REDAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO DEL 18 AGOSTO 2020:: Taglio dei parlamentari, le Sardine si schierano per il No al referendum: “Riforma demagogica e dannosa” + POST FACEBOOK 6000 SARDINE: TESTO COMPLETO

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO DEL 18 AGOSTO 2020

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POLITICA

Taglio dei parlamentari, le Sardine si schierano per il No al referendum: “Riforma demagogica e dannosa”

Taglio dei parlamentari, le Sardine si schierano per il No al referendum: “Riforma demagogica e dannosa”

Il movimento nato in occasione delle Regionali in Emilia-Romagna ha deciso di pubblicare un post su Facebook contro la riduzione degli eletti. Il 20-21 settembre gli aventi diritto al voto sono chiamati a confermare la riforma costituzionale voluta dal Movimento 5 stelle

di F. Q. | 18 AGOSTO 2020

 

A poco più di un mese dal referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari il movimento delle Sardine ha deciso di schierarsi per il No. L’annuncio è comparso nelle scorse ore sulla pagina Facebook 6000 Sardine: “Parlare del referendum fa paura, ma non possiamo tacere“, è stato l’esordio. E questo perché, secondo loro, si tratta di una riforma “demagogica e dannosa”. L’appuntamento alle urne è per il 20-21 settembre prossimi e gli aventi diritto al voto saranno chiamati a confermare o meno la riforma costituzionale votata dal Parlamento che riduce gli eletti: da 630 a 400 deputati, da 315 a senatori. Il referendum è confermativo e non ha quorum. Il M5s, promotore della riforma, è in prima linea per il Sì. E, anche se la riforma è passata quasi all’unanimità lo scorso autunno, al momento quasi esclusivamente i 5 stelle fanno campagna attiva per il Sì. Il Pd ad esempio è diviso al suo interno, mentre solo ieri Forza Italia ha annunciato il voto a favore nonostante molti degli azzurri stiano facendo propaganda per il No. E proprio oggi le Sardine, il movimento nato durante le elezioni Regionali in Emilia-Romagna dello scorso inverno, si sono schierata ufficialmente con i contrari.

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“Tagliando il numero dei parlamentari”, si legge nel lungo post, “si mettono in discussione le fondamenta della democrazia parlamentare, con la sua capacità di esprimere il pluralismo e la complessità della società”. Secondo le Sardine, di conseguenza, “in un modello maggiormente orientato alla decisione che alla discussione (come quello cui stiamo andando incontro negli ultimi anni) verrà sminuito uno degli elementi imprescindibili della cosa pubblica”. E ancora: “Il problema attuale dei nostri rappresentanti non è il sovrannumero, come i populisti vogliono farci pensare, ma la qualità del dibattito e della classe dirigente”. Il post continua elencando i quattro motivi per cui le Sardine voteranno no.

Innanzitutto, scrivono, “la rappresentanza”:“Il parlamentare è fondamentale perché deve portare la voce dei cittadini nelle istituzioni. Con il taglio dei parlamentari verrebbe fortemente indebolito questo principio e con lui la centralità del Parlamento, e dunque del popolo, nel sistema costituzionale e democratico”.

Al secondo punto vengono citati i costi: “Riducendo i parlamentari a una voce di costo si fa un grave errore. La democrazia e la libertà non si svendono in cambio di un piatto di lenticchie. Nel nostro sistema, la libertà e la democrazia si manifestano anche e soprattutto con la rappresentanza in Parlamento.La democrazia non è economica né a buon mercato“. E, continuano: “Questa riforma reazionaria porterà un risparmio in termini di impatto sulla spesa pubblica di 1,35€ per ogni cittadino”.

Al terzo punto le Sardine parlano di efficienza: “Le discussioni parlamentari sono un valore e la velocità esecutiva non è efficienza se sacrifica la rappresentanza democratica”.

Infine viene lamentata la mancata attuazione della altre riforme che, stando al patto di governo sottoscritto da Pd e M5s saranno attuate insieme al taglio dei parlamentari (in primis la riforma della legge elettorale): “Chi ci dice che con un proporzionale puro con sbarramento al 5% tutto si sistemerà, mente. Mente perché la legge elettorale è una norma ordinaria e non sarà inserita nel testo referendario: le leggi elettorali in italia passano più o meno come i governi se pensiamo che dagli anni ‘90 abbiamo visto susseguirsi ben tre leggi elettorali. La Costituzione resta”.

Il post si chiude con l’attestato di stima delle Sardine per NOstra – Comitato Giovanile per il No al Referendum Costituzionale.

