VERCELLI, PIAZZA CAVOUR
le province del Piemonte
FAI
https://www.fondoambiente.it/luoghi/basilica-di-sant-andrea-vercelli-13932?ldc
La basilica di Sant’Andrea è uno dei monumenti più importanti e conosciuti della città di Vercelli. Fu fondata nel 1219 e completata nel 1227. Si tratta di un esempio precoce di architettura gotica italiana, ispirato a modelli cistercensi. In essa si fondono in modo paradigmatico la tradizione romanica ed i nuovi influssi del gotico europeo. La Basilica venne realizzata per volere del cardinale vercellese Guala Bicchieri, legato di papa Innocenzo III presso la corte inglese. Quando il vescovo rientrò in patria dalla sua missione, il giovane re Enrico III d’Inghilterra gli donò la chiesa di St. Andrew’s a Chesterton, vicino a Cambridge, con tutte le sue rendite, come segno di gratitudine per l’attività svolta. Il vescovo diede infatti un contributo fondamentale a stabilizzare la situazione del regno inglese, riconfermando la Magna Carta concessa nel 1215 dal padre di Enrico, Giovanni Senza Terra. Con le rendite delle terre inglesi, Guala Bicchieri finanziò la costruzione della basilica vercellese, che mantenne sempre stretti rapporti con l’Inghilterra. La facciata della basilica si lascia ammirare per il suo equilibrio cromatico, ottenuto grazie all’impiego di pietra verde di Pralungo, di bionda calcarenite del Monferrato e di serpentino di Oria in Valsolda. A tali sfumature di colore si contrappone il rosso del cotto ed il bianco dell’intonaco nella parte alta dei due campanili gemelli che incorniciano la facciata, mentre la forma della facciata mostra il debito stilistico della basilica verso l’architettura romanica di area lombardo-emiliana. L’autore dei due gruppi scultorei visibili sulla facciata è forse individuabile in Benedetto Antelami o, più verosimilmente, in maestri seguaci dell’Antelami, provenienti dal cantiere del battistero di Parma.
Planimetria della basilica di Sant’Andrea
James Fergusson (1808-1886)
Una schietta impronta gotica caratterizza l’interno della basilica, con le sue tre navate, il transetto, l’alto tiburio ed il coro. La basilica all’interno si presenta piuttosto spoglia di elementi decorativi che non siano le sottolineature cromatiche della slanciata tensione gotica degli archi e delle volte. Di particolare interesse sono anche gli stalli lignei del coro. Si tratta di un’opera realizzata dall’ebanista cremonese Paolo Sacca a partire dal 1511. Gli stalli, danneggiati nel 1802 durante la soppressione degli ordini religiosi, vennero restaurati nel 1829 a cura dell’ebanista vercellese Ignazio Revelli.
Attualmente la basilica è transennata in alcune sue parti a causa del distacco di materiale dalle facciate e dal campanile, presenta inoltre una vistosa crepa nel tiburio. Gli ultimi interventi di restauro risalgono a metà degli anni Novanta, altri si sono resi necessari in questi anni. Data la gravità della situazione, la popolazione ha raccolto numerosi voti in favore della Basilica al censimento 2014, garantendole così un’intervento da parte del FAI.
FOTO SOPRA DAL SITO DEL FAI- link sopra
Rilievo della lunetta centrale con il Martirio di Sant’Andrea
Carlo Dell’Orto – Opera propria
Guala Bicchieri che offre la chiesa a Sant’Andrea in trono
Carlo Dell’Orto – Opera propria
Veduta del lato destro della Basilica
Laurom – Opera propria
La Basilica sotto la neve
Blusea2001 – Opera propria
Veduta della navata maggiore
Alessandro Vecchi – Opera propria
Monumento funebre dell’Abate Tommaso Gallo
Sailko – Opera propria
Paolo Sacca, Tarsia con la facciata della basilica, 1511 ca.
Laurom – Opera propria
Veduta del chiostro
Laurom – Opera propria
Veduta aerea
Blusea2001 – Andrea Cherchi Collection
Il lato destro della basilica ed il tiburio visti dal chiostro
Laurom – Opera propria
Lato destro della basilica- chiostro
Gregorovius – Opera propria
Campanile, abside e sporgenze delle cappelle absidate del transetto
Laurom – Opera propria
Portale centrale della facciata. La lunetta mostra la scena del Martirio di Sant’Andrea, di Benedetto Antelami / o della scuola di (databile al 1220-1225).
Laurom – Opera propria
Interno della basilica: pilastri a fascio
Laurom – Opera propria
Veduta del chiostro
Laurom – Opera propria
Chiostro, capitelli a crochet
Laurom – Opera propria
Portale che collega il chiostro alla chiesa
Laurom – Opera propria
Acquasantiera posta nel chiostro
Laurom – Opera propria
ALESSANDRO BARBERO : IL LASCITO DI GUALA BICCHIERI
VIDEO : 1.07.15
Guala Bicheri, o anche Giacomo Guala Beccaria (Vercelli, 1150 circa – Roma, 1227), fu cardinale e diplomatico al servizio dello Stato della Chiesa. Fu legato pontificio in Inghilterra dal 1216 al 1218 e svolse un ruolo politico importante negli ultimi anni di regno di Giovanni d’Inghilterra e nei primi anni di reggenza di Guglielmo il maresciallo (data la giovane età di Enrico III).
https://it.wikipedia.org/wiki/Guala_Bicchieri
Molto bella questa basilica, che gioca molto sulla differenza cromatica dei materiali. In fondo l’Europa esiste già da un bel po’ di secoli, se dobbiamo all’Inghilterra la costruzione di questa bellissima opera.