REPUBBLICA –23 MAGGIO 2014
https://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2014/05/23/news/bambini_usa-86986860/
Stati Uniti, lo sfruttamento del lavoro minorile c’è anche lì: bambini di 12 anni raccolgono il tabacco
La denuncia di Human Rights Watch (HRW. Succede in quattro Stati, North Carolina, Kentucky, Tennessee e Virginia, dove si raccolglie il 90% della produzione nazionale. Negli Usa i ragazzi sotto i 18 anni non possono acquistare sigarette, ma a dodici possono lavorare fino a 10 ore al giorno nelle piantagioni
di FABIO POLESE
ROMA – Se il lavoro minorile nei paesi poveri provoca disagio e indignazione – sebbene in qualche misura si tenda a giustificarlo, specie quando in certi contesti per sopravvivere c’è bisogno di tutte le energie disponibili – quando invece il fenomeno si manifesta in uno dei paesi più ricchi del mondo, è inevitabile pensare al cinismo di spietati sfruttatori. Human Rights Watch (HRW) denuncia che negli Stati Uniti ci sono bambini ed adolescenti esposti alla nicotina, ai pesticidi e al caldo estremo lavorano 10, anche 16 ore al giorno. E poi i traumi inevitabili, come il vomito, la nausea, la perdita dell’appetito, il mal di testa, l’insonnia, le vertigini. Tutti sintomi compatibili con avvelenamento da nicotina acuta.
Foto: Human Rights Watch
Tutto questo accade in quattro Stati, quelli dove viene coltivato il 90 per cento del tabacco dell’intero Paese: North Carolina, Kentucky, Tennessee e Virginia.
Vietano l’acquisto di sigarette, non il lavoro minorile nei campi.
Nel recente rapporto intitolato Tobacco’s hidden children, l’organizzazione ha ascoltato 141 bambini ed adolescenti – prevalentemente cittadini americani di etnia ispanica, dai 7 ai 17 anni – che hanno dichiarato di aver lavorato in coltivazioni di tabacco nell’anno 2012 o 2013. Negli Stati Uniti è illegale per le persone sotto i 18 anni di età l’acquisto di sigarette o di altri prodotti derivanti dal tabacco. “Nonostante questo – sottolinea il rapporto redatto da HRW – la legge statunitense non riesce a riconoscere i rischi che corrono i giovani lavorando nelle coltivazione del tabacco”.
Foto: Human Rights Watch
A 12 anni si lavora legalmente.
Infatti, le norme sul lavoro minorile negli Usa, che limita la partecipazione infantile, non viene applicata nel settore agricolo. “In agricoltura i bambini di 12 anni possono lavorare legalmente con il permesso dei genitori per un numero illimitato di ore, al di fuori dell’orario scolastico, in una fattoria di tabacco. Mentre i bambini di età inferiore ai 12 anni possono lavorare su piccole aziende agricole di proprietà e gestite da membri della famiglia”. In tutti gli altri settori, invece, l’età minima per cominciare a lavorare è 14 anni.
Sottopagati e a cottimo.
Molto spesso i bambini-lavoratori non percepiscono neanche il salario minimo. La maggior parte degli intervistati da HRW ha dichiarato di aver percepito, per il loro lavoro nelle aziende agricole del tabacco, il salario minimo nazionale di 7,25 dollari l’ora. Ma alcuni bambini hanno denunciato di essere stati pagati in base alla quantità del tabacco raccolto e meno del salario minimo garantito. Altri ancora si sono visti trattenere dal loro stipendio le spese per l’acqua o, addirittura, come raccontano alcuni intervistati, non sono stati pagati gli straordinari.
La complicità delle multinazionali.
Gli Stati Uniti sono uno dei principali produttori di tabacco grezzo in tutto il mondo, dopo la Cina, il Brasile e l’India. Il tabacco che viene raccolto negli USA – sia esso acquistato attraverso contatti diretti con i coltivatori o attraverso società di fornitura – arriva ad almeno otto dei principali produttori del settore: Altria Group, British American Tobacco, China National Tobacco, Imperial Tobacco Group, Japan Tobacco Group, Lorillard, Philip Morris International e Reynolds American. Alcune di queste multinazionali producono le sigarette più vendute al mondo, come le Marlboro, le Camel e le Pall Mall. Secondo HRW, dunque, tutte le aziende che acquistano il tabacco negli Stati Uniti – direttamente o indirettamente – dovrebbero avere la responsabilità di proteggere la salute dei bambini da questo lavoro pericoloso.
Occorre una soluzione urgente.
Il rapporto HRW mette in mostra come il lavoro minorile sia un problema in tutto il mondo. Un problema che necessità di una risposta forte, secca ed efficace. Perché la salute di un bambino non può certo valere una sigaretta.
Condividi