 

 

FACEBOOK 6000 SARDINE

 

L'immagine può contenere: spazio all'aperto, il seguente testo "Da che parte stanno lsadine? 6000SARDINE"

 

6000 sardine

 

10 h 

Le Sardine si schierano per il NO al Referendum Costituzionale

Parlare del referendum fa paura, ma non possiamo tacere.

Il 20 – 21 Settembre saremo chiamati alle urne per votare una riforma costituzionale. Riforma che va a modificare profondamente il nostro Parlamento. Tagliando il numero dei parlamentari si mettono in discussione le fondamenta della democrazia parlamentare, con la sua capacità di esprimere il pluralismo e la complessità della società. In un modello maggiormente orientato alla decisione che alla discussione (come quello cui stiamo andando incontro negli ultimi anni) verrà sminuito uno degli elementi imprescindibili della cosa pubblica. Il problema attuale dei nostri rappresentanti non è il sovrannumero, come i populisti vogliono farci pensare, ma la qualità del dibattito e della classe dirigente.

Quindi vi diciamo la nostra.

Ecco quattro motivi tra tanti per cui voteremo NO:

👉 C’È UN PROBLEMA DI RAPPRESENTANZA

Il fine ultimo della rappresentanza è quello di favorire l’identificazione tra elettori ed eletti. Il parlamentare è fondamentale perché deve portare la voce dei cittadini nelle istituzioni. Con il taglio dei parlamentari verrebbe fortemente indebolito questo principio e con lui la centralità del Parlamento, e dunque del popolo, nel sistema costituzionale e democratico. *Ma se i numeri non sono importanti, allora perché non “un uomo solo al comando”?*

👉 1,35€ NON È RISPARMIO

Riducendo i parlamentari a una voce di costo si fa un grave errore. La democrazia e la libertà non si svendono in cambio di un piatto di lenticchie. Nel nostro sistema, la libertà e la democrazia si manifestano anche e soprattutto con la rappresentanza in Parlamento.

La democrazia non è economica né a buon mercato. E non lo è – né può esserlo – perché la democrazia esiste per difendere e attuare politiche per gli ultimi, ovvero quelli che soldi non ne hanno. Questa riforma reazionaria porterà un risparmio in termini di impatto sulla spesa pubblica di 1,35€ per ogni cittadino. Inoltre nessuno dice che il costo dei parlamentari non è al primo posto nel costo pubblico parlamentare.

👉 LA CHIAMATE EFFICIENZA?

Molte leggi sono state varate in tempi brevi, ma questo è sinonimo di efficienza? Le discussioni parlamentari sono un valore e la velocità esecutiva non è efficienza se sacrifica la rappresentanza democratica. La democrazia e la rappresentanza non possono essere né svendute né sottomesse alle leggi del mercato e alla logica dell’efficienza. Inoltre, le commissioni permanenti sono e resteranno 14, per cui un parlamentare dovrà prendere parte a più commissioni.

👉 LE LEGGI ELETTORALI PASSANO, LA RIFORMA COSTITUZIONALE RESTA

Chi ci dice che con un proporzionale puro con sbarramento al 5% tutto si sistemerà, mente. Mente perché la legge elettorale è una norma ordinaria e non sarà inserita nel testo referendario: le leggi elettorali in italia passano più o meno come i governi se pensiamo che dagli anni ‘90 abbiamo visto susseguirsi ben tre leggi elettorali. La Costituzione resta.

Per queste e tante altre ragioni le Sardine si schierano per il NO, contro questa riforma demagogica e dannosa. Esprimiamo massima stima per le ragazze e i ragazzi di

NOstra – Comitato Giovanile per il No al Referendum Costituzionale

, che da tanti mesi si stanno battendo per evitare che questa modifica costituzionale passi, e invitiamo tutte le forze a cui sta a cuore il Parlamento a unirsi e cooperare per una campagna a difesa della Costituzione.

#IoVotoNo

#SardineperilNo

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  1. Donatella scrive:

    Sono d’accordo su quanto dichiarano le Sardine a proposito del referendum che mi sembra una mossa demagogica, per”accontentare” i denigratori della politica ( per carità, di ragioni ce ne sono, ma non mi pare questa una soluzione). Invece di tagliare i parlamentari, perché non si è pensato di tagliare le loro eccessive prebende , i troppi privilegi, l’assenteismo che non è possibile in nessun altro tipo di lavoro? Queste misure mi sarebbero parse più utili e più incisive e forse avrebbero ridato più dignità alla politica.

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