Le trappole dell’intelligenza. Perché le persone intelligenti fanno errori stupidi
David Robson
Questo libro parla del motivo per cui soggetti intelligenti si comportano da idioti e a volte sono ancora più inclini a sbagliare dell’individuo medio. Parla anche delle strategie che tutti noi possiamo utilizzare per evitare di commettere gli stessi errori, ovvero delle lezioni che ci possono aiutare a pensare in maniera più saggia e razionale in questo mondo di post-verità.
«Uno sguardo lucido sull’intelletto e le sue lacune» – Publishers Weekly
«Un libro sorprendente, provocatorio e incredibilmente utile» – The Sunday Times
Tutti credono che “intelligenza” sia sinonimo di pensiero razionale, ma ormai è chiaro che un QI elevato e l’istruzione non bastano per difenderci dagli errori cognitivi. Sui giornali si legge sempre più spesso di esperti super qualificati che non sono riusciti a fare previsioni corrette e leader mondiali che hanno preso decisioni sbagliate: le menti geniali possono essere molto irrazionali. Cultura e competenza amplificano i nostri errori rendendoci ciechi ai nostri pregiudizi. È questa la ‘trappola dell’intelligenza’ di cui parla questo saggio, un problema in cui sono incorsi anche gli individui più brillanti e le organizzazioni più preparate, partendo da Thomas Edison fino alla NASA, la Nokia, l’FBI e la nazionale di calcio inglese. In questo istruttivo resoconto sulle ricerche più aggiornate riguardo all’intelligenza, e attingendo dalle intuizioni di Socrate, Benjamin Franklin e di alcune delle industrie di maggior successo al mondo, il giornalista scientifico David Robson ci mostra come costruire un kit di strumenti cognitivi per aiutarci a massimizzare il nostro pieno potenziale: è ora di imparare un nuovo modo di pensare.
Indice
Introduzione
PARTE I – Gli svantaggi dell’intelligenza: come un QI alto, l’istruzione e la competenza possono alimentare la stupidità
1. Ascesa e caduta delle Termiti: che cos’è e che cosa non è l’intelligenza
2. Argomenti confusi: i pericoli della «disrazionalità»
3. La iattura della competenza: bellezza e fragilità della mente esperta
PARTE II – Sfuggire alle trappole dell’intelligenza: strumenti per ragionare e prendere decisioni
4. L’algebra morale: verso la scienza della saggezza basata sulle prove
5. La bussola emozionale: il potere dell’autoriflessione
6. Il rilevatore di bufale: come riconoscere bugie e disinformazione
PARTE III – L’arte di imparare bene: come la saggezza basata sulle prove migliora la memoria
7. Tartarughe e lepri: perché le persone intelligenti a volte non imparano
8. I benefici del mangiare fiele: il sistema scolastico dell’Estremo Oriente e i tre principi dell’apprendimento profondo
PARTE IV – Follia e saggezza della follia: come i team e le organizzazioni possono evitare trappole dell’intelligenza
9. Creare un «dream team»: come formare un supergruppo
10. La stupidità dilagante: perché avvengono i disastri e come impedirli
Epilogo
Appendice. Tassonomia della stupidità e della saggezza
Ringraziamenti
Fonti delle illustrazioni
Note
LA STAMPA DEL 2 APRILE 2019
Fake News: più sei intelligente, più abbocchi
Le persone troppo “sveglie” sono spesso anche le più credulone. Un libro inglese che sta per essere tradotto in tutto il mondo ci spiega perché. Ma forse lo avevamo già intuito guardando a certi nostri – e altrui – intellettuali
MARIO BAUDINO
«Di regola, ho sempre trovato che più una persona ha cervello, più è colta, e più è facile ingannarla». Lo disse il famoso illusionista Houdini a Conan Doyle, suo ammiratore, quando i due finalmente si incontrarono in America. Non era un paradosso, a quanto pare. Le scienze cognitive in molti anni hanno continuato a girare intorno all’argomento, pur senza giungere a conclusioni categoriche. Ma ora, nell’era della post-verità e delle fake news, il tema si impone con una certa urgenza: tanto che alla Book Fair di Londra un saggio del giornalista scientifico della Bbc, David Robson, ha letteralmente spopolato. Il suo editore ha concesso 24 ore di tempo agli eventuali acquirenti internazionali, non un minuto di più.
Il titolo è accattivante: The Intelligence Trap (la trappola dell’intelligenza), e il sottotitolo pure: «Perché le persone intelligenti fanno cose stupide, e come prendere decisioni più sagge».
Da un certo punto di vista fa parte del grande filone internazionale di riflessioni e saggi sulla stupidità – il più recente da noi è La stupidità del male (Feltrinelli), del filosofo Ermanno Bencivenga, la cui conclusione è che il male è stupido e banale, non ha ragioni, semplicemente accade, anche se ciò non assolve chi lo compie.
Ma torniamo a Robson, il cui atteggiamento è decisamente empirico e non valutativo. Il ragionamento di base – Houdini a parte – è che molti esperimenti dimostrano qualcosa di fortemente controintuitivo: ovvero che le persone dotate di un quoziente d’intelligenza più alto – quindi non necessariamente più colte, qualunque cosa si pensi circa l’attendibilità del mitico QI – sono più credulone.
Il motivo, secondo ad esempio uno studio dell’Università di California, è che sono più abili e svelte a “razionalizzare” qualcosa cui ad esempio hanno prestato poca attenzione. In altre parole, capiscono al volo. Troppo al volo, e in un contesto dove l’informazione è sempre più veloce, il risultato è che abboccano anche alla più audaci fandonie. Che dire? Il comportanti di molti intellettuali – ma su questo aspetto il serio Robson non insiste – non solo italiani, sembra lì per dimostralo. Basti pensare ai loro colleghi transalpini: il recente caso della giallista Fred Vargas che non vuole ammettere la colpevolezza del suo adorato Cesare Battisti, o l’indignazione dell’editore che decide di non pubblicarne l’ultimo libro perché «sarebbe indecente» (verrebbe da pensare che indecente possa essere l’autore, il libro se era buono sei mesi fa lo è anche adesso) paiono entrambi un sontuoso monumento al male del secolo.
David Robson
Giornalista scientifico. vincitore di numerosi premi. David Robson è stato caporedattore di «New Scientist» per poi passare come giornalista senior a «BBC Future», dove si è specializzato in psicologia, neuroscienze e medicina. Suoi articoli sono comparsi anche sul «Guardian», sul «Washington Post» e su «Atlantic». Nel 2020, Ponte alle Grazie ha pubblicato il libro Le trappole dell’intelligenza. Perché le persone intelligenti fanno errori stupidi.
Mi sembra di ricordare che c’è una novella di Cechov intitolata:” Un cagnolino troppo intelligente”,spassosa e acuta, dove la troppa intelligenza può essere un handicap, per umani e animali.