparsi tra diversi musei e palazzi di Napoli.
I più importanti sono al Museo di Capodimonte, al Museo Nazionale di San Martino e al Palazzo Zevallos Stigliano.
Giacinto Gigante, Temporale nel Golfo di Amalfi, 1837
Giacinto Gigante
Giacinto Gigante
Giacinto Gigante
Giacinto Gigante
1869
Giacinto Gigante — Paesaggista e vedutista, fu tra i principali esponenti della “Scuola di Posillipo”, nata intorno al 1820 nell’atelier del pittore olandese Anton Sminck van Pitloo. Lontano dagli ambienti accademici e sensibile alle nuove tendenze europee (Joseph William Turner, Johan Christian Dahl e Pitloo stesso), fu particolarmente apprezzato, tra gli altri, da Ferdinando II di Borbone e dai Savoia. Formatosi nello studio di Pitloo, partecipò alle mostre del Museo Borbonico del 1830 e del 1833, con Il ritorno dalla festa della Madonna dell’Arco, oggi conservato presso il Museo Nazionale di San Martino, e Il ritorno dalla festa di San Gennaro a Pozzuoli. Alla morte di Pitloo, sopraggiunta nel 1837, Gigante raccolse l’eredità del maestro, trasferendosi nella casa-studio di Chiaia e diventando il protagonista della “Scuola di Posillipo”. Tra le opere più importanti si rammentano l’acquerello con La Villa di Chiaia dal palazzo Esterhazy (1839), tecnica nella quale eccelse, conservato al Museo di Capodimonte, e le vedute di Napoli e del Golfo dell’Ermitage di San Pietroburgo.
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Salvatore CANDIDO
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Gonsalvo CARELLI
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William COLLINS
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Johan Christian Clausen DAHL
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Theodore DUCLERE
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Thomas FEARNLEY
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Salvatore FERGOLA
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Achille GIGANTE
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Ercole GIGANTE
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Giacinto GIGANTE
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Karl GIRARDET
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Carl GӦTZLOFF
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Pasquale MATTEJ
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Anton Sminck van PITLOO
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Jean Charles Joseph REMOND
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Sil’vestr Feodosievič ŠČEDRIN
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Gabriele SMARGIASSI
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Frans VERVLOET
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Achille VIANELLI
— TESTO E IMMAGINI — TELERACCONTO.IT
https://www.teloraccontoio.it/pittura/pittori-scuola-di-posillipo-chi-sono-te-lo-racconto-io/
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Che belli questi quadri, che ci rendono la magia di certi luoghi.